Il Piano di Governo del Territorio

L’importanza di scelte amministrative motivate, condivise e consapevoli

Gruppo Consiliare “Voltiamo Pagina”
Il Capogruppo
Dott. Ing. Angelo Pozzi


Il Piano di Governo del territorio (PGT) è tutt’altro che una scelta puramente tecnica e non è solo lo strumento per individuare quali siano le aree edificabili e come si debba o non si debba costruire in esse o nelle parti già edificate della città, con demolizioni, ricostruzioni o ristrutturazioni.
Il PGT è molto altro, è molto molto di più e riguarda tutti, ma proprio tutti i cittadini.
Questo Gruppo Consiliare già dall’ottobre scorso ha sollecitato la maggioranza che amministra la città (Lega + Forza Italia + Un Ponte per Unire) ad esaminare per tempo la situazione attuale, sia della parte urbanizzata che del territorio circostante, in vista della scadenza quinquennale del prossimo 26 ottobre 2017 (fra 6 mesi) del Documento di Piano, che contiene le linee di indirizzo per lo sviluppo dell’intero territorio comunale.
A tutt’oggi non sono pervenute risposte, né sulle modalità di coinvolgimento della cittadinanza, né sull’analisi dei nuovi contenuti da inserire nel nuovo Documento di Piano del PGT, né sulle modalità di valutazione delle decisioni da assumere.
Dalle pagine del PONTE vogliamo allora fare in modo che la più ampia parte della cittadinanza venga a conoscenza della possibilità di prendere parte alla pianificazione del territorio dove abitano, dove lavorano, dove i loro figli vanno a scuola.
La lettera che abbiamo inviato ad inizio aprile al Sindaco, all’Assessore all’Urbanistica ed al Presidente della Commissione Consiliare Tecnica sottolineava la necessità di coinvolgere nel modo più ampio i cittadini, singoli o associati, portatori di interessi personali o di interessi collettivi, nell’ambito della stessa comunità urbana e territoriale, sia nella fase di valutazione dei risultati conseguiti dal 2012 (cioè da quando è in vigore l’attuale PGT) ad oggi, sia nell’indicazione di nuove linee di sviluppo. Abbiamo chiesto che vengano coinvolte le Associazioni di categoria di Artigiani, Commercianti e Agricoltori, le Parrocchie, le Associazioni di volontariato più rilevanti (ACLI, Africa Chiama, Scout, Vigili del Fuoco, Disabili, ecc. ecc.) ed anche i singoli cittadini. Tutto questo perché tale diritto alla partecipazione è sancito per legge dall’art. 8 della L.R. 12/2005, che stabilisce anche che la validità del Documento di Piano è di 5 anni e dunque, per Sant’Angelo Lodigiano, scadrà il 26 ottobre 2017.
Nella lettera abbiamo messo in evidenza come il Documento di Piano, che detta le linee di sviluppo e condiziona sia il Piano dei Servizi che il Piano delle Regole che governano l’uso del territorio per un quinquennio, riguardi direttamente o indirettamente aspetti molto importanti della vita dell’intera collettività. Fra questi possiamo citare la residenza, le attività produttive, i servizi, la viabilità, le infrastrutture, ecc., per il cui tramite condiziona, favorisce o limita non solo gli insediamenti, l’occupazione, la convivenza sociale, il culto, la sicurezza e altro, ma incide anche su aspetti di carattere culturale, storico, ambientale, sanitario, sportivo, di svago e così via. Il tutto, come appare evidente, influisce sostanzialmente e non marginalmente sulla gestione economico-finanziaria e sociale dell’attività amministrativa. Dunque lo strumento urbanistico è un atto fondamentale, importantissimo e qualificante della Pubblica Amministrazione di una città, sia pur piccola, come è Sant’Angelo Lodigiano.
Indubbiamente la responsabilità delle scelte finali, in ordine ai nuovi indirizzi o alla conferma dei preesistenti, qualora ancora validi, sarà in capo alla maggioranza che governa la città. Ma sembra almeno raccomandabile che tali scelte siano precedute da analisi e valutazioni condivise, se non necessariamente concordi, sulla situazione e sulle prospettive di sviluppo attuali, cioè a 5 anni di distanza dalla precedente approvazione del PGT.
Appare dunque evidente che oggi i nuovi obbiettivi, le strategie e le scelte atte a raggiungerli non potranno che discendere dal riesame del Piano attuale e dall’analisi della realtà odierna; dal confronto di quanto previsto nel 2012 con quanto concretizzato fino ad oggi; dalle corrispondenze o dagli scostamenti di quanto attuato nel quinquennio rispetto a quanto previsto. Solo da un processo di nuova ricognizione e di riesame possono discendere le indicazioni utili ad individuare nuovi indirizzi per ripensare e “ri-orientare” lo sviluppo della città e del territorio, anche ai fini di una verifica e di una revisione del Piano dei Servizi e del Piano delle Regole.
È dunque altrettanto evidente la necessità di una riflessione profonda e di un riesame molto attento di quelli che sono i contenuti e gli indirizzi del Documento di Piano approvato cinque anni addietro e che non possono essere considerati oggi ipotesi di lavoro ancora valide.
Ciò potrà essere certamente e più efficacemente ed utilmente conseguito promuovendo incontri e confronti con le rappresentanze imprenditoriali, delle attività di servizio, culturali e sociali che operano nel tessuto della collettività santangiolina.
Non dare seguito a proposte di approfondimento e partecipazione significherà l’assunzione di decisioni non fondate su dati di fatto e su motivazioni concrete e documentabili e comporterà il rischio di decisioni casuali e, quindi, irrazionali e potenzialmente errate e dannose per il futuro di Sant’Angelo Lodigiano.
Ci sembra dunque più che lecito stimolare la maggioranza che amministra la città ad operare con la necessaria consapevolezza, tempestività, apertura ed efficacia per la revisione del PGT attualmente in vigore, con particolare riferimento al Documento di Piano, nell’interesse e ad esclusivo vantaggio dell’intera comunità che a Sant’Angelo abita, lavora, manda i figli a scuola e che qui vorrebbe vivere con dignità e serenità.