Cosa succede sul
“Mio lungo”?

Parlare di sicurezza e legalità non è mai facile. Si rischia di cadere vittime della demagogia, semplificare eccessivamente situazioni complesse, arrivare a conclusioni affrettate. Per una volta, tuttavia, “Il Ponte” sceglie di avviare con i propri lettori una riflessione seria e franca sul tema, nella convinzione che ogni singolo cittadino possa fare la sua parte, con l’obiettivo di migliorare il contesto in cui tutti viviamo.
Lo spunto è arrivato alcune settimane fa da una lettera che ci ha inviato un giovane santangiolino. Il testo, che pubblichiamo integralmente a pagina 2, solleva il problema dello spaccio di droga sul “Mio lungo”, il viale immerso nella campagna che conduce alle colline partendo dalla zona dell’ospedale. Si tratta di una strada a cui tantissimi sono affezionati e che, nonostante un quadro di progressivo degrado, in molti ancora frequentano, per fare sport oppure per concedersi una rigenerante passeggiata nel weekend.
Negli ultimi anni il viale è diventato prima una pattumiera a cielo aperto e successivamente terreno di spaccio e frequentazioni malavitose. Lo attestano i numerosi articoli di giornale nei quali si parla di arresti, inseguimenti, blitz in alcune delle cascine della zona, inchieste per spaccio di stupefacenti oppure sfruttamento della prostituzione. L’ultimo caso eclatante, poche settimane fa, è stato l’agguato teso a uno spacciatore, malmenato e gravemente ferito da colpi di arma da fuoco da presunti rapinatori. L’episodio ha avuto grande eco sulla stampa locale, anche perché le forze dell’ordine sono risalite ai responsabili.
Tutto quanto appena descritto avviene a poche centinaia di metri dal centro abitato di Sant’Angelo, a un tiro di schioppo dalle ultime ville del “quartiere dei boschi”. E fa specie pensare che a breve distanza dall’ospedale, dalle scuole medie e da quelle superiori, dalla piscina comunale e da una zona commerciale di recente costruzione, la campagna sia ormai diventata una sorta di Far West.
È arrivato il momento di ammettere che la situazione è incancrenita, non è più solo un problema di legalità e di ordine pubblico, ma anche un problema di convivenza e di senso civico. I santangiolini onesti non possono più tollerare questa situazione e bene ha fatto il nostro lettore a sollevare pubblicamente la questione.
Chi ha a cuore il “Mio lungo” e in generale la legalità nella nostra cittadina si attivi, anche da semplice cittadino, interpelli le istituzioni, chieda risposte serie ed esiga interventi precisi. Non giri la testa dall’altra parte, perché ciò che avviene oggi sul viale della collina potrebbe accadere domani davanti a casa nostra.

L’ATTESA DELLE ELEZIONI

Le prossime elezioni si annunciano, per ora, all’insegna dell’incertezza. Del resto, mancando oltre tre mesi al voto, non ci si può aspettare di sapere più di tanto. Non è ancora chiaro quali saranno e quante saranno le liste che si presenteranno; se saranno liste civiche o partitiche; tanto meno si conoscono i nomi dei candidati uomini e donne; circola invece più d’una indiscrezione sui nomi dei candidati sindaci.
Vogliamo confidare che tutti i candidati abbiano raccolto l’invito - pubblicato sul numero di dicembre 2015 del PONTE - e si siano impegnati a chiedere informazioni a chi regge oggi il Comune, per avere chiarezza sulla reale situazione dei conti pubblici e sulle problematiche più urgenti da affrontare per risanare il bilancio comunale e amministrare degnamente e responsabilmente la città.
Ora attendiamo di conoscere i programmi, che dovranno essere realistici e (se si può chiedere) sinceri. Poi ci aspettiamo di conoscere i nomi ed i profili non solo dei candidati sindaci, ma di tutti i candidati consiglieri comunali.
Pur avendo ben presente che possono essere elettori passivi tutti i cittadini che godono dei diritti civili, crediamo di poter intuire che tutti i membri della maggioranza dimissionaria desiderino responsabilmente garantirsi una duratura pausa di riflessione e non intendano, quindi, presentarsi candidati (cioè candidi e immacolati) alle prossime elezioni.
EL PÈVER