Il Sant’Angelo ritrova la Serie D

Un campionato esaltante premia otto anni di attesa
Grande festa in città per la promozione dei rossoneri


È Dopo otto anni di attesa il Sant’Angelo ritrova la Serie D, il primo campionato a carattere interregionale.
La promozione matematica è arrivata con cinque turni di anticipo domenica 22 aprile sul campo del Castellucchio.

I rossoneri (rete di Chiaia su rigore) hanno impattato per 1-1 contro i bresciani: quanto bastava per mantenere a distanza di sicurezza la Pro Desenzano e sancire definitivamente il salto di categoria. La festa è iniziata in terra bresciana al triplice fischio, stante la presenza di una pattuglia di tifosi barasini. Ma il grosso dei festeggiamenti è andato in scena a Sant’Angelo, all’arrivo del pullman che ha riportato a casa la squadra del patron Roveda. Centinaia di tifosi si sono radunati in centro sventolando bandiere e intonando cori. Non è mancato anche un trattore,
ovviamente adornato con drappi e sciarpe rossonere. Gli uomini di Cortelazzi hanno raggiunto la Serie D con cinque turni di anticipo, ma a dire il vero sin dallo scorso mese di settembre la “corazzata” allestita da Roveda era data per favorita nel dalla prima pagina Girone C di Eccellenza, stante la quantità e qualità della rosa a disposizione del mister.
Tuttavia giocare tutto l’anno con la pressione di vincere e con i favori del pronostico non è mai facile e dunque
occorre rendere merito ai rossoneri per essere stati sempre concentrati sull’obiettivo: la tanto attesa Serie D, che il Sant’Angelo aveva salutato con amarezza nella stagione 2003/2004, culminata con una tribolata retrocessione.

Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Il Sant’Angelo ha vissuto la parentesi “incolore” della “triade” Colombo-Consonni-Meani, per essere poi salvato da un gruppetto di volenterosi e da una sottoscrizione popolare (ricordate “Sant’Angel 100”?). Il blasonato club barasino ha fatto un bagno di umiltà, calcando i campi spesso “spelacchiati”della Promozione, fino all’arrivo in società di Beppe Roveda, che dopo la parentesi Montini ha assunto
in prima persona il peso della presidenza.
Il recente passato è storia nota. Prima il passaggio dalla Promozione all’Eccellenza. Poi la decisione (arrivata
nella primavera 2011) di rivoluzionare completamente la squadra, lasciando liberi la maggior parte dei giocatori.
Roveda e i suoi collaboratori hanno scelto di puntare su Cortelazzi, ambizioso tecnico milanese che già aveva giocato con la casacca rossonera.
La campagna acquisti dell’estate 2011 ha permesso di allestire una squadra nata per vincere, con giocatori di categoria superiore e un gruppetto di giovani che hanno dimostrato di essere validi. Al “Carlo Chiesa” sono arrivati pezzi da novanta quali Chiaia, Bigatti, Tolomeo e Cantoni.
Le prime giornate del campionato 2011/2012 hanno immediatamente fatto capire a tutte le rivali del Girone C che il Sant’Angelo faceva sul serio e aveva intenzione di raggiungere la Serie D il prima possibile. Cortelazzi ha dosato con sapienza le energie dei suoi giocatori, imponendo talvolta anche la panchina a elementi che altrove avrebbero avuto il posto fisso. Tradotto: è riuscito a far convivere tanti “galli nel pollaio”. La stagione, pur trionfale, ha regalato anche qualche amarezza e preoccupazione. Come l’infortunio dopo poche giornate di Luca Chiaia, il bomber a cui la società e i tifosi si erano affidati in estate. Con il senno di poi, possiamo dire che l’assenza dell’ariete rossonero non ha influito più di tanto sul rendimento della squadra di Cortelazzi, il cui attacco, anche privo di Chiaia, è riuscito a scardinare anche le difese più arcigne. In generale è stata l’intera “squadra” a girare alla perfezione. Pubblico compreso. E se è forse vero che le presenze registrate al “Chiesa” nei gloriosi anni della Serie C sono destinate a restare un dolce ricordo (nel frattempo il “mondo” è cambiato), occorre annotare con piacere che il Sant’Angelo, anche quest’anno, ha potuto contare sul calore di una “piazza” unica (quantomeno se paragonata alle avversarie). Ora non resta che tuffarsi nella Serie D. Le incognite non mancano, collegate soprattutto alla crisi economica generalizzata che costringerà anche il Sant’Angelo di Roveda a ridimensionare i propri piani. Il primo mattone per la prossima stagione è stato però posato: lo scorso 5 giugno mister Cortelazzi è stato riconfermato. La giostra può ripartire.
Lorenzo Rinaldi.


IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano