Ricordi in bianco e nero
Borgo San Martino e l’Osteria della Fiàca


Così va la storia, cambia, con i segni del passato che lentamente si cancellano, come già si sono cancellati quelli dei nostri nonni e padri. Così capita passando per via San Martino quando la mente richiama le attività cancellate dal tempo, modificando usi e costumi: alimentari, lattai, panifici, fruttivendoli, ciabattini, camiciaie, materassai, barbieri, vinai, ecc., non dimenticando gli storici “santé” dei cordai e la lavorazione dei filsòn. Segno di un borgo vivace e intraprendente che ha lasciato il posto a nuclei famigliari eterogenei e all’avvento della grande distribuzione.
Contrada rimasta famosa anche per le sue popolarissime osterie, quelle scomparse del Savenò e di Tòfu e quella della Fiàca che esiste ancora oggi seppure con denominazioni e esercizi diversi. La foto che pubblichiamo degli anni attorno al 1950 presenta un gruppo di avventori ritratti sul retro dell’Osteria della Fiàca, cordai, ambulanti di tela e merletti, amanti del bel canto che trovavano nell’osteria la sede ideale per dare sfogo alla loro passione canora. Questi i loro nomi: da sinistra, Pepén Battaini, Pepòn Battaini, Lüišen Bersani, Cecòn Musca, Belloni (el capitàni) con la fida chitarra, Cabrini, Nino Conti, un personaggio di cui non conosciamo le generalità affidando ai lettori il compito della sua identità, Tanén Rusconi e Mario Toscani.

Antonio Saletta

IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano