la POSTA
Le lettere pubblicate nella Posta sono quelle che trattano argomenti di interesse generale, nelle quali si possano riconoscere le istanze della cittadinanza. Le lettere vanno inviate all’indirizzo mail info@ilpontenotizie.it o lasciate nella cassetta delle lettere di Via Monsignor Rizzi.


Il grest estivo al Cupolone
Buongiorno, ho appena letto il n°4 de “Il Ponte” settembre 2013 e rimango esterrefatto dalla scarsa considerazione che si ha da parte dell’ Amministrazione Comunale delle famiglie (e dei loro portafogli).
Oltre alla ennesima lettera sulla scuola materna pubblica (giustissimo averla non per un indirizzo religioso ma quantomeno economico, visto lo stato finanziario delle famiglie del 2013), oltre alla solita lettera sull’ infinita mancanza della ciclabile Sant’Angelo - Ranera (da me più volte richiesta, in più occasioni e tramite voi qualche mese fa), leggo l’articolo sulla fatiscenza di alcune strutture pubbliche, tra cui la vasca esterna della piscina Comunale.
Nel mese di luglio ha avuto luogo come ogni estate il grest estivo presso i locali del “Cupolone”.
Purtroppo a fronte di un aumento della quota d’iscrizione, il servizio è stato peggiore degli altri anni (per non dire pessimo):
- la vasca esterna della piscina comunale era chiusa (problema di cui l’Amministrazione Comunale era già a conoscenza prima dell’inizio dell’attività);
- gli animatori (che solitamente erano educatori organizzati nel proporre un programma di intrattenimento e uno spazio dedicato ai compiti per le vacanze) sostituiti dai bagnini della piscina, non si sono dimostrati all’altezza della situazione;
- lo stato di degrado della struttura è ormai evidente ad occhio nudo;
- la totale mancanza di pulizia dei locali stessi;
- la mancanza del servizio di scuolabus per le frazioni (per quanto mi riguarda sarei dovuto andare dalla “Ranera” al centro per usufruirne, passando davanti al Cupolone...).
Conseguenza di ciò è stata l’insoddisfazione dei bambini, che, al contrario degli altri anni in cui non avrebbero mai rinunciato ad un giorno di divertentissimo grest, quest’anno frequentavano col magone un grest noioso e privo di stimoli ma soprattutto chiusi all’interno del Cupolone; lo stato di insoddisfazione dei genitori che a fronte di un aumento (come già detto sopra) della quota d’iscrizione non hanno avuto (al contrario degli altri anni) il sentore e la sensazione di soddisfazione, sicurezza e tranquillità per il periodo in cui i figli hanno frequentato il grest.
Mi sento di dire che in passato questa attività era stata da me sponsorizzata agli altri genitori, purtroppo viste le condizioni quest’anno non mi sentirei di riprendere questa posizione.
D’altronde le spese aumentano ed i servizi non diminuiscono, si azzerano!
Giuseppe Di Francesco
L’autore della lettera si assume la responsabilità per i suoi contenuti. Ci risulta peraltro che l’attività del grest al Cupolone non sia stata affidata agli assistenti dei bagnanti ma a personale preparato, appositamente individuato. Siamo a disposizione nel caso il Comune o i responsabili della piscina volessero fornire la loro versione.
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A chi serve l’asilo pubblico?
Se a qualcuno piace considerarsi “l’anello mancante tra la scimmia e l’uomo civilizzato” faccia pure, personalmente quella fase evolutiva l’ho superata da tempo, non solo, quell’anello neanche lo porto al naso, infatti riesco a discernere quando qualcuno tenta di spacciarmi una stantia guerra ideologica, per una moderna battaglia di civiltà!
Se il vero problema fosse l’insostenibilità del costo mensile delle rette per le famiglie in difficoltà, basterebbe studiare in accordo con l’Amministrazione Comunale un sostegno economico per coloro che, verificabile e verificata l’effettiva situazione di disagio (non quelli con l’ISEE a 0 e la Mercedes nel box), abbiano serie difficoltà ad accedere al servizio della scuola materna. Evidentemente questo non è il vero problema, ma solo lo specchietto per le allodole, in realtà si vorrebbe che venisse distrutta un’eccellenza territoriale che eroga un servizio prezioso ed apprezzato, in favore di una costosa struttura ex-novo pagata con i soldi di tutti (dicasi tasse, le collette le lasciamo ai regali per gli amici), solo perché ad una minoranza di persone danno fastidio gli insegnamenti di umanità e accoglienza, dispensati da una Persona speciale vissuta circa duemila anni fa, insegnamenti talmente “precotti” da essere attualissimi ancora oggi!!!! Queste sarebbero le “reali necessità”? Questo sarebbe “eticamente giusto”? Questa sarebbe “onestà intellettuale”? È evidente che qualcuno abusa di termini dei quali nemmeno conosce il reale significato... Perché invece le persone che chiedono a gran voce la scuola materna pubblica non si costituiscono in privato, raccolgono fondi privati, creano struttura e piano formativo, lo sottopongono agli enti preposti (come hanno fatto in passato gli istituti privati esistenti), presentano domanda in municipio per ottenere il finanziamento e creano così la tanto agognata scuola laica e aconfessionale, che si ponga in leale e costruttiva concorrenza con gli istituti esistenti? Troppo facile pretendere che i costi generati dai propri vincoli ideologici vengano scaricati sulla comunità!!!
