LA TRIBUNA - Prima i santangiolini! Quali?
“Il Ponte” offre ai gruppi consiliari uno spazio per il dibattito

Gruppo Consiliare “Voltiamo Pagina”
Il Capogruppo Angelo Pozzi


I n Consiglio Comunale, in giro per Sant’Angelo, sulla stampa: “Prima i santangiolini! Dalla parte dei santangiolini!”
Questo dichiarano, scrivono e proclamano ripetutamente i rappresentanti della maggioranza che amministra la città (Lega Nord – Forza Italia – Un ponte per unire). E quando lo fanno sembrano lasciar capire che intendono assicurare un’attenzione ed una cura particolari ad una parte dei cittadini e non agli altri.
Allora ci viene spontanea una domanda: “Chi sono, per la maggioranza, I SANTANGIOLINI? Chi può vantare il diritto-privilegio di essere ufficialmente riconosciuto SANTANGIOLINO?”.
Proviamo a capire come si può rispondere con una sorta di questionario. A ciascuna domanda le risposte possibili sono o SÌ o NO.

Sono santangiolini i cittadini iscritti dalla nascita nei registri dell’anagrafe di Sant’Angelo Lodigiano e figli di genitori nati a Sant’Angelo Lodigiano?
Sono santangiolini i cittadini iscritti dalla nascita nei registri dell’anagrafe di Sant’Angelo Lodigiano, ma figli di genitori nati altrove?
Sono santangiolini i cittadini che risiedono a Sant’Angelo Lodigiano da più di 5 anni, o da più di 10, o da più di 20?
Sono santangiolini i cittadini che provengono da altri siti, ma che sposano un/una santangiolino/a?
Sono santangiolini i cittadini di nazionalità italiana immigrati a Sant’Angelo da località italiane?
Sono santangiolini i cittadini di nazionalità straniera regolarmente residenti a Santangelo Lodigiano?

Potremmo continuare a lungo con i quesiti, per finire magari con il considerare un requisito di santangiolinità almeno la comprensione del dialetto locale. Ma non vogliamo scherzare.
Il problema è serio, perché, quando si dichiara, per esempio, che alla casa, o a certi sussidi, o a certe agevolazioni hanno prioritariamente diritto i santangiolini, bisogna avere chiaro in testa ed esprimere senza lasciare dubbi a chi si vuole riconoscere il titolo di “santangiolino”.
Chi governa la città, allora, dica chiaramente: “RICONOSCIAMO COME SANTANGIOLINI I CITTADINI CHE...” e di seguito si riporti l’elenco dei requisiti. Altrimenti va a finire che santangiolini sono tutti o nessuno, a seconda del criterio che, di volta in volta, si vuole applicare, con il rischio di definire la santangiolinità in modi arbitrari e privi di senso.
Dunque chiediamo ai membri della maggioranza di precisare ufficialmente e chiaramente a chi si riferiscono quando dichiarano di voler far sì che a godere di determinati provvedimenti siano prima i santangiolini e poi, magari, gli altri. E di motivare altrettanto chiaramente anche il perché di una tale eventuale differenziazione.
Chiediamo questo per il principio di chiarezza e trasparenza a cui si devono uniformare tutti gli atti dell’amministrazione comunale che hanno per destinatari i cittadini, a chiunque siano indirizzati ed a qualsiasi scopo vengano adottati.
Ci preme però, a questo punto, sottolineare il fatto che, anche nei riguardi di santangiolini di vecchia data, l’atteggiamento di chi governa la cosa pubblica a volte non si dimostra attento e, men che meno, premiante.
Ci riferiamo al degrado urbano che si manifesta con varia modalità e con differente gravità in diverse zone della città.
Si dia un occhio, almeno ogni tanto, a ciò che accade al quartiere Pilota o alla zona Gescal. Chi ha in capo il ruolo di assicurare la sorveglianza e la sicurezza, faccia qualche giro a tarda ora in città. Si vada a verificare chi è autore di comportamenti illeciti (abbandono di rifiuti, di materiali e di oggetti di ogni genere, schiamazzi notturni, diffusione di suoni ad alto volume oltre l’orario consentito e chi più ne ha più ne metta).
Si vadano anche ad individuare le numerose costruzioni abbandonate e fatiscenti all’interno dell’abitato (per lo più nel centro di antica formazione): alla Costa, in Borgo San Martino, in Borgo San Rocco e anche in Borgo Santa Maria. Che demerito hanno i cittadini che vi abitano per dover sopportare e accettare comportamenti incivili e situazioni di degrado che mortificano il rispetto delle persone, riducono il valore delle abitazioni, sviliscono il senso civico di comunità?
Non andiamo oltre, ma auspichiamo che chi governa questa piccola città si impegni ad impedirne l’ulteriore deperimento sotto tutti gli aspetti. Fermi restando, sia ben chiaro e per tutti i cittadini, gli obblighi di adempimento dei doveri prescritti da leggi e norme vigenti.
Sant’Angelo Lodigiano,
05 novembre 2017
Gruppo Consiliare
“Voltiamo Pagina”
Il Capogruppo Angelo Pozzi

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