“MANGIA CHE TI FA BENE NEL MONDO! - “EXPO 2015”
Il cibo è di tutti perché “il cibo è vita”

di Marina Cecchi


Milano, l’Italia e i 149 paesi coinvolti in questo evento di portata mondiale, cioè il 94% della popolazione mondiale, promuoveranno nelle forme più svariate l’idea che il cibo è un diritto di tutti i popoli del mondo, perché “il cibo è vita”. Senza cibo non può esistere vita sul nostro pianeta; il cibo unisce gli esseri umani a partire dai primi giorni di vita sino agli ultimi istanti prima della morte, in un legame profondo che ci distingue dagli altri esseri viventi.
Il cibo è per tutti i popoli della terra: sappiamo, però, che la realtà può essere ben diversa per chi soffre, per chi non ha lavoro, per chi viene sfruttato. Per il benessere di pochi e per alimentare ricchezze ingiustificate intere popolazioni sono state dissanguate e rese schiave dalla povertà: il cibo viene loro dispensato prelevandolo dai nostri scarti di magazzino!
«Data la rilevanza del tema trattato, nel 2011 il Governo Italiano ha deciso di invitare ufficialmente tutti i Paesi membri delle Nazioni Unite e di aprire le porte di Expo Milano 2015 anche alle Organizzazioni della Società Civile e alle Aziende private in quanto interlocutori chiave nel dibattito mondiale sulle sfide legate all’alimentazione e al cibo. Tutti insieme, ma con modalità e target differenti a seconda del loro ruolo, saranno chiamati ad interpretare e a dare un contributo concreto al Tema di Expo Milano 2015 Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Un’Esposizione Universale ha il compito di lasciare in eredità un’esperienza culturale, sociale, scientifica e tecnologica ed Expo Milano 2015 costruirà questa eredità prima di tutto grazie all’apporto dei suoi Partecipanti, cuore e anima dell’evento» (dal sito ufficiale di EXPO).
Anche la nostra rubrica non potrà ignorare questo evento e a partire da questo mese e per tutto il 2015, presenterà un piatto tipico della cucina di un paese straniero.

I soba - Giappone

I soba sono un ingrediente molto comune nella cucina giapponese. Si tratta di sottili tagliatelle di grano saraceno che si prestano alle più svariate preparazioni culinarie.
Quando si parla di soba ci si riferisce solitamente al piatto tipico cucinato con queste tagliatelle, cioè il kake soba (soba in brodo). Le tagliatelle vengono bollite e servite in una tazza di brodo caldo chiamato tsuyu (brodo con dashi, mirin e salsa di soia), con l’aggiunta di negi (cipollotti freschi) tagliati a fettine. In molte stazioni ferroviarie sono presenti dei chioschi o dei piccoli negozietti nei quali è possibile ordinare e mangiare rapidamente un piatto di soba mentre si attende il treno. I soba vanno mangiati con le bacchette emettendo il tipico rumore chiamato tsuru-tsuru, mentre il brodo viene bevuto direttamente dalla ciotola. Vi propongo la versione elaborata da Marco Bianchi, divulgatore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi, che è quella che preferisco: semplice e gustosa, è possibile realizzarla anche nell’ottima variante con i noodles (le tipiche linguine di farina di frumento).

INGREDIENTI
10 cimette di broccoli
1 carota
1 cipollotto
1 porro
5 cucchiai di salsa di soia
1 pezzetto di zenzero
100 gr. di soba
180 gr. di tofu al naturale.

PROCEDIMENTO
Pulite il broccolo e riducetelo a piccole cime, affettate finemente porro e cipollotto, compresa la parte verde. Fate sobbollire le verdure in circa 1 litro di acqua aromatizzata con la salsa di soia e lo zenzero. Dopo 20 minuti aggiungete il tofu tagliato a cubettini e continuate la cottura per altri 10 minuti. Aggiungete ora i soba, mescolate e attendete qualche minuto a fuoco spento. I soba vanno consumati in brodo tiepido e con un filo di olio EVO o di sesamo. Se ci riuscite… con le bacchette giapponesi!
marina.cecchi@yahoo.com


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