L
4 KIDS il Ponte per i ragazzi
Nasce 4KIDS, un progetto del Ponte dedicato ai più giovani per stimolare l’ascolto, la lettura e la scrittura.
Da questo numero una pagina del giornale sarà riservata alla pubblicazione di contenuti scritti dai nostri lettori, pensati appositamente per i nostri bambini e per i nostri ragazzi.
Ci sarà spazio per storie, racconti, fiabe o filastrocche e per i disegni che illustreranno i testi.
È un progetto che nasce dalla convinzione che i ragazzi di oggi, anche quelli più avvezzi alla tecnologia, abbiano ancora voglia di ascoltare storie che nutrano le loro menti e i loro cuori. E che sappiano mettere le ali e volare nel mondo della fantasia anche senza la mediazione dei videogiochi.
L’idea è orientata sia ai i ragazzi della scuola dell’obbligo sia ai più piccoli: sappiamo infatti che proprio le favole e i racconti possono aiutare i bambini ad affrontare la realtà che li circonda, fornendo loro chiavi per concetti che altrimenti non riuscirebbero a capire.
Settembre è il mese della ripartenza, un ricominciare che, mai come quest’anno, è ricco di aspettative di “normalità”, reduci come siamo da mesi governati dallo spettro del Covid.
Noi vogliamo ripartire dai più giovani, e invitiamo i nostri lettori a stare con noi.
Mamme, papà, nonni, zii, scrittori per caso o per passione: avete nel cassetto, nella penna o nel cuore qualche racconto, fiaba, poesia o filastrocca? La volete condividere con noi? Accompagneremo così i nostri ragazzi in questo nuovo anno e, se l’iniziativa riscontrerà interesse, potremo pensare anche di raccogliere gli scritti in un volume.
Naturalmente l’invito è esteso a tutte le scuole che potranno incoraggiare i ragazzi stessi ad esercitarsi con la creatività: siamo infatti convinti, senza presunzione, che questo progetto possa stimolare gli studenti sul piano cognitivo e linguistico, oltre che favorire il loro benessere psico-fisico.

Forza dunque! Aspettiamo le vostre storie. Le potete mandare all’indirizzo email info@ilpontenotizie.it oppure consegnarle presso la libreria Vittoria in via C. Battisti 8 a Sant’Angelo.

Le storie del mese

I due testi che abbiamo scelto per iniziare la nostra rassegna sono giunti in redazione qualche tempo fa… pensando a questo progetto li abbiamo tenuti gelosamente in serbo in attesa di poterli pubblicare alla prima occasione.
Circostanza che ora si è manifestata.
La poesia “Il serpente” nasce da un gioco che una nonna nostra lettrice fece col proprio nipotino durante il lockdown dello scorso anno .
I due non potevano vedersi perché residenti in comuni diversi, sicché la nonna ideò un appuntamento telefonico settimanale nel quale il piccolo aveva il compito di individuare un qualsiasi soggetto (in questo caso fu un animale) che la nonna avrebbe utilizzato per inventarci una storia da leggergli all’appuntamento successivo…
“Fu un gran successo”, spiega la nostra lettrice, “ma meno male che poi le restrizioni furono allentate perché cominciavo a non avere più idee per star dietro alla fervida fantasia di mio nipote!”
Il racconto “Il nonno e la tartaruga” è invece frutto di una vera disavventura di una tartaruga, con un lieto fine grazie all’intervento di un nonno gentile.


IL SERPENTE

C’era una volta in fondo ad una grotta
un serpente con la coda rotta
era stato da un dottore
che gli aveva dato un fiore…
era stato da una dottoressa
che rimase un po’ perplessa…
nessuno però lo aveva guarito
così lui era tanto avvilito.
Piangeva tanto il poverino
quando di lì passò un topolino
su, non piangere però
un bel gesso ti metterò!
Per tre giorni si riposò
poi il gesso si levò…
Oh felice, oh contento
ora correva come il vento!
Ringraziò il topo per la premura
e da allora in poi… mangiò solo verdura!





