Il Ponte di Sant'Angelo Lodigiano Foglio d'informazione locale

’Nduìna ’me se dis e tröva la scumàgna

Appuntamento con il dialetto

a cura della redazione de Il Ponte

Ultimo appuntamento della quarta serie con le “scumagne”: possiamo essere soddisfatti per l’interesse che i soprannomi santangiolini continuano a suscitare, anche tra molte persone che non inviano a IL PONTE la soluzione dei quesiti proposti. I lettori affezionati a questa rubrica dialettale che hanno preso parte alla sesta puntata della quarta serie sono un po’ meno numerosi del solito, complice, probabilmente, il periodo estivo. Alla puntata di giugno hanno partecipato 27 lettori e solo 21 hanno azzeccato le traduzioni corrette dei vocaboli italiani nei corrispondenti termini dialettali.
Qui di seguito trovate la soluzione della puntata di giugno 2025.

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DEFINIZIONI VOCABOLI DIALETTALI
Briciola di pane, Fergü`ja,
Ingombrare,Infesà,
Ombra, Umbrìa,
Mungitore, Famèi,
Esempio, Ešèmpi,
Scrofa, Lögia,
Sebbene, Ancabèn.
La “SCUMÀGNA” è: FIUFÈLA

Del vocabolo “Ingombrare” è stata considerata accettabile la traduzione “Imbruià” (6 lettori), ma non la traduzione “Ingumbrà” che è una dialettizzazione dell’italiano. Del vocabolo “Sebbene” è stata considerata corretta la traduzione “Anca se” (3 lettori).
La “scumagna” da indovinare era dunque FIUFÈLA. Il titolare si chiamava Pietro VARESI, bisnonno della nostra lettrice Silvia SARI, che ha scritto di suo pugno la spiegazione della “scumagna”. Spiegazione - anzi spiegazioni - che riportiamo testualmente qui di seguito, sia nella versione in dialetto che in quella in italiano, che sono un po’ diverse l’una dall’altra, ma che si completano a vicenda nel tratteggiare il “ritratto” del titolare della “scumagna”.

El mé bišnònu el stèva in d’ùna cùrte in Busamartén e la ciamèvun Péder. De mesté el fèva el legnamè e l’èra pròpi bràve: el fèva armuàri, tàuli, cadréghe, cifòn e, ògni tànte, i ghe urdinèvun ànca d’le àse da lavà i pàgni. Ùna vòlta prùnte ja carghèva sü la sô carèta, che la fèva un vèrse tàme ùna sifulàda e, piàn piàn, ja purtèva ca’ per ca’, dàle dòne che i gh’èvun fài l’ùrdinasiòn.
Le dòne, quànde la sentìvun rüvà, i se preparèvun i danè per pagà e i se dèvun la vuš tra de lur: “… Ué, l’è ’dré a rüvà FIU-FÈLA! Te sènti el vèrse de la sô carèta?
El s’a fermàde dàla Rušén, pö el va dàla Carlòta e dòpu el pàsa da chì!
E per cùlpa de ch’la carèta lì i gh’an mis ch’la scumàgna lì!


Il mio bisnonno materno Pietro VARESI era nato a Sant’Angelo Lodigiano nel 1877 e abitava in Borgo San Martino.
In Borgo San Martino, oltre ad essere bravi a lavorare i pizzi al tombolo e a fare la corda, c’erano altri lavori, come quello del falegname, che era il lavoro svolto dal mio “bišnònu Péder” detto FIUFÈLA. Questo soprannome era pronunciato da molti senza sapere perché venisse chiamato così. Dunque cercherò di spiegarvelo …
Il mio bisnonno Péder, bravissimo falegname, faceva mobili di ogni genere, però, ogni tanto gli venivano commissionate assi da lavare (vi ricordo che, una volta, i panni venivano lavati tutti a mano). Lui, una volta pronte le assi, le caricava su una carriola per poterle consegnare … e questa carriola faceva uno strano cigolìo: FIU-FÈLA-FIU-FÈLA-FIU-FÈLA.
Praticamente questo cigolìo serviva, diciamo, da richiamo, per far sentire che stava arrivando per la consegna delle assi per lavare.

Grazie, dunque, a Silvia SARI, che ha voluto ricordare il bisnonno Péder nel miglior modo possibile: il ricordo di una santangiolina “doc” per un santangiolino “doc”.

I lettori che hanno tradotto correttamente i vocaboli dall’italiano al barasino sono: Amiche di merende della Casa di Riposo, Biancardi Giuseppe e Rozza Rachele, Biancardi Luigi, Boari Giovanna, Boari Manuele, Bontempi Carla, Cambielli Anna e Cambielli Luisa, Ferrari Angela Domenica, Polli Gianmario, Rusconi Pietro e nonna Paola, Rusconi Pinuccio, Saletta Bassano e Saletta Gherardo, Savoia Giovanna, Toscani Ermelinda, Vecchio Rossella, Vitaloni Pierluigi, Vitaloni Rosangela.
I lettori che hanno partecipato al gioco, hanno indovinato la “scumàgna”, ma hanno sbagliato la traduzione di alcune parole sono Abbiati Battaini Angela (ha tradotto “Ingombrare” con “Ingumbrà”), Gelosi Francesca (ha tradotto “Sebbene” con “Ancasì”), Lavaselli Toscani Pinuccia (ha tradotto “Ingombrare” con “Impignà o Ingrügnà”), Pernigoni Patrizia e Varesi Giovanna (hanno tradotto “Sebbene” con “Ancamò”). Invece il lettore Trabucchi Giuseppe ha sbagliato a tradurre le parole “Briciola di pane” con “Brìša” e “Mungitore” con “Bergamén”.....

Con questo ventiquattresimo appuntamento con le “scumagne” sospendiamo provvisoriamente questa rubrica dialettale.
Il proposito è quello di integrare questa rubrica con nuove proposte.

Continua Intanto rinnoviamo il seguente sincero e caloroso invito.

INVITO
I lettori del PONTE che sono titolari o sono discendenti di un parente che ha una “scumàgna” possono segnalarcela, indicando il motivo per cui la “scumàgna” è stata attribuita. Le segnalazioni saranno pubblicate sui prossimi numeri del PONTE. La segnalazione della “scumàgna” dovrà essere accompagnata da nome, cognome, indirizzo e numero di telefono del segnalatore.

Cari lettori, restiamo in attesa delle vostre proposte che potrete inviare al solito indirizzo e-mail:
info@ilpontenotizie.it .