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’Nduìna ’me se dis e tröva la scumàgna

Appuntamento con il dialetto.4

a cura della redazione de Il Ponte

Ultimo appuntamento della quarta serie con le “scumagne”: possiamo essere soddisfatti per l’interesse che i soprannomi santangiolini continuano a suscitare, anche tra molte persone che non inviano a IL PONTE la soluzione dei quesiti proposti. I lettori affezionati a questa rubrica dialettale che hanno preso parte all’ultima puntata sono 37, ma solo 29 hanno azzeccato le traduzioni corrette dei vocaboli italiani nei corrispondenti termini dialettali.
Qui di seguito trovate la soluzione della puntata di aprile 2025.

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DEFINIZIONI VOCABOLI DIALETTALI
Giramento di testa	Balurdòn 
Ancora	Amò
Schiumarola	Casülèra
Poco fa	Indumadès
Pitale	Urinàl
“Uova” dei pidocchi	Lèndene
Cieco	Òrbe
Vasca per pigiare l’uva	Navàsa
La “SCUMÀGNA” è: BACIULÒN

Della forma avverbiale “Poco fa” è stata considerata corretta anche la traduzione: “Insadès” (6 lettori). Per la parola “Ancora” è stata considerata corretta anche la traduzione “Ancamò” (1 lettore).
La “scumagna” che si doveva indovinare è BACIULÒN, soprannome di un’intera famiglia, della quale il più noto era Giuseppe “Pepén” DE VECCHI, perché capostipite di una famiglia di commercianti di telerie per la casa (tappeti, tovaglie, coperte, lenzuola, ecc.). La “scumagna” prende origine dall’indole un po’ scontrosa di Pepén e dei suoi famigliari, che non amavano le smancerie, gli atteggiamenti “šlaciüghènti”. Questo modo di essere e di porsi in rapporto agli altri è valso a Pepén ed ai suoi familiari un soprannome che appare in antitesi con la loro indole: BACIULÒN appunto. In realtà i BACIULÒN non amavano per niente le “fatàde”, cioè gli atteggiamenti sciocchi o stucchevoli.Per tratteggiare meglio il ritratto di Giuseppe De Vecchi, scomparso a 72 anni nel 1948 (quasi ottant’anni fa) e vissuto, quindi, in un’epoca totalmente diversa da quella attuale, sembra interessante raccontare la curiosità di Pepén per il mondo degli zingari. Quando le carovane dei “sìnguli” arrivavano in Busantamarìa e con loro c’era la Lènu (la zingara più vecchia della carovana), De Vecchi la invitava in casa sua e si faceva raccontare fatti e avventure della vita nomade. In cambio le offriva qualche bicchierino: solitamente di grappa....

II lettori che hanno tradotto correttamente i vocaboli dall’italiano al barasino sono: Abbiati Angela, Amiche di merende della Casa di Riposo, Biancardi Giuseppe e Rozza Rachele, Boari Giovanna, Boari Manuele, Bontempi Carla, Borromeo Giovanna con la figlia Rusconi Piera Paola, Cambielli Anna e Cambielli Luisa con De Vecchi Gianpiero, Cavallini Annalisa, De Vecchi Andrea e De Vecchi Matteo, Ferrari Angela Domenica, Lavaselli Toscani Pinuccia, Lunghi Rosanna, Migliavacca Gaetana (Tanina) con la figlia Rizzi Maria Rosa, Pernigoni Patrizia, Raimondi Giancarlo, Saletta Bassano e Saletta Gherardo, Toscani Ermelinda, Trabucchi Giuseppe, Varesi Giovanna, Vecchio Rossella, Vitaloni Rosangela.

Hanno partecipato al gioco, hanno indovinato la “scumàgna”, ma hanno sbagliato la traduzione della parola “Schiumarola”: Gelosi Francesca, Polli Gianmario, Pozzi Gaetano, Rusconi Giuseppe. Invece Vitaloni Pierluigi non ha tradotto “Vasca per pigiare l’uva”, mentre Ferrari Enrica e Daccò Piera hanno sbagliato le traduzioni di “Poco fa” e di “Vasca per pigiare l’uva”, Savoia Giovanna ha indovinato la “scumàgna”, ma non ha scritto le traduzioni. .

Volentieri integriamo l’elenco dei lettori che avevano partecipato alla precedente puntata, aggiungendo i nomi di Abbiati Battaini Angela e Ravarelli Tonali Giovanna (le cui risposte ci sono arrivate solo quando Il PONTE era già in stampa), che avevano indovinato la “scumàgna Celentàno.

Continua dunque a rimanere vivace e stimolante l’interesse dei santangiolini per il loro dialetto e per i loro costumi. Ci fa dunque piacere e restiamo sempre più motivati nel proporre ai lettori questa rubrica dialettale, ancora più orgogliosi e consapevoli che la “scumàgna” è una patente di santangiolinità.

LA NUOVA SERIE

Ed eccoci dunque alla nuova “scumàgna” da indovinare. Le regole del gioco restano le stesse: viene fornita una successione di vocaboli o definizioni in italiano a cui corrisponde un vocabolo dialettale. Se si individueranno correttamente, nell’ordine dato, tutti i vocaboli dialettali suggeriti da quelli in italiano, la serie delle iniziali, lette dalla prima all’ultima, fornirà una “scumàgna” santangiolina. A volte i vocaboli dialettali sono simili a quelli italiani, a volte sono totalmente diversi.
Saranno considerate corrette solo le risposte che traducono esattamente tutte le parole dall’italiano al dialetto, le cui iniziali, di conseguenza, servono per individuare la “scumàgna”.

DEFINIZIONI	    VOCABOLI DIALETTALI
Briciola di pane	
Ingombrare	
Ombra		
Mungitore		
Esempio		
Scrofa		
Sebbene
La “SCUMàGNA” è: 	
Nome:	
Cognome:

 


Cari lettori, potrete trasmettere le soluzioni all’indirizzo e-mail: info@ilpontenotizie.it, oppure consegnarle, su scritto cartaceo, presso la Libreria Vittoria - Via C. Battisti, 8 - Sant’Angelo Lodigiano.


PROPOSTA/INVITO
I lettori del PONTE che sono titolari o sono discendenti di un parente che ha una “scumàgna” possono segnalarcela, indicando il motivo per cui la “scumàgna” è stata attribuita. Le segnalazioni saranno pubblicate sui prossimi numeri del PONTE. La segnalazione della “scumàgna” dovrà essere accompagnata da nome, cognome, indirizzo e numero di telefono del segnalatore.