CITTADINI SENZA CASA E CASE DA RIABITARE



Il 13 novembre scorso, presso la Sala Rivolta di Lodi, si è tenuto un convegno finalizzato a promuovere il progetto “Rigenerare valore sociale nel Lodigiano”, presentato dal Piano di Zona per i Servizi Sociali per il bando “Welfare di comunità” di Fondazione Cariplo.
Il progetto, se finanziato, si muoverà, in una logica di rete territoriale, su 4 direttrici, al fine di contrastare l’impoverimento delle famiglie, investendo nei legami sociali e nella coesione della comunità: Ri-abitare le case; Ri-generare lavoro; Ri-distribuire cibo; Ri-generare prossimità e partecipazione.
A introdurre il convegno erano presenti il sindaco Simone Uggetti, il viceprefetto Mariano Savastano e il presidente della Fondazione Bpl, Duccio Castellotti.
Sul tema abitativo, sono state portate tre testimonianze, due delle quali dal Lodigiano, sul recupero e la gestione di abitazioni private a favore di famiglie senza casa:
Sportello casa per facilitare incontro, domanda e offerta di affitti concordati - Cooperativa Sociale Pronto Casa;
Il comodato d’uso e l’accompagnamento educativo per le famiglie inserite - Associazione Casa Barasa di Sant’Angelo Lodigiano;
Tante case private da ri-abitare: la testimonianza della Fondazione Scalabrini di Como.
A queste tre testimonianze è seguita quella dell’Assessora alle Politiche Sociali, Famiglia e Integrazione del Comune di Codogno, Rosanna Montani, significativa di quanto anche il pubblico possa fare sul tema della casa. Tale testimonianza riguarda un servizio nato per contrastare problematiche legate a microcriminalità, dipendenze e convivenza difficile tra vecchi e nuovi residenti, quello del “custode sociale”, un «mediatore indispensabile perché si possa parlare non solo di abitazione, ma di qualità della vita».
La situazione, nel Lodigiano, dove si verifica uno sfratto ogni 214 famiglie, è critica: per questo è stata attivata un’azione congiunta di diverse realtà. Il Comune di Lodi si è impegnato in un progetto sperimentale che coinvolge numerosi soggetti, ed è finanziato con 90 mila euro dal Broletto e 223 mila euro dalla Regione. I fondi saranno investiti per trovare un incontro tra i proprietari di immobili sfitti e le famiglie bisognose. «L’ente locale si porrà come mediatore, dando vita a contratti calmierati e facendo da garante per la morosità degli inquilini posti sotto sfratto», ha spiegato l’assessore alla casa Domenico Bonaldi. Il servizio è destinato alle famiglie con un indice Isee compreso tra 4100 a 13mila euro, e un canone annuo di locazione pari a 7200 euro spese comprese. «L’azione abitativa è fondamentale nella lotta alla povertà, dobbiamo quindi trovare risorse inutilizzate, come le case sfitte», ha concluso Donatella Barberis dell’Ufficio di Piano.
Questo è l’obiettivo che anche l’Associazione CasaBarasa si pone per il 2015 con l’aiuto delle Istituzioni ma anche dei privati cittadini di Sant’Angelo.
Marina Cecchi
Monica Bagnaschi
(CasaBarasa)

 

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