IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano
Anno 20 - N. 4 Settembre 2016

Sicurezza e integrazione

Il problema della sicurezza è stato al centro dell’attenzione nell’estate appena trascorsa. I fatti di agosto, con l’aggressione a un pensionato e il successivo accoltellamento di un giovane (episodi collegati, il cui responsabile è un cittadino egiziano da anni residente in città) hanno portato Sant’Angelo alla ribalta nazionale su giornali e Tv, ancora una volta per notizie negative. Era già successo in occasione dell’omicidio Girati e, sebbene la gravità dei fatti non è neppure paragonabile, nel settembre 2015 con le dimissioni del sindaco in protesta (vera o presunta) per l’arrivo dei profughi.
Ora quest’ultimo episodio, che ha suscitato profondo sconcerto nella comunità. I commenti immediatamente successivi ai fatti hanno trasmesso l’immagine di un clima avvelenato, di uno scontro interno alla nostra comunità, nella quale la convivenza tra italiani e stranieri appare a forte rischio. Il contesto che si è creato non è semplice, occorre prenderne atto, ma siamo convinti che la città dipinta dai mass media nazionali sia molto diversa dalla realtà.
A distanza di tempo dai fatti d’agosto, proviamo dunque a formulare qualche considerazione. Lo facciamo a bocce ferme e con pacatezza. La premessa è l’ovvia condanna per quanto avvenuto e la solidarietà alle vittime.
Punto primo. L’aggressione al pensionato e il successivo accoltellamento sono episodi singoli, che s’inseriscono però in un contesto di diffusa percezione di illegalità e insicurezza. Un clima che si respira ormai da qualche anno e che “Il Ponte” ha denunciato da tempo perché pericolosissimo, in quanto alimenta preoccupanti tendenze estremiste. A questo si deve aggiungere che il forte aumento della pressione migratoria ha creato un senso di smarrimento in molti concittadini. Il fatto poi che l’arrivo nella nostra città di migliaia di stranieri negli ultimi vent’anni non sia stato regolato, né gestito, dalle istituzioni, è sotto gli occhi di tutti.
Secondo punto. Le istituzioni che rappresentano tutti i santangiolini e che amministrano la città dovrebbero evitare di scadere in facili proclami, in reazioni muscolari, anche a fronte di episodi violenti e che turbano l’opinione pubblica. È proprio in momenti così delicati che viene chiesto agli amministratori senso della misura, serietà, compostezza nelle reazioni, alto senso di responsabilità. Non vale solo per il sindaco e gli assessori, vale anche per i singoli componenti del consiglio comunale. È bene che tutti lo tengano a mente. Affermare che a Sant’Angelo “serve l’esercito” significa limitarsi alle “grida”, sapendo bene che è una soluzione non praticabile.
Terzo punto. I fatti d’agosto hanno contribuito ad avvelenare il clima e c’è il serio rischio che si venga a creare con il passare del tempo un muro contro muro tra la comunità santangiolina e le comunità straniere che abitano e vivono nella nostra città. Gli stranieri abitano a Sant’Angelo, in quanto vi risiedono; ma a Sant’Angelo soprattutto ci vivono, cioè hanno interazioni con il tessuto sociale della città. Molti degli stranieri che vivono a Sant’Angelo lavorano nella nostra città o nei centri circostanti, mandano i figli nelle nostre scuole, curano i nostri anziani, utilizzano gli stessi medici dei santangiolini, fanno acquisti negli stessi negozi e molto altro. Poi ci sono quelli che delinquono e non hanno la minima intenzione di integrarsi. Piaccia o meno, ci sono gli uni e gli altri, questa è la realtà.
Quarto punto. Fino ad oggi a Sant’Angelo è mancato un vero confronto con la comunità straniera. È necessario che le istituzioni, in primo luogo il Comune, colmino questa grave lacuna: chi sceglie di venire a vivere in una comunità deve conoscerne diritti e doveri, deve prendere atto che ci sono obblighi a cui non può sfuggire, modi di vivere a cui deve necessariamente adeguarsi. In una sola parola, deve integrarsi. La mancata integrazione rischia di provocare danni enormi nel futuro, per questo bisogna subito correre ai ripari, mettendo da parte il puro assistenzialismo e supportando concretamente le agenzie educative (scuola, oratori e Acli per fare tre esempi) che da tempo sono in prima linea.
Quinto punto. Integrazione significa anche mettere gli stranieri a confronto con le proprie responsabilità. E’ necessario che le varie comunità facciano un reale passo avanti, isolando e non coprendo soggetti potenzialmente pericolosi. Al tempo stesso dobbiamo evitare che taluni soggetti si pongano come “capi popolo”.
L’ultima considerazione guarda ai prossimi mesi. La giunta che amministra Sant’Angelo adotti azioni concrete sul fronte della sicurezza e dell’integrazione e le comunichi tempestivamente e chiaramente. Se il sindaco non può certo sostituirsi alle forze dell’ordine, può comunque intervenire con la polizia locale sul fronte del decoro e del controllo del territorio: due elementi che se trascurati contribuiscono a trasmettere la sensazione di una città insicura e abbandonata a sé stessa. E ancora, il Comune può attivarsi in accordo con le forze dell’ordine, l’Aler, l’Agenzia del territorio per monitorare seriamente le residenze e capire quali sono le situazioni di irregolarità diffusa. Piccoli passi, più che mai necessari, per il bene della città.
La redazione




Pillole di saggezza



Dal 1996 al servizio dei santangiolini
Inaugurata nel mese di settembre una casa tolta alla criminalità e restituita al territorio per andare incontro alle emergenze abitative della società civile.
E’ questa la notizia che porta in prima pagina “Casabarasa”, l’associazione nata nel 2013 proprio per cercare soluzioni abitative temporanee a persone e famiglie in difficoltà economica e sociale.
Ne parliamo con il direttivo della associazione, un gruppo di otto santangiolini ben motivati, che stanno guidando con successo l’associazione anche fuori dai confini cittadini.
Iniziamo col parlare di questa casa confiscata in via Pandini… l’avete chiamata Casa Bianca, perché?
Il bianco richiama l’immagine di un bene ripulito, proprio come è avvenuto con questo appartamento di provenienza illecita per il quale la legge prevede un riutilizzo sociale. E poi il bianco è la somma di tutti i colori, ci sembra un bel segno.
Come è arrivata nelle disponibilità della vostra associazione?.
L’iter burocratico prevede che un bene sequestrato venga assegnato dalla Prefettura al Comune. Poi è quest’ultimo...SEGUE

Due cascine in vendita
e un affresco da salvare!

Abbandonate da anni al loro destino, le cascine Musella e Musellina verranno messe in vendita nei prossimi mesi. Lo hanno annunciato lo scorso agosto i vertici della Fondazione Morando Bolognini, che oltre al castello controlla fondi coltivati e alcune aziende agricole. Situate al margine del quartiere San Rocco, tra il corso del Lambro e la nuova tangenziale in direzione Pavia, le due cascine rappresentano uno degli ultimi esempi presenti in città di economia rurale, anche se l’incuria a cui sono state costrette e il trascorrere degli anni ne hanno deturpato in maniera evidente l’aspetto e la struttura. In particolare la cascina Musella, quella più interessante sotto il profilo architettonico, mostra tutti i segni del tempo e dell’assenza di manutenzione: risale a pochi anni fa il crollo del rosone geometrico in laterizio che ne impreziosiva la porcilaia e che era visibile entrando in ...SEGUE


La POSTA
- Il caso delle scuole materne
- Il degrado del Pilota
- Piccoli accorgimenti per la nostra città
- Il parco collinare funziona?
- Sospensione partita di calcio
- Lo spazio per tutti…

Dopo il Primo intervento l’ospedale di Sant’Angelo perde un altro pezzo
Sant’Angelo di ieri
“Oceano Padano” di Mirko Volpi


La “Ranera”, storia di una cascina
diventata grande


Sul tavolo di sindaco e assessore il rebus delle direzioni didattiche
Cascina Ortaglia, a che punto siamo?
L’immobile, costato 1 milione di euro, resta preda del degrado e dei vandali


... in breve
CITTA'
- Ancora puzze notturne nel quartiere Europa
- Una pista ciclabile per la Ranera
COMUNE
- Altre sei telecamere per la sicurezza
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MANGIA CHE TI FA BENE!
Melanzane per salutare l’estate


Sant’Angelo Calcio
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Registrazione Tribunale di Lodi n. 271 del 22-1-1997