Rifiuti urbani: costi e degrado

Non solo dobbiamo pagare per smaltirli correttamente, ma quando
vengono dispersi nell’ambiente ne soffrono sia l’immagine della città,
sia le nostre tasche ed anche la nostra salute.

di Angelo Pozzi


Dunque, cominciamo col dire che i rifiuti sono sempre un costo, che aumenta sempre più in proporzione alle quantità di scarti che produciamo. Il costo di smaltimento dipende fondamentalmente da due parametri: la quantità e la differenziazione. Per il calcolo della tassa a carico dei cittadini chi ha amministrato il Comune in questi anni ha sempre utilizzato le aliquote massime. Si capisce subito che, se si producono meno rifiuti e se la loro differenziazione è corretta, il costo di smaltimento (cioè la TARI) dovrebbe diminuire. Ma questo a Sant’Angelo non è mai accaduto.
C’è poi un altro aspetto importante: tutto quello che noi destiniamo a rifiuto è una parte di qualcosa che è stato prodotto utilizzando le risorse che vengono rese disponibili dal nostro pianeta: la Terra. Ebbene: di tutte queste risorse che noi utilizziamo per produrre beni di consumo o beni strumentali, solo una piccola parte (circa il 10%) viene riciclato: il resto è scartato (e magari inquina acque, suolo e aria). In questo modo, non solo buttiamo via qualcosa che potremmo riutilizzare, ma rendiamo più povero di risorse il pianeta dove abitiamo.


Dal 1970 in poi noi terrestri consumiamo ogni anno più risorse di quante la Terra sia in grado di rigenerarne nello stesso periodo di tempo. Quest’anno l’Overshoot Day (Giorno di Sovrasfruttamento) della Terra è caduto il 2 agosto: quel giorno noi terrestri abbiamo consumato tutte quante le risorse che in un anno la Terra è in grado produrre di nuovo. Per l’Italia, nel 2023, l’Overshoot Day è caduto ancor prima: il 15 maggio noi italiani ci eravamo già sbafati le risorse che avrebbero dovuto bastarci fino al 31 dicembre. Ma vi pare una cosa sensata?. E intanto a Sant’Angelo cosa succede?
Se guardiamo un po’ da vicino cosa accade nella nostra città non c’è di che rallegrarsi. Da anni, per ciò che concerne la raccolta differenziata, navighiamo agli ultimi posti della classifica dei 60 Comuni del Lodigiano: i dati ufficiali forniti dal Catasto Rifiuti Nazionale (aggiornati al 31.12.2021) ci posizionano al 57° posto. Non proprio un gran risultato, anzi …
Poi è sufficiente uscire per strada per renderci conto del livello di degrado civico e ambientale che attanaglia Sant’Angelo e che, negli ultimi anni, è andato sempre peggiorando. Ovunque si vedono sparsi (su marciapiedi, su strada, nei giardini, nelle aiuole) rifiuti di ogni genere: cartacce, bottigliette di plastica e di vetro, lattine; poi sacchetti vuoti o con altri rifiuti, abiti, stracci, pacchetti vuoti di sigarette e mozziconi. E poi bisogna fare attenzione a dove si mettono i piedi: cacche di cani e sterco di piccioni richiedono occhio vigile e, a volte, abilità da slalomisti. Insomma: uno schifo!

A settembre di un anno fa era stata inviata al Sindaco Villa e all’Assessore all’Ecologia Lucini una lettera corredata di una esauriente documentazione fotografica riguardante la presenza di rifiuti in diverse vie dell’abitato. La lettera, che successivamente era stata sottoscritta e condivisa da oltre 250 cittadini, non sortì alcun effetto, anche perché a febbraio di quest’anno il Sindaco si è dimesso, mandando a casa Giunta e Consiglio Comunale.
Ultimamente i cittadini, che sono al limite della sopportazione per il dilagare della sporcizia urbana e che denunciano apertamente il malcostume, sono aumentati di numero e ciò fa pensare che, se non si verificherà una diminuzione del degrado urbano, anche la pazienza giungerà al limite. Anche perché nella TARI confluiscono i maggiori costi derivanti dalla pulizia e raccolta straordinarie di rifiuti dispersi nelle piazze, sulle vie, sui marciapiedi, nel verde pubblico. Ed anche in mezzo ai campi e nei fossi che costeggiano le strade extraurbane.
A proposito di questa ultima manifestazione di inciviltà, è giusto tributare un plauso ed un ringraziamento a quei gruppi di cittadini volontari, che si fanno periodicamente carico di fare un po’ di pulizia extraurbana, tutelando, indirettamente, la salute di tutti, perché certi rifiuti dispersi nell’ambiente (suolo, fiumi, mari) finiscono poi nei cibi di cui ci alimentiamo.
Si tratta allora di sviluppare e incrementare l’educazione dei cittadini, di potenziare l’informazione per una gestione corretta dei rifiuti da essi stessi prodotti, di individuare percorsi per arginare il malcostume degli incivili, ampliando le attività di sorveglianza, controllo e repressione e sanzionando coloro che persisteranno nell’abbandono di ogni genere di rifiuto e di sporcizia negli spazi pubblici.
Un contributo importante per l’educazione, soprattutto quella dei cittadini di domani, può essere offerto dalla scuola. È di inizio settembre la notizia che CEM AMBIENTE, l’impresa che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani a Sant’Angelo, ha proposto sei progetti per sensibilizzare gli scolari, gli studenti e le loro famiglie sull’importanza di una corretta raccolta dei rifiuti.
Molto lo possono fare i cittadini stessi, costituendo gruppi di attività, per documentare con fotografie e segnalare per iscritto i comportamenti incivili alle autorità ed agli organismi competenti.
Ma soprattutto non deve mancare l’intervento efficace, costante e incisivo dell’amministrazione pubblica.
Sant’Angelo si trova in una fase di transizione: sul Commissario Prefettizio non possono gravare le trascuratezze o le omissioni delle maggioranze che negli anni passati hanno governato la città. Ma adesso che IL PONTE ha sollevato di nuovo il problema della dispersione dei rifiuti, dei costi della loro raccolta e smaltimento e del degrado urbano, coloro (persone, partiti, gruppi civici) che si presenteranno per le nuove elezioni comunali nel 2024 non potranno evitare di dare risposte alla richiesta dei cittadini di trovare una efficace soluzione alla pesante e indecorosa situazione di sporcizia e degrado. Saranno poi gli stessi cittadini a decidere se le parole, le promesse e gli impegni dei candidati potranno essere considerati credibili, anche confrontandoli con quanto detto e fatto (o non fatto) nel recente passato.




I cittadini che desiderano trasmettere segnalazioni o fotografie riguardanti il degrado generato dall’abbandono di rifiuti, possono inviarle alla redazione de IL PONTE al seguente indirizzo e-mail: info@ilpontenotizie.it, comunicando anche il loro numero di telefono.
La redazione de IL PONTE potrà contattare i segnalatori per coordinare con loro eventuali azioni collettive.