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Ricordi in Bianco e Nero
RITRATTI E COSTUMI DI CENTO ANNI FA


Sulle persone ritratte in questa bella foto non sappiamo quasi nulla.
Ne sappiamo invece di più sull’autore dell’immagine, Achille Biancardi che esercita dal 1908 la professione di tipografo e fotografo in via Umberto I, attività che prosegue con il figlio Umberto arrestato e deportato nel lager di Dachau dove muore il 25 febbraio 1945.
La foto che pubblichiamo fa parte di circa 300 lastre di vetro, a bromuro d’argento, donate al nostro fotografo Emilio Battaini che ne ha ricavato, con grande perizia, stampe di grande qualità permettendo di portarci indietro nei primi anni del Novecento.
Come ad esempio la foto che stiamo commentando, scattata in una sorta di studio fotografico all’aperto con fondale, allestito nel cortile dello stesso Biancardi.
Sono sei gli ignoti santangiolini ritratti, elegantissimi nel vestito (quello buono) che si indossa nei giorni di festa, fiori all’occhiello, le camicie con i colletti a punta arrotondata, l’immancabile gilet da cui pende la catena con la cipolla (l’orologio da tasca), cravatta e cappello a tesa. La persona seduta davanti ad una sorta di trespolo, con fare compunto versa il vino per il brindisi con gli amici.
Sembra che in questa statica posa si vogliano fissare momenti in cui l’allegra compagnia si riunisce in una delle quaranta osterie santangioline del primo Novecento.
Ma l’elemento che più arricchisce questa foto è la presenza dei baffi che fanno bella mostra di sè in tutte le persone rappresentate, una caratteristica singolare quasi per dare un tocco ironico alla propria persona, e a volte per pura eccentricità.
Oggi i baffi sembrano essere ritornati di moda, considerati gli unici e veri accessori di bellezza dell’uomo.
Allora occorre dare ragione al pittore Salvador Dalì quando diceva che “un uomo senza baffi non è vestito correttamente”.
Antonio Saletta


IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano