La “poesia” di Evasio Muraro
Concerto benefico al Cupolone
Il cantautore vizzolese ospite a Sant’Angelo sabato 26 ottobre ha proposto il nuovo disco e i vecchi cavalli di battaglia

Un terreno non facile, quello su cui cadono i semi della cultura, a farsi spazio dove la terra è arida e dura anche alle più fertili iniziative. Ma il messaggio resiste e sboccia come le gemme di un fiore d’autunno, anche se qualcuno non se n’è accorto.
Peccato allora per chi non c’era, sabato 26 ottobre, perché Evasio Muraro, cantautore vizzolese da tempo ritornato in studio dopo la ribalta dei Settore Out negli anni Novanta del nuovo rock italiano, ha suonato al Cupolone con la band di una svolta elettro-acustica tra rabbia e dolcezza, di nuovo al servizio di una giusta causa. E se già con i precedenti Canzoni per Uomini di Latta (2009) o O Tutto O L’Amore (2010) l’artista aveva appoggiato la lotta per il lavoro o quella degli esodati, nella serata in questione, coi suoi al completo, le canzoni di Scontro Tempo (2013) hanno veicolato mediante la musica un’iniziativa di solidarietà i cui proventi sono stati offerti all’Associazione genitori e amici dei disabili.

La comune sensibilità verso certe problematiche diviene pertanto il tramite di una “fratellanza” di intenti anche con Peppo Castelvecchio, responsabile della Comunità di Recupero “Il Pellicano” di Castiraga Vidardo e amico di Evasio, sul palco per un saluto allorché lo stesso musicista gli dedica la sua Giorni e procede nel live, iniziato quasi “unplugged” e in sordina con Tuffati e Venti Volte quasi sussurrate, senza lesinare di certo sulle energie in campo, ma coinvolgendo i presenti attraverso un combo ben amalgamato, attorno ai suoi arpeggi, con gli avviluppati solismi di Fabio Cerbone alla chitarra elettrica, le ritmiche percussive di Marco Denti e Cesare Bernasconi per basso e batteria, il coloratissimo arcobaleno sonoro di Fidel Fogaroli alle tastiere e il terzetto dei Gobar (Cristina Gambalonga, Renato Pacchioni e Paolo Ronchetti) ai cori, cui si aggiungerà poi la voce naif della cantante Nagaila (già ospite - spalla all’apertura delle danze) alla potente Contiene Il Cielo, e la graditissima sorpresa del noto bluesman pavese, attuale chitarrista di Van De Sfroos, Maurizio Glielmo “Gnola” per la delicatissima Se e in Un Grido. Prende forma così, in un particolare climax ascendente, una line – up d’impatto, per uno show di grande professionalità, ghiotta occasione di pubblico per ascoltare non solo i brani dell’ultimo disco, ma anche vecchi cavalli di battaglia nella formazione delle grandi occasioni. E se su tutte proprio Se spicca come intramontabile ballata dai tempi dei Settore Out, assieme a questa si consolidano le nuove hit come l’esplicito rhythm & blues di Puzzo di Fame o la stessa idea di libertà in Contiene Il Cielo, da cui l’abilità poetica del cantautore a plasmare con mano tematiche dure come la perdita del lavoro e concetti luminosi come la speranza, tangibili attraverso la musica di una serata come da tempo non si vedeva, non di solo divertimento.
Matteo Fratti

IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano