La favola di Teodoro Cotugno

di Cristoforo Vecchietti

Un uomo, solo, cammina lungo i sentieri che costeggiano la Muzza. Osserva, riflette, cerca di salvare i suoi amici alberi e di vivere piccole emozionanti avventure. È questo il filo narrativo che, senza rivelare la trama completa, tesse la favola di Teodoro Cotugno intitolata «Tra alberi e sentieri d’acqua» presentata qualche settimana fa in una bella serata presso la sala consiliare di Salerano sul Lambro. Cotugno è alla sua seconda prova letteraria e il suo racconto è arricchito da 10 disegni tutti dedicati all’ambiente del Lodigiano ed alla natura.

Cotugno è in realtà un apprezzato pittore, la cui fama ha ormai raggiunto anche gli altri paesi europei. È un pacato timido signore che sa rappresentare il paesaggio nella pittura, nella litografia o nell’incisione, rendendolo vivo ed emozionante. Qualche volta però, sente anche l’esigenza di raccontare e, da una delle sue solitarie passeggiate, può nascere una favola. Favola semplice ma densa di contenuti, anche ecologici.
Il testo si apre, infatti, con la citazione di un passo di Alexandra David Nèel che inizia così «I veri compagni sono gli alberi…». La citazione di una scrittrice particolare. Vissuta ai primi del ‘900 è stata esploratrice, fotografa, antropologa e grande conoscitrice del mondo orientale. Insomma il senso dell’andare e il senso della scoperta che sempre ritroviamo nei lavori pittorici e non solo di Teodoro Cotugno.
La favola si conclude con un’altra citazione che spiega lo stato d’animo dell’autore quando si trova immerso nella natura: l’incipit è «Tra le piante si prova la sensazione di aver trovato con estrema facilità il nostro posto al mondo…» La frase è di un’altra donna, Pia Pera, studiosa e scrittrice italiana che ha dedicato numerosi titoli al giardinaggio. Quando si arriva alla fine della lettura si ha la necessità di andare al più presto ad immergersi in un bosco per assaporarne i colori ed i suoni degli alberi.
La favola di Teodoro Cotugno è raccolta in un piccolo libretto tirato a edizione limitata di 500 copie. La realizzazione è stata resa possibile da alcuni sponsor. Il comune di Salerano sul Lambro, l’Opera Diocesana Sant’Alberto, parco Adda Sud e Consorzio Muzza
Forse è reperibile ancora qualche copia presso la biblioteca di Salerano sul Lambro.