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ELEZIONI POLITICHE 2008

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Anno 12 - N. 2 Aprile 2008


Editoriale

LE TASCHE VUOTE
E LE PANCE PIENE

Accade ormai sempre più spesso che le associazioni dei consumatori accusino l’Istat di nascondere la reale impennata dei prezzi che si è registrata negli ultimi anni in Italia. Una crescita che poco si riflette nei freddi indicatori dell’Istituto nazionale di statistica, mentre può essere agevolmente verificata sul campo entrando in un negozio o passeggiando per i banchi del mercato. Al di là della facile demagogia, di cui sovente si è abusato nelle scorse settimane elettorali, resta un problema di fondo che per molte famiglie è drammatico: il carovita, la difficoltà di far bastare per un mese intero lo stipendio o la pensione. Insomma, per farla breve, esiste un disagio sociale strisciante, per taluni dilagante, che non risparmia neppure il ricco Nord, e dal quale, purtroppo, la realtà di Sant’Angelo non è esente.
Proviamo a fare qualche esempio.
Alcune settimane fa sono state recapitate le bollette del gas metano nelle case dei santangiolini. Bollette che raggruppano diversi mesi e che, complice un inverno piuttosto freddo, hanno talvolta importi elevati. Sempre nelle scorse settimane, stando ai dati comunicati dal Comune, gli uffici competenti hanno raccolto decine di richieste d’aiuto. Sono un centinaio, infatti, le famiglie che si sono rivolte al Comune per ricevere sostegno nel pagamento delle utenze domestiche. Un segnale di allarme che raggruppa casi cronici, cioè quelli di santangiolini che mese dopo mese bussano agli uffici comunali, ma anche nuove povertà, cioè casi di famiglie che per le più svariate ragioni si trovano in ristrettezze economiche momentanee. Forse, visto che la Metano Sant’Angelo è per il cinquanta per cento di proprietà pubblica, cioè comunale, si poteva pensare per tempo ad un intervento per andare incontro alle famiglie, evitando di recapitare bollette con importi elevati da pagare in una sola tranche.
C’è poi un secondo problema, certamente più complicato da monitorare, ma che desta medesima preoccupazione: quello degli sfratti. A metà marzo il Comune ha, infatti, comunicato di trovarsi alle prese con una decina di casi cui dare una risposta. La difficoltà di pagare affitti sempre più elevati, unita alla carenza di alloggi popolari, alimenta situazioni di disagio conosciute da tempo.
Negli ultimi mesi è scoppiato poi un nuovo allarme nel settore immobiliare, quello per i mutui a tasso variabile. E così le difficoltà di chi possiede una casa, ma rischia di perderla perché non riesce a pagare le rate sempre più alte del mutuo, si sommano al disagio di chi un tetto non ce l’ha o è in lista per riceverlo da Comune o Aler.
Che la situazione non sia delle migliori lo dice anche l’ultima ricerca della società Nomisma: dopo dieci anni di boom del mattone, negli ultimi mesi del 2007 e nei primi del 2008 sono diminuite del cinque per cento circa le compravendite immobiliari.
Il terzo problema su cui vogliamo ragionare è invece quello dell’impennata dei prezzi. Di chi sia la colpa non è stato ancora chiarito e, forse, le responsabilità vanno distribuite in più direzioni. Resta il fatto che anche l’istituzione di “mister prezzi”, funzionario dello Stato incaricato di evitare speculazioni a danno dei consumatori, non sembra aver aumentato la capacità d’acquisto delle famiglie. E, forse, anche nella nostra realtà, qualche controllo in più da parte delle autorità comunali non farebbe male. Bisognerebbe, infatti, capire il perché di variazioni così macroscopiche tra i prezzi nei negozi e sui banchi del mercato, senza dimenticare che talvolta grossi squilibri si registrano persino tra un negozio e l’altro. L’esistenza di un serio “problema prezzi” è dimostrata pure dal proliferare dei discount, supermercati con prezzi ribassati che anche nel Lodigiano spuntano come funghi: segno che la clientela non manca e, anzi, è in crescita. Come si potrebbe affrontare il problema? Il Comune di Milano, tempo fa, ha promosso un accordo con un gruppo di commercianti per far si che in determinati giorni vengano offerti prodotti di largo consumo a prezzi calmierati. Ci sembra una strada interessante da seguire, al contrario delle tante parole spese sull’argomento da chi non conosce neppure il prezzo di un chilo di pane.
E le difficoltà delle famiglie santangioline si riflettono anche nel declino dello storico mercato, in particolar modo di quello del mercoledì. L’assenza di svariati banchi, nelle settimane dopo la Pasqua, non è passata inosservata, segno che alcuni ambulanti non ritengono conveniente venire a Sant’Angelo nei periodi di “vacche magre”, quando le famiglie hanno meno soldi da spendere. Anche l’Unione del Commercio ha recentemente lanciato un allarme per i mercati del Lodigiano. Crediamo che investire qualche risorsa pubblica su quello di Sant’Angelo, magari sul fronte della promozione e della pubblicità, possa avere ricadute positive.
Restano infine le classiche contraddizioni italiane: negli stessi giorni in cui giornali e televisioni parlavano del carovita, 13 milioni di italiani sono partiti per il ponte di Pasqua. Con buona pace di “mister prezzi” e delle lamentele di chi non arriva alla fine del mese.
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Direttore Responsabile: Stefania Prato
Redazione: Giancarlo Belloni - Gabriella Bracchi - Matteo Fratti
Angelo Pozzi - Lorenzo Rinaldi - Antonio Saletta - Giuseppe Sommariva

Progetto Grafico: Pierino Caserini


Registrazione Tribunale di Lodi n. 271 del 22-1-1997