Sos degrado: troppi immobili abbandonati

di Lorenzo Rinaldi

Nell’ormai lontano 2015 dalle colonne de “Il Ponte” avevamo lanciato l’allarme per la condizione di degrado in cui si trovavano alcuni immobili della nostra città. In particolare avevamo pubblicato fotografie eloquenti dello stato in cui versava il vecchio municipio, già sede delle scuole medie Baracca. Una struttura con annesso parcheggio collocata nel cuore di Sant’Angelo, venduta a un privato e abbandonata a sé stessa. Da allora nulla è stato fatto per porre rimedio e la conseguenza è che oggi la situazione è di molto peggiorata: vetri rotti, rifiuti sparsi, ogni tipo di oscenità scritta sui muri, per terra le tracce di bivacchi e di consumo di droga. E poi, ancora, auto mai rimosse, reti divelte, strutture fatiscenti. Una vergogna.
Il tema dell’abbandono degli immobili privati è tornato d’attualità lo scorso mese di ottobre per iniziativa del gruppo di opposizione Voltiamo Pagina, che nel corso di un’assemblea pubblica organizzata a sala Girona ha mostrato decine di fotografie di palazzi, capannoni, case nel più totale degrado. Una mappa che comprende edifici situati in vari quartieri, da Santa Maria a borgo San Rocco. I consiglieri di minoranza hanno censito - tra le altre - situazioni di degrado alle Vignole (di fronte alle scuole elementari ci sono stabili, di cui uno andato a fuoco, in condizioni da far paura), in via Garibaldi, in via Cavour, in viale Zara, e ancora via Barasa, via Statuto, via del Pescherone, via San Martino e via Lega Lombarda.
L’operazione è stata effettuata “per dire che il recupero del centro storico va assolutamente incentivato”, ha affermato Angelo Pozzi, capogruppo di Voltiamo Pagina in consiglio comunale. “Recuperare aree interne - ha aggiunto nel corso dell’incontro pubblico - significa evitare il consumo di suolo, ma anche risparmiare risorse dei cittadini, per nuove strade, fognature, servizi, manutenzioni”. E ancora, ha osservato Pozzi, “il degrado edilizio dà mercato a situazioni disperate, facendo perdere di valore anche al contesto che le circonda”. Il tutto va poi inserito nel contesto del Piano di governo del territorio del Comune di Sant’Angelo, che ipotizza un’espansione (sulla carta) fino a 21.500 abitanti contro gli attuali 13.200. Una previsione che prevede il consumo di nuovo suolo, quando si potrebbe evitare di sottrarre terreno all’agricoltura e recuperare invece i tanti pezzi del nostro centro da anni dimenticati. Ma questa è una considerazione sulla quale tutti, crediamo, dalle forze di maggioranza a quelle di opposizione, sono d’accordo. O almeno lo auspichiamo.




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