Una celebre teoria americana spiega che se un palazzo ha una finestra rotta, che non viene riparata, è assai probabile che ben presto diventi preda del degrado, perché nemmeno la seconda finestra che si romperà verrà riparata, e così avverrà con la terza, la quarta e via dicendo. In sintesi, degrado richiama degrado. Si tratta di una teoria che ben si addice alla nostra Sant’Angelo, città nella quale per troppo tempo sono state tollerate sacche di illegalità - e qui gli enti provinciali preposti alla sicurezza hanno forti responsabilità perché la situazione è stata trascurata e noi santangiolini non siamo stati capaci di farci ascoltare -, dando un senso di impunità e creando rassegnazione nei bravi cittadini rispettosi delle regole.
Quando parliamo di degrado, non ci riferiamo solo alle discariche abusive che sorgono agli angoli delle strade o accanto ai palazzi, ma anche, solo per fare un esempio, al malcostume del parcheggio in seconda fila o a ridosso degli stop e dei semafori per andare al bar. O ancora, questione paradossale che è emersa negli ultimi mesi, a quanto avveniva alla piazzola ecologica di Maiano, dove è bastato fare più controlli per scoprire che una parte consistente dei rifiuti conferiti - il cui smaltimento è pagato dai santangiolini - proveniva da fuori Sant’Angelo o comunque non era in regola.
Se vogliamo ricreare quel clima di sicurezza e rispetto delle regole che si addice alle persone perbene dobbiamo partire anche dai piccoli gesti, da quelle situazioni che non sono “atti criminali” ma che stonano rispetto al vivere civile, perché vanno oltre le regole che ci siamo dati come collettività. Non sarà un dramma parcheggiare in sosta vietata, ma se tutti lo fanno e nessuno viene punito, andrà a finire che diventerà la regola.
C’è poi un’altra cosa che possiamo fare, tutti insieme, come comunità, ed è vivere a pieno gli spazi pubblici, riappropriarci della nostra città, non lasciare zone d’ombra o spazi vuoti e non presidiati che inevitabilmente vengono occupati da chi magari non ha buone intenzioni. Gli incontri pubblici, le serate, i momenti di svago organizzati questa estate sia dal Comune, sia dalla Pro Loco, sia dalle parrocchie e dagli oratori, sia dal mondo del volontariato sono state occasioni di vivere la città. Una città animata, vivace, vissuta, è una città più sicura.
Certo, tutto questo non basta, la criminalità (i furti, le rapine, le risse, lo spaccio di droga) si combatte con altre armi, che non sono quelle degli atti civici del cittadino comune. Ma se vogliamo sicurezza, legalità e decoro, che significa miglior qualità della vita, dobbiamo lavorare per costruirle anche nei gesti di tutti i giorni.
P.s.: Torniamo con questo editoriale a occuparci del tema della sicurezza e del decoro della città, nella consapevolezza che si tratti di uno dei problemi più avvertiti dai santangiolini. Non ce ne vogliano i lettori che vorrebbero parlare anche di altro, lo faremo. Ma per il momento, un punto fermo andava messo.