Avis, il dono del sangue in tempi di pandemia
Lo stato dell’arte, l’Assemblea Ordinaria dei soci e gli sviluppi futuri

di Matteo Fratti

Non è stata, come di consueto, la tradizionale Giornata del Donatore lo scorso ottobre a fare il punto sulla situazione della sezione Avis di Sant’Angelo, e neppure sono potuti esserlo i momenti di incontro o le iniziative che ufficialmente costituiscono la vita associativa di questa nostra realtà territoriale.
Ma in un tempo in cui l’attuale crisi sanitaria dettata dal Covid-19 ha messo alle strette in tutti i campi lo stesso concetto dello stare insieme, la Sede locale ha continuato a vivere e la nostra Avis medesima a mettersi a disposizione, in questo tempo più difficile che mai, soprattutto in ambito sanitario. E’ quanto suggeriscono Silvio Bosoni, presidente della nostra Avis Comunale e Mauro Cremascoli, segretario, contestualmente all’Assemblea Ordinaria dei soci tenutasi lo scorso 24 aprile, i cui lavori vertevano sul rinnovo delle cariche quadriennali in seno al Consiglio Direttivo, oltre che al Collegio dei Revisori dei Conti e dei delegati per le Assemblee Provinciale (coi candidati agli organismi collegiali), Regionale e Nazionale. Al di là degli sviluppi istituzionali però, che si conosceranno solamente più in là dai procedimenti elettorali in merito, un incontro con le due rappresentanze avisine di cui sopra ci aggiorna, oltre a metterci a parte di alcune novità, che attestano un attivismo senza clamori, ma che neppure mai è venuto a mancare, e ci preme far conoscere in questo periodo di criticità, ove il contesto epidemiologico ha sferrato un duro colpo all’operatività di settore.
Qualcosa di cui purtroppo oggi la gente è a conoscenza, più o meno direttamente, ma che dall’anno appena trascorso ci riporta, nel tramite degli interlocutori poc’anzi, la testimonianza di “settimane critiche, anche per necessità di personale e una reazione emotiva …” – oltre che di momenti, per Sant’Angelo, di “...paresi dell’attività donazionale e deviazione dei volontari su Lodi, in un dialogo costante nel contesto emergenziale”-. Un contesto in cui tuttavia, ci rivela Bosoni: - “… è stato ancora più forte il messaggio di come il mondo del volontariato e i donatori di sangue siano stati un motore trainante. La solidarietà, la generosità, la disponibilità, hanno ancora una volta costituito valori irrinunciabili per la nostra Avis” – aggiungendo poi dell’impegno profuso costantemente, perché si potesse continuare a donare: la persona al centro e l’atto, di valenza ancor più profonda nel periodo che stiamo vivendo.
Come una luce, che assuma ancor più valore tanto più è il buio, così è allora il gesto che ha continuato, e nei dati, pur con una lieve flessione percentuale nelle sacche raccolte, si attesta in un trend in crescita dei donatori, con una risposta attiva del volontariato in un contesto di bisogno.
Un piccolo successo che, con le sezioni consorelle di Graffignana, Valera e Pieve Fissiraga, giunge al superamento del tetto dei 1000 associati (1011), per la prima volta nella storia locale. Un traguardo che risponde al cambiamento e - racconta Cremascoli - coglie l’esigenza del rendersi utile anche da parte di chi, avendo contratto il virus, ha chiesto informazioni su come donare gli anticorpi generati dalla propria risposta immunitaria, spingendo ad attivarsi affinché anche a Sant’Angelo vi fosse la possibilità della donazione di plasma iperimmune, aderendo al progetto di consenso informato per l’inserimento di donatori in un programma di raccolta specifico del plasma.
I cambiamenti in corso non hanno poi impedito di promuovere adeguatamente l’attività associativa, anche col calendario 2021: un’iniziativa concreta e al contempo simbolica, di testimonianza, e di uno sguardo al futuro.
Lo stesso che si attiverà a livello gestionale, attraverso una app del contesto AvisNet, per consentire agli stessi donatori di prenotare orario e giorno della donazione. Una piccola rivoluzione, certo, ma anche un passaggio che accompagnerà le nuove generazioni alla prenotazione senza tralasciare mai la chiamata diretta, e quel che vuol dire “associazione”: il contatto umano e la persona al centro.



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