IL NONNO
E LA TARTARUGA

Il nonno era appena sceso per aprire il cancello.
Per Matteo, la mamma, il papà e il fratellino era tempo di tornare a casa dopo il pranzo della domenica.
Matteo raggiunse per primo il nonno ma questi lo fermò subito: in strada c’era qualcosa di insolito che si muoveva lentamente.
Aspetta qui – gli disse il nonno mentre usciva in strada – resta nel cortile!
Intanto tutta la famigliola era scesa con il passeggino, un borsone e gli avanzi del pranzo che la nonna aveva appena confezionato.
Il nonno rientrò in cortile con in mano qualcosa: È una tartaruga - disse - ma è ferita poverina, guardate, ha il guscio rotto e sporco di sangue, forse è stata investita.
Matteo si intristì per quel piccolo animale in difficoltà ma il nonno lo rassicurò.
Vai a casa tranquillo, ci penso io ad aiutarla, vedrai che domani starà già meglio!
Appena in casa il nonno mise la tartaruga in una scatola di cartone con un po’ di acqua e di insalata e prese subito il telefono per cercare aiuto.
Sì - pensò - ma chi chiamo ora? Gli venne subito in mente un veterinario aperto anche alla domenica: ho trovato per strada una tartaruga ferita, che posso fare? - Ci spiace - rispose una voce gentile - non possiamo aiutarla: le tartarughe di terra sono animali protetti, deve chiamare la Guardia Forestale.
Bene, pensò il nonno, il problema sarà presto risolto e fece il numero della Forestale.
Rispose la segreteria telefonica perché alla domenica non c’era nessuno - Per emergenze chiamate il 1515 - gracchiò la voce del nastro.
Il nonno pensò che forse non era una emergenza, ma poi decise che valeva la pena chiedere: al massimo avrebbero detto che non potevano fare nulla.
Così fu infatti, però girarono la chiamata ai vigili del fuoco.
Mentre attendeva in linea il nonno pensò che i vigili del fuoco salvano i gattini che non sanno scendere dagli alberi: avrebbero salvato anche la tartaruga ferita?
Ma nemmeno i pompieri sapevano che fare… Provi con i carabinieri - dissero!
Il nonno non si spazientì, ringraziò e chiamò i carabinieri.
Rispose un giovane che capì al volo il problema. Disse al nonno che la questione non era di semplice soluzione, quando si tratta di tartarughe di terra nessuno sa cosa fare. Ma ci avrebbe pensato lui a fare qualche telefonata e poi si sarebbe fatto vivo….
Il nonno controllò la tartaruga… aveva mangiato l’insalata e aveva fatto la cacca! Nonostante l’aspetto ammaccato sembrava resistere bene.
Intanto la nonna aveva trovato il numero di un ospedale veterinario – Prova lì – suggerì al nonno.
- Eh sa…. – confermò l’ospedale – le tartarughe sono animali protetti, si deve rivolgere al CRAS, il centro recupero animali selvatici….
Il CRAS aveva un servizio domenicale e rispose subito: Mi spiace - dissero – noi ci occupiamo solo di animali selvatici, la tartaruga invece è un animale esotico, non possiamo fare nulla…
Proprio mentre il nonno iniziava a spazientirsi il giovane carabiniere lo richiamò.
Guardi – disse – ho fatto molte telefonate e mi hanno detto di provare con l’ospedale veterinario oppure col CRAS, le posso dare i numeri.
- Ci sono già passato - rispose il nonno - vedo che abbiamo fatto lo stesso percorso, sembra un labirinto….
Sì - replicò il carabiniere - ma purtroppo non troviamo l’uscita…, questo è un paese complicato per le tartarughe. Comunque se può attendere domani, dovrebbe riuscire a parlare con la Guardia Forestale e vedrà che l’aiuteranno, sa… le tartarughe sono animali protetti….
Il nonno ringraziò il giovane carabiniere e decise di attendere l’indomani.
Il lunedì mattina, dopo aver controllato che l’animale stesse bene, andò al lavoro e appena arrivato per prima cosa chiamò la guardia forestale.
- Eh sa… - dissero dall’altro capo del filo - le tartarughe di terra sono un bel problema… purtroppo non abbiamo istruzioni, fosse stata una nutria saremmo arrivati subito, ma una tartaruga… il fatto è che in Lombardia manca il piano per le tartarughe e non sappiamo come intervenire…
- Che faccio allora? La porto davanti agli uffici della Regione? – chiese un po’ innervosito il nonno.
- No, aspetti… - rispose l’addetto - a Milano in viale Certosa c’è la clinica veterinaria dell’ENPA, l’ente nazionale protezione animali, provi lì oppure provi a sentire l’Oasi del WWF a Vanzago.
- Viale Certosa? Vanzago? - protestò il nonno - ma sono molto lontani da casa mia!
Ci pensò su e capì che non c’era altro modo per uscire da quel labirinto.
Chiamò la clinica dell’ENPA di Milano dove gli dissero:
- Ce la porti, siamo aperti fino a mezzanotte, la curiamo e poi la liberiamo in un ambiente adatto.
Il nonno era un po’ scocciato per tutti quei chilometri che doveva fare dopo una giornata di lavoro, ma poi chiamò la nonna e disse:
- Cara, stasera non preparare la cena: portiamo la tartaruga a Milano e poi andremo a berci qualcosa…alla salute degli animali “protetti”!
(storia vera).

IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano