Cucina e musica al castello Bolognini per i 500 anni dalla morte di Leonardo


“Nello spazio di tempo dalla fine del Quattrocento agli inizi del Cinqucento, il nostro castello ebbe il privilegio di ospitare Leonardo da Vinci, uno dei più grandi geni dell’umanità, di cui si stanno celebrando i cinquecento anni dalla morte avvenuta il 2 maggio 1519 ad Amboise in Francia.
Leonardo visse per molti anni alla corte sforzesca milanese e fra i suoi numerosi studi rivolse la sua attenzione ai problemi dei fiumi, progettando un sistema di canali con dighe e chiuse per regolare lo scorrimento delle acque.
Il suo soggiorno nel castello di Sant’Angelo, ospite del conte Giovanni Bolognini, figlio del capostipite Matteo, è documentato nel famoso “Codice Atlantico” foglio 65 r.a. dove c’è un disegno con la sezione di un fossato e le parole “delli soni che far si possono nell’acque come di la dalla fossa a Santangelo”, e nel foglio 324 r.a. dove sono citati “quattro disegni della tavola di Sancto Angiolo”.
Era quindi doveroso che anche Sant’Angelo, dove Leonardo ha soggiornato e ha compiuto esperimenti sulle acque del Lambro, si unisse ai molteplici eventi programmati per rendere omaggio a quello che è stato definito “il genio rinascimentale che rivoluzionò la storia del pensiero e della scienza”.
La proposta per ricordare il soggiorno santangiolino di Leonardo da Vinci è venuta dalla Fondazione Morando Bolognini diretta da Luigi Degano, che domenica 31 marzo ha organizzato nelle sale del presidio del castello Bolognini l’evento “A tavola con Leonardo” offrendo specialità eno-gastronomiche tra cui il vino malvasia e il formaggio montébore, che “il genio” conosceva e ha lasciato testimonianze, con una “merenda sinoira”, lo spuntino che i contadini consumavano sulle aie delle cascine piemontesi.
Non solo la cucina, ma anche la musica al tempo di Leonardo ha deliziato e coinvolto i partecipanti, un raffinato concerto per liuto eseguito dal musicista Massimo Marchese, che ha eseguito un programma imperniato sulla figura di Leonardo, in particolare intorno ai Rebus per cui è noto, tema coniugato con la musica del Rinascimento italiano per liuto, strumento principe di tutto il Cinquecento.
Un bel momento culturale cui si deve il plauso alla Fondazione Morando Bolognini che l’ha ideato e realizzato.
Antonio Saletta







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