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Il Ponte di Sant'Angelo Lodigiano
ANNO 6 - N.3
(Versione web - anno 3 n.3) NUOVA SERIE GIUGNO 2002
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Tracollo della lista Crespi

Carlin Sindaco

Sin dalla vigilia elettorale la vittoria di Giuseppe Carlin, per la consistenza della coalizione di partiti che lo sosteneva era ritenuta probabile. E infatti ha vinto.
Sembra così essere stata premiata l’idea sostenuta da Carlin e dalla sua lista, secondo la quale di questi tempi è utile tornare a far svolgere ai partiti il ruolo che è loro proprio e cioè quello di raccogliere e organizzare il consenso. Tanto più che il ritorno dei partiti (di centro-destra in questo caso) sulla scena amministrativa, dopo anni di liste civiche, consentirebbe – a parere del neosindaco - di creare un nuovo circolo virtuoso, in termini di collaborazione, tra Amministrazione comunale, Regione e Governo targati "Casa delle Libertà" . Ma, a parte il fatto che quest’ultimo punto è tutto da verificare, la buona affermazione della lista Vitaloni, presentatasi come lista civica (sia pure apertamente appoggiata dall’Ulivo), a non molta distanza da quella di Carlin, fa nascere qualche dubbio che sia questo il significato dell’affermazione del nuovo sindaco. Ha contato sicuramente molto, forse più di ogni altra considerazioni, il forte desiderio da parte di tanti santangiolini di voltare pagina, di cambiare un’ amministrazione divenuta ormai asfittica, eccessivamente appiattita sulla figura di un Sindaco al potere da ben 12 anni che ha dato la sensazione di avere ormai assai poco da dire e da fare per il paese.
Carlin e la sua lista hanno saputo intercettare questo stato d’animo di un elettorato che – non dimentichiamolo - nella stragrande maggioranza è di centro destra e se ne sono fatti interpreti. In questo quadro è stata un abile mossa quella di assorbire la lista civica promossa dall’ex- sindaco Pasetti che, se si fosse presentata da sola, avrebbe pescato nello stesso bacino elettorale di centro, ponendosi come una pericolosa concorrente.
Dunque Carlin ha vinto, ma non ha stravinto. Il suo 36%, con l’attuale sistema elettorale e il frazionamento delle liste, è sufficiente per governare, ma non rappresenta la maggioranza del paese. E’ bene che i nuovi amministratori questo non lo scordino mai e non dimentichino che sarà la loro capacità di operare e di esser in sintonia con i cittadini la condizione per allargare con il tempo la loro base di consensi e farsi effettivamente interpeti dei bisogni della maggioranza del paese.
La condizione per farlo è che sappiano realizzare con coerenza e determinazione gli impegni assunti con il loro programma e che abbiano l’accortezza di evitare, all’interno della coalizione, il prevalere di strette logiche di parte su quelle degli interessi generali.
Il programma presentato dalla lista Carlin è molto impegnativo in tutti i settori della vita cittadina. Se non ci fosse il simbolo politico, potrebbe per certi versi sembrare persino di sinistra con quella priorità data al potenziamento dei servizi alla persona e ai temi della solidarietà. Ma per valutarlo dovremo attendere che si concretizzi coerentemente con le modalità e i tempi che sono stati indicati. Nel frattempo al nuovo Sindaco e a tutti i suoi collaboratori facciamo i nostri sinceri auguri di buon lavoro.
La notizia più clamorosa di questa competizione elettorale rimane comunque il vero e proprio tracollo della "Lista Crespi", che nessuno aveva immaginato in tale misura, considerato che alle elezioni amministrative del ‘97 Crespi aveva ottenuto una vittoria personale schiacciante con oltre quattromila voti (53%).
A cose fatte è facile dire che, in fondo il candidato sindaco non era Crespi, ma Lucini e che l’espediente di personalizzare la lista di "Migliorare Insieme", riportandola al nome di Crespi, non ha funzionato, anzi si è ritorta contro il suo ideatore. Ma, fino alla vigilia del voto, quanti avrebbero pronosticato che la lista composta da chi ci ha governato negli ultimi cinque anni avrebbe ottenuto meno di 2000 voti, classificandosi terza, addirittura al di sotto della lista di centro-sinistra di Vitaloni (tradizionalmente minoritario a Sant’Angelo)? Una sconfitta di questa portata nessuno poteva immaginarla!
Il nostro foglio da sei anni è andato puntualmente documentando le carenze dell’amministrazione Crespi (come sanno bene i nostri lettori): gli spropositati avanzi di amministrazione, l’incapacità di programmare e realizzare investimenti che arricchissero il nostro paese, le gravi lacune nel campo dei servizi alla persona, dei servizi culturali, del riciclaggio dei rifiuti e raccolta differenziata per i quali siamo maglia nera del Lodigiano, dell’impegno inadeguato nella battaglia per il nostro ospedale. Crespi si è dimostrato sordo e insofferente alle critiche mosse all’operato della sua amministrazione, sottovalutando la concretezza e l’intelligenza dei suoi stessi elettori. E’ andato avanti per la sua strada, azzardando infine una rischiosa scommessa sul suo nome, ma perdendola clamorosamente con la sonora bocciatura decretata dai santangiolini.
E’ invece da considerare un buon risultato quello raggiunto da Domenico Vitaloni, che ha ottenuto anche più voti dell’analoga lista "Vivere Sant’Angelo", presentatasi 5 anni fa (pur ottenendo tre consiglieri, contro i quattro guadagnati da quella lista), nonostante gli oltre 500 voti andati a "Rifondazione comunista". Questa affermazione è stata anche la dimostrazione che uno spazio per le liste civiche in un paese delle nostre dimensioni poteva esserci ancora e potrebbe essere potenziato in futuro.
La candidatura di Procaccio, come era prevedibile, ha fornito un prezioso valore aggiunto alla lista di "Rifondazione comunista" che ha infine centrato l’obiettivo, dichiarato in campagna elettorale, di avere un suo rappresentante in Consiglio comunale: ciò che in passato le era sempre sfuggito.
Preoccupanti invece, perché ha pescato soprattutto nell’elettorato giovanile, sono apparsi a tutti gli oltre trecento voti ottenuti da "Forza Nuova", lista che si è presentata per la prima volta con un programma che poneva come priorità la lotta all’immigrazione anche legale di stranieri.
Con queste elezioni si è davvero chiusa la lunghissima stagione Crespi e se n’è aperta una del tutto nuova. Saranno ora i fatti a dirci in che direzione Carlin e i suoi collaboratori intenderanno e sapranno guidare il paese.

 

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