Torna alla Home Page de
IL PONTE
Torna alla prima pagina di questo numero

ANNO 6 - N.3 (Versione web - anno 3 n.3) NUOVA SERIE GIUGNO 2002


Comitato pro Cernobyl

A Sant’Angelo 34 piccoli ospiti
della Bielorussia

 

 

Provenienti da una terra lontana ed a noi quasi totalmente sconosciuta, sono giunti a Sant’Angelo il 25 maggio scorso 34 bambini di età compresa tra i 7 e i 13 anni, accompagnati da un’insegnante elementare e da un’interprete. Arrivano dalla "provincia" di Mogilev (leggi Maghilof) a ovest di Minsk, capitale della Russia Bianca (Bielorussia). Hanno affrontato un viaggio lungo e disagevole. Sono partiti da Mogilev alle 5 del pomeriggio per arrivare, verso sera, a Minsk, dove hanno atteso le 8 del mattino (in Bielorussia non è permesso viaggiare di notte) dormendo all’interno dell’aeroporto, per ripartire con un aereo militare che li ha portati in Italia. Sono sbarcati alle 10 e 15 all’aeroporto di Brescia-Montichiari e da qui, in autobus, sono arrivati a Sant’Angelo a mezzogiorno.

A Sant’Angelo rimarranno per 6 settimane, prima di rientrare nelle loro famiglie. Sono qui tra di noi per curare (sia pure in parte) le conseguenze derivanti dal terribile disastro nucleare di Cernobyl del 26 aprile 1986. La radioattività sprigionatasi dalla centrale in avaria ha contaminato un territorio di oltre 200 chilometri quadrati, rendendo radioattivo il suolo, colpendo direttamente le persone, anche quelle nate anni dopo la catastrofe e, soprattutto, trasmettendo la radioattività a tutto ciò che si coltiva nel terreno e, di conseguenza, agli organismi, umani ed animali, che si nutrono di ciò che la terra produce. Qui da noi, in un ambiente non contaminato dalla radioattività e nutrendosi con cibi sani, variati e nutrienti (soprattutto frutta e verdura), difficilmente reperibili e comunque molto costosi nella loro terra d’origine, questi bambini possono eliminare dal loro organismo una notevole dose di contaminazione radioattiva, migliorando moltissimo le loro difese immunitarie e, quindi, le capacità dell’organismo di difendersi da malattie molto gravi, riducendo il rischio di insorgenza di forme tumorali.

Oggi, per rivolgere un sincero benvenuto ed una calorosa ed attenta accoglienza a tutti questi bimbi, vogliamo cercare di conoscere più da vicino la loro realtà d’origine, il loro modo di vivere. Per far questo abbiamo rivolto alcune domande all’interprete signora Tamara Dzerunova ed alla maestra signora Sviatlana Seliadtsova.

Come vivono questi bimbi e le loro famiglie nei loro paesi d’origine?

Questi bambini provengono da diversi piccoli centri: da Antonovka, da Tchaussy, da Kricev e dalla stessa Magilev. Sono figli di operai e contadini. I loro genitori lavorano nelle industrie presenti sul territorio oppure conducono piccole aziende agricole di proprietà dello stato.

Come trascorrono le loro giornate?

Durante il periodo scolastico vanno a scuola dalle 8 alle 14, poi tornano a casa e aiutano i loro genitori. Una o più volte la settimana si fermano a scuola anche il pomeriggio per fare i compiti con l’aiuto di una insegnante. Durante il periodo delle vacanze se ne stanno nelle loro case. Non ci sono luoghi di divertimento: parchi giochi, piscine o altro. Giocano tra di loro e aiutano in casa. Anche le donne lavorano e fanno anche lavori pesanti, perciò spesso i figli più grandi accudiscono i fratellini minori.

Fa molto freddo in inverno?

Sì, molto. Si raggiungono 25-30 gradi sotto zero e cade molta neve, più di un metro.

La scuola chiude in questi periodi molto freddi?

No, no. Tutto continua normalmente. Fra i bimbi che sono qui a Sant’Angelo, ce n’è uno che abita a 4 Km dalla scuola e ci va tutti i giorni. Al mattino si accompagna agli operai che vanno al lavoro, al pomeriggio se ne torna a casa da solo a piedi. Con o senza neve.

E le case, come sono?

Non sono certo come le vostre. Molte, quelle più vecchie, non sono dotate di servizi e di acqua potabile all’interno. Gli appartamenti di più recente costruzione hanno servizi e acqua corrente all’interno e acqua calda una volta la settimana.

Ai bambini piace venire in Italia?

Moltissimo. In altri paesi qui vicino (Castiglione d’Adda, Somaglia), i bambini della Bielorussia ci vengono già da alcuni anni ed ogni anno ci vogliono ritornare. Quelli che non ci sono mai venuti, ma che ne sentono parlare e vedono alcune fotografie, vorrebbero anche loro venirci. Per loro l’Italia è un paese di sogno.

*********

Avremo occasione di tornare, in futuro, su questo argomento, per approfondirlo meglio e comprendere a fondo il significato ed il valore umanitario di queste iniziative, che sono coordinate dalle due organizzazioni internazionali "Albero della Vita " che ha sede a Minsk e "Puer" che ha sede a Roma.

Per ora limitiamoci a congratularci con i componenti del Comitato pro Cernobyl di Sant’Angelo Lodigiano e con le famiglie che ospitano questi bambini. Siamo convinti che, dopo questa prima esperienza, altre famiglie si aggiungeranno, per offrire ad altri bimbi l’occasione di migliorare la loro salute.

Angelo Pozzi

 

.