Editoriale
IL PASTICCIO DEL PANDINI
Niente liceo sportivo per l’istituto Pandini di Sant’Angelo - scriveva “Il Cittadino” lo scorso 17 gennaio -. Dopo dieci anni di sperimentazione, la scuola di viale Europa si è vista sfilare da sotto il naso questa opportunità”. Il caso è venuto alla luce nel momento in cui la Regione ha diffuso l’elenco dei 12 nuovi licei sportivi istituiti in Lombardia: nella lista il Pandini non c’è. Il preside reggente, Corrado Sancilio, ha espresso tutta la propria delusione: “Siamo costretti a restare liceo delle scienze applicate con curvatura sportiva, ma non potremo più fregiarci del titolo di liceo sportivo, perché la sperimentazione è finita”. Chi avrebbe dovuto chiedere alla Regione di concedere a Sant’Angelo il liceo sportivo? La Provincia di Lodi, competente per l’istruzione superiore nel territorio. Perché non l’ha fatto? Perché il Comune di Sant’Angelo - come ha affermato l’assessore all’istruzione - per il Pandini ha altri progetti.
Cerchiamo di capire meglio. “Per il Pandini abbiamo altri progetti - questo ha dichiarato ai giornali l’assessore Aldo Cafiso -. Desideravo, e adesso è stato deliberato, che il Centro per l’educazione degli adulti fosse istituito a Sant’Angelo. Grazie al Cta riusciamo a conservare la presidenza, è indispensabile per il destino dell’istituto, più utile del liceo sportivo. L’addetto ai lavori sono io, che per 15 anni ho mantenuto l’autonomia. Il Comune ha presentato le credenziali e il commissario provinciale Devecchi ha aderito. Se ci avessero concesso il liceo sportivo saremmo diventati succursale del Bassi di Lodi. Noi vogliamo essere autonomi e non dipendere da nessuno”.
Fatte queste premesse, ci sentiamo in dovere di esprimere qualche considerazione. Innanzitutto diciamo che l’intera vicenda è stata fatta passare sotto silenzio, tant’è vero che è emersa soltanto a giochi fatti. Aggiungiamo che non siamo per nulla d’accordo con le parole dell’assessore e vicesindaco Cafiso. Proviamo a spiegarci.
Primo punto. Al di là delle questioni legate all’autonomia, il liceo dello sport nella versione sperimentale ha rappresentato in questi ultimi anni un fiore all’occhiello per il Pandini. Ha infatti permesso di intercettare iscrizioni dall’intero lodigiano e da province limitrofe, anche alla luce delle strutture sportive che il Pandini (l’istituto più giovane della provincia) è in grado di offrire. L’istituzione di un vero liceo sportivo avrebbe garantito un ulteriore valore aggiunto al polo scolastico di Sant’Angelo. Da settembre 2014 invece il Pandini continuerà ad offrire un liceo delle scienze applicate con curvatura sportiva, mentre altre scuole potranno mettere sul piatto un vero e proprio liceo dello sport. Quale dei due percorsi scolastici sarà più attrattivo? Non è difficile rispondere.
Secondo punto. Sappiamo cosa perdiamo, ma non è chiaro quali saranno i vantaggi di avere al Pandini la sede del Centro per l’educazione degli adulti. Il Comune ha bocciato un liceo per ritrovarsi con un centro (il Cta appunto) nel quale il livello della formazione (che pure è utile) è senza dubbio assai differente. E’ evidente che si tratta di una scelta al ribasso e dunque decisamente criticabile.
Terzo punto. L’assessore all’istruzione ha dichiarato di aver voluto personalmente l’istituzione del Cta a Sant’Angelo (rinunciando al liceo dello sport). Ci chiediamo: il sindaco e gli altri assessori ne erano a conoscenza? E se sì, perché hanno avallato questa decisione? E ancora. I gruppi di opposizione sapevano qualcosa? Sono d’accordo con questa scelta? Perché non si sono fatti sentire finora?
Quarto punto. A nostro avviso anche la Provincia di Lodi ha commesso un grave errore: trattandosi dell’ente che ha la responsabilità sulle scuole superiori, Palazzo San Cristoforo avrebbe dovuto scegliere per il meglio, cioè chiedere alla Regione l’istituzione a Sant’Angelo del liceo dello sport. Al contrario la Provincia si è limitata a fare da passacarte del Comune.
Quinto punto. In tutta questa vicenda l’opinione pubblica, le famiglie hanno avuto un ruolo marginale, per non dire nullo. Sappiamo che molti professori erano contrari alla decisione del Comune. Ci chiediamo: perché sono rimasti in silenzio? Da parte del Comune e della Provincia, inoltre, è mancata del tutto l’informazione.
Chiudiamo con una riflessione agrodolce. L’assessore all’istruzione, e più in generale gli amministratori comunali di Sant’Angelo, si sono comportati come quell’automobilista che non può avere l’auto di proprietà e allora, pur di non prendere l’autobus, decide di andare a piedi, facendo il triplo della fatica. Tradotto: forse sarebbe stato meglio non essere autonomi, ma avere un liceo in più!
Con un occhio anche al futuro dei giovani di oggi, che saranno gli adulti di domani.
Le scuole primarie e secondarie di primo grado rispondono “presente” alla terza edizione del concorso “Giornalista anch’io” indetto dalla Società della Porta e da Il Ponte.
Negli scorsi giorni sono scaduti i termini per la consegna degli elaborati. Siamo dunque già in grado di fornire un primo report circa il numero delle adesioni e i temi prescelti dagli studenti.
Partiamo dall’istituto comprensivo Riccardo Morzenti. Partecipano quattro classi della scuola primaria (due i docenti di riferimento): tutte le classi hanno scelto il tema “EXPO alle porte: riscopriamo acqua e terra”.
Elevata la partecipazione (in forma individuale o di gruppo) della scuola secondaria di primo grado. Sono sette le classi che hanno inviato elaborati (con il coordinamento di quattro docenti) puntando principalmente sui temi “La famiglia oggi: un concetto in movimento” e
“Giovani e lavoro: mestieri 2.0”. Passiamo all’istituto comprensivo Collodi. Partecipano al concorso due classi della scuola secondaria di primo grado (due i docenti coinvolti), entrambe con il tema “La famiglia oggi: un concetto in movimento”.
La premiazione avverrà nel corso della primavera 2014: al tal proposito forniremo adeguate informazioni ai docenti e attraverso il prossimo numero de Il Ponte. Ringraziamo fin d’ora gli insegnanti che stanno collaborando per la buona riuscita dell’iniziativa.
LAUREA
Il giorno di Santa Lucia, ANTONIO VENTURINI si è laureato presso l’Università di Pavia con la votazione di 110 e lode, in “Lingue e culture moderne” discutendo la tesi “IL METODO DELL’ERRORE SIGNIFICATIVO E L’EDIZIONE DEI TRABAJOS DE HERCULES” di Enrique De Villena.
Al neodottore i complimenti vivissimi di mamma e papà, perché questo brillante risultato possa essere l’inizio di un futuro ricco di soddisfazioni in campo professionale.
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