Il Ponte di Sant'Angelo Lodigiano Foglio d'informazione locale

EDITORIALE

Ecowatt, siamo rimasti inceneriti!

Il gruppo Itelyum di Pieve Fissiraga (ex Viscolube), che controlla da qualche anno il termovalorizzatore di rifiuti Ecowatt di Castiraga Vidardo, ha presentato una richiesta per potenziare l’impianto. Lo ha fatto nel mese di maggio, senza alcuna avvisaglia a livello di opinione pubblica, inoltrando le pratiche alla Provincia di Lodi e alla Regione Lombardia. Non è ancora nulla di definitivo, tuttavia la sensazione è che ci si trovi di fronte a un progetto assai solido di un gruppo di un certo spessore industriale, tanto che non siamo certi che le battaglie del territorio alla fine riusciranno a fermare questa iniziativa imprenditoriale che, al di là di tutte le rassicurazioni del caso della azienda proponente, ha messo in allarme i comuni coinvolti e suscitato in molti cittadini timori e interrogativi.
La notizia è stata diffusa da “il Cittadino” e nell’arco di poche ore ha iniziato a raccogliere una lunga serie di commenti sfavorevoli e prese di posizione da parte di sindaci (tra gli altri quelli di Vidardo, Marudo e Valera Fratta), partiti politici (Lega, Partito democratico, Fratelli d’Italia, Movimento 5 Stelle) e gruppi consiliari come la lista civica Voltiamo Pagina di Sant’Angelo. A livello regionale il Pd con la consigliera regionale Roberta Vallacchi ha posto più di un interrogativo. Sono intervenuti anche singoli cittadini che rivestono o hanno rivestito cariche pubbliche, tra gli altri l’ex vicesindaco di Sant’Angelo Tonino Lucini e gli ex sindaci Giuseppe Carlin e Domenico Crespi. E ancora, il gruppo Europa Verde ha annunciato una interrogazione in Parlamento. E Legambiente ha dichiarato la propria contrarietà. Insomma, dal punto di vista istituzionale una mobilitazione si inizia a scorgere, tuttavia, il rischio è che se non supportata da un movimento di popolo, da un’opinione pubblica attenta e attiva, sul lungo periodo finisca per affievolirsi, perdendo forza e dunque sgomberando il campo all’ampliamento dell’attuale inceneritore. Quel che serve in questa fase è una presa di coscienza collettiva, una reazione unitaria che vada al di là delle appartenenze politiche. Chi può, tra amministratori, esponenti di partiti e di liste civiche, vada in piazza, frequenti i mercati e i luoghi di aggregazione per raccontare quale progetto è stato presentato e quali sono i timori che avanzano.
Ci sono poi alcuni elementi che francamente non riusciamo a capire. Sull’area della Ecowatt e della vicina ex Cartiera (entrambe a pochi metri da Sant’Angelo ma in comune di Vidardo) si sono affacciati negli ultimi mesi due progetti importanti, l’ampliamento dell’inceneritore e una nuova logistica, che appaiono calati dall’alto, senza che vi sia stata una informazione condivisa con i territori, e che potenzialmente avranno un impatto sulla vita di tutti noi. Pensavamo - e speravamo - che fosse finito il tempo dei progetti preconfezionati sopra la testa dei cittadini, evidentemente ci siamo sbagliati. Questo modo di procedere però appare vecchio e superato e dunque è da rigettare al mittente, soprattutto perché stiamo parlando di insediamenti in un’area già fortemente urbanizzata, con migliaia di abitanti. E ci chiediamo se in fondo, in una democrazia, questi cittadini abbiano la facoltà di dire qualcosa su quel che si vorrebbe costruire a fianco dei loro giardini.




Ecowatt piantina