Archeologia a portata di smartphone
Chiara Vitaloni premiata per la app che segnala i siti sul cellulare

di Matteo Fratti


Si chiama Chiara Vitaloni la giovane archeologa di Sant’Angelo distintasi per l’innovativa idea di una applicazione per cellulari che consenta di individuare sui propri smartphone i siti di interesse turistico e culturale, tramite gli attuali dispositivi di geo-localizzazione.
Una geniale intuizione ancora in corso di studio, ma già depositata quindi a proprio nome per la dottoressa di Sant’Angelo, insignita di una laurea con lode all’Università di Ferrara, proprio con una tesi sui: “Nuovi sviluppi dell’archeologia computazionale, finalizzata alla programmazione di un’applicazione Android per scopi divulgativi”.
E di questo si tratta, quanto ad una specializzazione nel corso magistrale interateneo tra le Università di Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Verona e Trento, di Quaternario, Preistoria e Archeologia, dopo gli studi di Lettere Classiche all’Università di Pavia e una passione portata avanti con determinazione dalla giovane. Sicché l’immaginario più tradizionale, che lega questo campo storico-artistico all’avventura esotica e al fascino dell’antico, si vede traghettato nel futuro, attraverso l’applicazione delle nuove tecnologie, che possano permettere a ciascuno di vedere quale tipo di patrimonio sia possibile visitare nei dintorni, le informazioni e i dati pratici che ne indichino raggiungibilità o costi degli eventuali accessi.
“L’idea mi è venuta con il cellulare in mano e guardando le notifiche di altre applicazioni, che magari ti segnalano amici nei paraggi …” – afferma Chiara – “… ma se invece di sapere dove sono gli amici, potessi ricevere sul cellulare notizie su tutti i siti culturali nei dintorni? ” -. Ecco allora che il supporto del contesto universitario (grazie alla start-up Fancy Pixel e al dipartimento di informatica dell’Università di Ferrara) ha creato le condizioni utili per poter sviluppare un percorso non solo di tesi, la cui intraprendenza della Vitaloni si è vista gratificata pure lo scorso ottobre attraverso il “Premio Antonella Fiammenghi 2017”, istituito dieci anni fa in ricordo della responsabile del Parco Archeologico di Velia e attuale testimonianza per quanti procedano a divulgare e promuovere il Turismo Archeologico attraverso l’impegno universitario. Nell’ambito della XX Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, in provincia di Salerno pertanto, il celebre traguardo, conferitole nell’incantevole quadro della Basilica paleo-cristiana della location, che diviene oggi anche orgoglio e trampolino di lancio per la studiosa.
Qualcosa che, auspichiamo, possa diventare concretamente anche uno sbocco divulgativo e professionale personale, ma anche utile a valorizzare quanto nel nostro Bel Paese non sempre viene adeguatamente considerato in termini di Beni Culturali, forse troppo spesso ai margini di un futuro che non si cura di quel che si lascia indietro.
Con la Vitaloni qualcosa è ora testato sul territorio ferrarese, la speranza è che si possa allargare al contesto nazionale, con conseguente ricaduta sociale e turistica.



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