Successo per il concerto d’organo nella chiesa di San Rocco

di Antonio Saletta

La rassegna organistica itinerante “Autunno Organistico nel Lodigiano” ha fatto ancora una volta tappa a Sant’Angelo, sabato 17 ottobre scorso, nell’accogliente chiesa parrocchiale di Maria Madre della Chiesa. La sonorità dell’organo Bossi-Urbani (1860) ha avvolto di emozioni la bella chiesa recentemente restaurata, con brani che hanno spaziato dal barocco tedesco al repertorio italiano dell’Ottocento: un programma come sempre accattivante e intelligente, messo a punto con competenza da Enrico Viccardi, ideatore e direttore artistico della rassegna.
Successo pieno e meritato per il giovane e valente strumentista Federico Terzi, diplomato al Conservatorio di Como e attualmente organista presso la chiesa anglicana di Ginevra e presso la basilica di Notre Dame della medesima città.
Fresco e frizzante l’inizio del programma con la brillante ouverture dal Rinaldo di Georg Friedrich Händel (1685-1759), l’opera con la quale il compositore tedesco, nel 1711, si presentò al pubblico londinese. Assai più severa e introspettiva la successiva Ciaccona in fa minore di Johann Pachelbel (1653-1706), una delle sue opere più note e significative. In essa il compositore fa sfoggio della sua maestria nell’arte della variazione e che si è potuta apprezzare anche nella successiva Partita sopra “Freu dich sehr o meine Seele”.
Terzi ha poi eseguito tre composizioni di Johann Sebastian Bach (1685-1750): il meditativo Allein Gott in der Höh sei Ehr, (dalla III parte della Clavier-Übung), il corale O Jesu, wie ist dein Gestalt (O Gesù, com’è il tuo aspetto), e, a conclusione della prima parte della serata, il Concerto in sol maggiore, trascrizione dell’op. 7 n. 8 di Antonio Vivaldi. Bach trascrisse per tastiera numerosi concerti di autori italiani e tedeschi, oltre al loro valore intrinseco, le trascrizioni bachiane hanno il merito di aver svolto un ruolo decisivo nella rinascita vivaldiana del XX secolo che ha fatto del compositore veneziano uno dei musicisti più conosciuti e più amati dal grande pubblico.
La Sonata per organo in sol maggiore di Vincenzo Bellini (1801-1835) ha aperto la seconda parte del concerto, che era dedicata interamente all’Ottocento italiano. La Sonata mette in luce lo straordinario talento del compositore catanese per la melodia che, da lì a pochi anni, gli avrebbe permesso di diventare uno dei più grandi operisti di tutti i tempi. A seguire, Terzi ha presentato il delicato ed espressivo Adagio per Voce Umana del compositore e organista cremasco Vincenzo Antonio Petrali (1830-1889). La Voce Umana, come si è potuto scoprire con piacere all’ascolto, è un peculiare registro organistico assai particolare e caratteristico che produce un suono “ondulante” molto dolce e assai suggestivo. A conclusione del concerto l’effervescente Rondò con imitazione de’ campanelli dell’organista e compositore marchigiano Giovanni Morandi (1777-1856), in cui il maestro Terzi, con grande maestria, si è valso di tutte le potenzialità dell’organo Bossi-Urbani.


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