Chiude la Protec di Sant’Angelo
Lo stabilimento è controllato da un gruppo bergamasco
Brutta notizia per 28 lavoratori della Malpensata


“L’azienda ci ha mostrato i carichi di lavoro, che confermano come a dicembre e gennaio con certezza vi sono volumi di produzione per una parte consistente della forza lavoro, ben più della metà - spiega il segretario della Fiom di Lodi Massimiliano Preti -. Di fronte a questa ammissione, siamo ancora più determinati a chiedere il mantenimento in essere del sito produttivo e l’applicazione di ammortizzatori in grado di distribuire tra tutti i lavoratori i carichi di lavoro, contratto di solidarietà in testa. Con questi strumenti possiamo portare la produzione all’estate prossima, e avere maggior tempo per trovare soluzioni definitive. Si tenga presente che dei 28 lavoratori, tre possono arrivare alla pensione, altri tre potrebbero uscire volontariamente avendo già trovato altra occupazione. Quindi potenzialmente si parla di 22 lavoratori da gestire”. Queste le parole del sindacalista della Cgil pronunciate lo scorso 21 novembre sul “Cittadino” in merito alla difficile vertenza della Protec, azienda metalmeccanica di Sant’Angelo che va verso la chiusura.
Protec ha uno stabilimento alla Malpensata, nel quale trovano occupazione 28 lavoratori. Dal 2015 è di proprietà del gruppo LVF di Bergamo, che fa riferimento alla famiglia Belotti.
La doccia fredda per i lavoratori di Sant’Angelo è arrivata tra ottobre e novembre. L’azienda bergamasca ha infatti avviato il 28 ottobre la procedura di messa in liquidazione per il sito produttivo della Malpensata, mentre il 5 novembre ha aperto la procedura di licenziamento collettivo per tutti e 28 i lavoratori. Non è stato possibile applicare il blocco dei licenziamenti stabilito dal governo durante la fase della emergenza Covid perché l’azienda non ha dato una prospettiva al sito di Sant’Angelo, puntando sulla messa in liquidazione.
Il 3 novembre si è tenuto un confronto tra sindacati, lavoratori e presidente della Provincia di Lodi, Francesco Passerini (anche sindaco di Codogno), alla presenza del vicesindaco di Sant’Angelo, Antonio Lucini. Il 26 novembre il caso è poi sbarcato in Regione Lombardia, attraverso una audizione alla Commissione attività produttive. Hanno promesso interessamento il consigliere regionale della Lega, Selene Pravettoni, il consigliere regionale di Italia Viva, Patrizia Baffi, e il consigliere regionale del Partito democratico, Matteo Piloni. Nel frattempo era intervenuta anche l’onorevole Valentina Barzotti, del Movimento 5 Stelle, indicando come la situazione dell’azienda non appaia tale da giustificare la chiusura del polo produttivo di Sant’Angelo.
Da più parti si chiede al gruppo bergamasco un ripensamento ed eventualmente il ricorso ad ammortizzatori sociali per provare a superare questa fase. “Il Ponte” non può far altro che stringersi attorno ai lavoratori e alle loro famiglie.