Leonardo e il Cenacolo, la cultura ha fatto il pieno

di Antonio Saletta

La suggestiva e capace sala del presidio del Castello Bolognini venerdì 22 novembre 2019 è riuscita a malapena ad accogliere le più di cento persone accorse all’incontro “Il Cenacolo di Leonardo, prima e dopo in Lombardia” proposto dal Centro Artistico del Gruppo Pittori Santangiolini, con la collaborazione della Fondazione Morando Bolognini, nella ricorrenza dei cinquecento anni dalla morte del genio vinciano.
Presentata da Gianpiero Brunelli, la professoressa Anna Maccabelli, storica e critico d’arte, saggista e pubblicista, ha catturato l’attenzione del pubblico con la sua brillante e dotta lezione, un appassionante racconto che si è addentrato nella Milano del secolo XV, città all’avanguardia nell’arte e nell’architettura. La prof. Maccabelli ha narrato della grande amicizia che legava Leonardo al Bramante, ha ricordato l’affinità con il musicista lodigiano Franchino Gaffurio di cui Leonardo ci ha probabilmente tramandato un ritratto ora esposto alla Pinacoteca Ambrosiana e si è soffermata in particolar modo sul rapporto tra Leonardo e Ludovico il Moro: fu quest’ultimo a commissionare all’artista la realizzazione del Cenacolo nel refettorio dei domenicani, a Santa Maria delle Grazie.
Di grande interesse è stata la successiva illustrazione di questo dipinto parietale, uno straordinario lavoro che ha dato l’avvio alla “maniera moderna” in campo pittorico, del quale la prof. Maccabelli ha sottolineato la novità dell’ambientazione in una forma fino ad allora inusuale, ha rivelato la tecnica “a fresco” usata, ha evidenziato la descrizione dei personaggi, a partire dall’espressione dolente del Cristo fino agli atteggiamenti degli Apostoli che reagiscono alle parole di Cristo “uno di voi mi tradirà”, un episodio ispirato fedelmente al Vangelo di Giovanni.
L’incontro è continuato con la narrazione del “dopo Leonardo”, all’inizio del XVI secolo, con la diffusione dei cosiddetti “leonardeschi”, pittori lombardi che in modi diversi imitarono lo stile del maestro: Francesco Melzi e Gian Giacomo Caprotti, Giovanni Agostino da Lodi, Bernardino Luini, Giovanni Antonio Boltraffio, il Giampietrino, Cesare da Sesto, Andrea Solario e altri ancora.
La relatrice ha pure messo in risalto il valore dell’affresco di Tommaso Alleni, un Cenacolo dipinto nel 1508 nel refettorio del convento domenicano di San Sigismondo a Cremona, che ripropone per la prima volta in Lombardia l’iconografia che Leonardo aveva realizzato nel Cenacolo milanese.
La professoressa Anna Maccabelli ha concluso l’incontro illustrando la storia e i contenuti del celebrę Codice Atlantico di Leonardo, di cui una copia in dimensioni originali era visibile in un locale attiguo.


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