La campagna elettorale che ha accompagnato i santangiolini al voto lo scorso giugno ha visto in campo tante energie nuove e, buona notizia, diversi giovani in tutte e tre le liste. Un patrimonio, quello dei giovani, che oggi dobbiamo cercare di valorizzare. Il rischio, al contrario, è quello di disperdere le energie e limitarci ad accettare che il protagonismo giovanile sia confinato alla campagna elettorale o poco altro.
Non siamo di fronte a un problema che riguarda unicamente Sant’Angelo, ben inteso, certo è che nella nostra realtà qualcosa di buono si può seminare e dunque crediamo sia il momento giusto per radicare e istituzionalizzare il fermento registrato pochi mesi fa.
Nella compagine di maggioranza, quella che sostiene il sindaco Devecchi, i giovani non mancano, sia in amministrazione, sia all’interno del consiglio comunale. E se da un lato il limite può essere l’inesperienza, dall’altro la strada tracciata ci pare interessante.
Anche nelle altre due liste, uscite sconfitte alle elezioni, la presenza giovanile non era trascurabile. I luoghi e gli spazi di partecipazione, per chi siede all’opposizione, sappiamo essere ridotti rispetto alla maggioranza (banalmente i seggi a disposizione in consiglio comunale sono solamente cinque), tuttavia la sfida che possiamo lanciare è quella di trovare altre modalità, meno istituzionali, per valorizzare i giovani che si erano avvicinati negli scorsi mesi. Non è un percorso semplice, ne siamo consapevoli, ma vale la pena di provarci. E potrebbe essere lo stesso consiglio comunale a farsi promotore di iniziative nuove in questo senso. Sarebbe un bel segnale.
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La presenza di giovani candidati o a supporto delle liste (sebbene non candidati) non è l’unica novità dell’ultima tornata amministrativa di Sant’Angelo. Abbiamo percepito anche una sana dialettica tra le parti, la volontà di raccontare e raccontarsi, il tentativo di offrire una propria visione della città e del futuro agli elettori. Se non tutto è riuscito alla perfezione, quanto meno ci si è provato e, al di là dell’affluenza alle urne, che è uno dei mali delle nostre democrazie mature, siamo convinti che una parte dell’elettorato lo abbia percepito e apprezzato.
Anche in questo caso la semina potrebbe portare frutto, nel senso di un sano confronto fra maggioranza e opposizione, senza sconti, praticato sui contenuti. E’ corretto che l’amministrazione comunale, che ha ricevuto ampio mandato dai santangiolini di governare per i prossimi cinque anni, prenda le decisioni, amministri, assumendosene la responsabilità. E’ altrettanto legittimo che le opposizioni non facciano sconti, nell’interesse della collettività. Per questo ci permettiamo di tirare sommessamente la giacchetta a quanti siedono a Palazzo Delmati con diversi gradi di responsabilità. La maggioranza accetti le critiche dell’opposizione e non ne faccia una questione di “lesa maestà”: chi riveste incarichi pubblici è esposto al giudizio e deve metterlo in conto. Un discorso che vale soprattutto per quanti, nuovi alla politica, si stanno cimentando per la prima volta in questi mesi con l’amministrazione della cosa pubblica. Le opposizioni, al contrario, conducano un lavoro rigoroso e documentato, al di là dei voti ottenuti alle ultime elezioni, e cerchino di portare nel palazzo la loro visione della città, andando oltre le sterili polemiche. E soprattutto rendano pubblico il loro lavoro, perché la critica legittima e urbana serve alla crescita della comunità.
Il Programma Elettorale della lista che ha vinto le elezioni è però cosa molto più corposa ed è stato presentato come “un programma che non promette sogni ma che intende prestare attenzione a quelle che sono le aspettative dei cittadini”. Documento obbligatorio da depositare in Comune prima del voto, contiene gli impegni che i componenti della lista intendono assumersi una volta eletti.
A partire dai prossimi numeri, IL PONTE, come in passato, nell’interesse di tutti i cittadini ed assolvendo un servizio di informazione sull’attività amministrativa, intende documentare la progressiva attuazione degli obiettivi contenuti nel Programma Elettorale. Ci sembra giusto che la nuova Amministrazione Comunale dia evidenza di ciò che si è impegnata a fare e di ciò che riuscirà a fare durante i cinque anni nei quali reggerà il Comune di Sant’Angelo Lodigiano.
Il Programma è ampio e dettagliato. Indica scelte e dichiara impegni su tantissimi aspetti che riguardano la realtà santangiolina: urbanistica, sicurezza, manutenzioni di immobili e servizi, frazioni, viabilità, aree industriali e artigianali, commercio, cultura e tradizioni, sport, associazionismo, ecc. ecc.. Tutti temi certamente molto importanti.
IL PONTE cercherà di dare particolare risalto a quei temi che toccano la vita di tutti i giorni, di tutti i cittadini, di tutte le età e cioè: Ambiente, Salute, Istruzione ed Educazione, Famiglia, Giovani, Anziani.
Su questi temi il Programma Elettorale della maggioranza contiene aspetti, indicazioni, progetti e impegni decisamente interessanti. Vengono dette molte cose, alcune anche molto “intriganti”, cioè capaci di stimolare la volontà di fare ed accendere l’entusiasmo, a proposito delle quali, durante l’arco del mandato amministrativo, i cittadini potranno verificare se le frasi del Programma Elettorale esprimano desideri o auspici, oppure impegni veri e propri.
Sull’Ambiente si leggono dichiarazioni impegnative, quando si afferma che “la salvaguardia dell’ambiente è ormai un dovere imprescindibile”, si dichiara l’intento di “programmare un evento pubblico annuale di rilevanza comunale sui temi ambientali per sensibilizzare la popolazione e stimolare comportamenti virtuosi”, si prospetta un futuro al passo con i tempi come quello di far diventare Sant’Angelo una “CER – Comunità Energetica Rinnovabile”. Sempre in tema di Ambiente, ci si attende che la nuova Amministrazione esprima una posizione netta e tempestiva sul problema Ecowatt.
Altrettanto interessanti le proposte e gli indirizzi attuativi sul tema Istruzione ed Educazione: si prevedono, fra l’altro, collaborazioni per attività di formazione e informazione di studenti stranieri e corsi di formazione per adulti.
Ampia attenzione viene poi prestata alle problematiche riguardanti Giovani e Anziani “considerate le fasce più deboli della nostra comunità”, verso le quali occorre “puntare a politiche sociali capaci di offrire servizi di qualità e interventi coordinati”.
Un’ultima annotazione: la presenza di cittadini di origine straniera residenti a Sant’Angelo. Gli stranieri regolari sono molti (quasi 3.000 a inizio 2023, quasi un quarto dell’intera popolazione), ma si ha l’impressione che in città siano stabilmente presenti anche molti soggetti che non hanno titolo per abitarvi. Chi ha retto il Comune di Sant’Angelo Lodigiano negli ultimi vent’anni sembra non essere stato in grado di tenere sotto controllo il fenomeno dell’immigrazione straniera. La nuova Amministrazione Comunale, oltre a perseguire una concreta attività di integrazione degli stranieri regolari residenti, dovrebbe attivare una seria ed efficiente azione di controllo sull’intera città e, in particolare, sui soggetti che vi stazionano irregolarmente.
Buon lavoro, dunque, al nuovo Sindaco, alla Giunta ed a tutti i Consiglieri Comunali di maggioranza e opposizione, perché operino nel giusto e legittimo interesse di tutti i cittadini.