Ci si stupisce che ad oggi nessuna amministrazione comunale abbia dato seguito a questa richiesta insensata? Da cittadino mi sarei indignato del contrario! In altri paesi limitrofi le scuole materne pubbliche esistono? Magari sono state create per rispondere alla totale mancanza del servizio sul territorio, problema che a Sant’Angelo non si è presentato. Mi farebbe piacere vedere tanto impegno e uguale determinazione per richieste veramente urgenti, come l’ampliamento dell’offerta dell’asilo nido comunale, drammaticamente insufficiente rispetto alla domanda, insufficienza che costringe diverse famiglie a rivolgersi a costose strutture private che sono nate in breve tempo come i funghi (a proposito, come mai queste non danno fastidio a nessuno?). Di scandaloso a questo mondo ormai è rimasto ben poco, ma vedere come alcuni cattolici si facciano irretire e prestino il fianco a questi rigurgiti di anticlericalismo ottocentesco, mette preoccupazione; non è rinunciando alle proprie radici che si favoriscono l’integrazione e il progresso, non è lasciando che si tolgano i crocefissi dalle aule che si otterrà una scuola più giusta, non è collaborando a far chiudere le scuole cattoliche che si otterrà una società migliore.
Questo si chiama laicismo, perché la laicità è un’altra cosa...
Sergio Ferrari
Quella appena espressa è chiaramente la posizione personale dell’autore della lettera, che non impegna in nessun modo la linea editoriale de Il Ponte. Il nostro giornale, come già fatto peraltro negli scorsi mesi, proseguirà a pubblicare le posizioni favorevoli e contrarie all’apertura di una scuola materna statale nella nostra città. Sarebbe bello sapere cosa ne pensano i nostri amministratori, finora rimasti in silenzio.
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Il degrado del parco di via Morzenti
Vorrei tornaste su un tema che so vi é caro, quello dello stato in cui versano alcuni spazi della nostra cittá.
Oggi accompagnavo mio figlio a scuola e, come ci capita spesso, attraversavamo il giardino a fianco della scuola Morzenti. A mio figlio piace fare un’ultima corsa, un giro sull’altalena prima di affrontare il chiuso della classe. Vedendo la fontana come al solito piena di bottiglie di plastica e cartacce, non diversamente dal prato circostante, mi dice “ma perché le persone non usano i cestini? E perché nessuno pulisce ?”
Giá, perché le persone non usano i cestini? in Italia abbiamo sicuramente un problema storico di incuria e di disinteresse per le cose che sono di tutti: strappiamo i fiori dalle aiuole pubbliche, di cui tutti godrebbero, per metterli in un vaso in casa nostra, di cui forse godiamo da soli. Ma anche: perché nessuno pulisce? Ci vogliono i cittadini autogestiti come é successo in via Garibaldi per tenere in ordine uno spazio relativamente piccolo come il parchetto della Morzenti?
Vi invito quindi a scrivere in proposito, magari con uno sguardo più generale sulla problematica.
Paolo Marnini
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Via Bondioli: la protesta dei residenti
Egr. Sig. sindaco Domenico Crespi, gli abitanti di via Ing. Bondioli angolo via Alfieri le inviano la foto allegata per farle notare che, da quando è stato posizionato quel piccolo cestino per i rifiuti, che dovrebbe avere la funzione di tenere pulito l’ambiente, lo stesso viene considerato luogo di scarico per ogni tipo di scarti ed anche quando è pieno come appoggio di ogni rifiuto, persino una batteria d’auto esaurita che, come è noto, è altamente tossica e che si trova lì ormai da diverso tempo non venendo ritirata da nessuno.
I suddetti abitanti ne chiedono pertanto la sollecita rimozione (sia della batteria che del cestino) perché sono stanchi di vedere aumentare ogni giorno l’immondizia davanti alla loro abitazione e di conseguenza sentire continuamente odori sgradevoli. Ci rivolgiamo a lei direttamente perché è evidente che le istituzioni santangioline competenti non riescono a risolvere questo problema. Sperando vivamente in una sua sollecita risposta, porgiamo distinti saluti
Gli abitanti di via Bondioli angolo via Alfieri
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La residenza per sacerdoti anziani
Spettabile redazione de Il Ponte, con grande gioia ho visto l’opera che don Ermanno Livraghi sta costruendo per i sacerdoti anziani non autosufficienti presso la casa di riposo di Sant’Angelo. Questo lavoro costerà moltissimo sotto l’aspetto economico: don Ermanno non si scoraggi di fronte alle difficoltà e vada avanti con tanta fiducia nella provvidenza e il Signore non lo abbandonerà. Purtroppo non tutti vedono di buon occhio questo lavoro e non mancano critiche ingiustificate contro un’opera tanto importante. Don Ermanno non si perda d’animo e vada avanti con tanto entusiasmo per il bene che sta facendo per quella categoria di sacerdoti spesso trascurati e abbandonati dopo una vita spesa a servizio della diocesi e del territorio. Inoltre il lavoro che sta facendo renderà anche più grande e più dignitosa la vecchia casa di riposo.
Lettera firmata
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Un’assemblea sulla scuola materna pubblica
Siamo un gruppo di genitori che si sono riuniti per un’esigenza comune a tante famiglie di Sant’Angelo Lodigiano: una scuola materna pubblica al servizio di tutti i cittadini dove non si paga una retta mensile. Abbiamo raccolto ben 1700 firme di cittadini di Sant’Angelo Lodigiano favorevoli a questa iniziativa, le domande a cui cerchiamo risposta sono molto semplici: perché diversi Comuni del Lodigiano con meno residenti rispetto a Sant’Angelo sono riusciti a creare questo servizio? Dove hanno trovato i fondi?
Noi del Comitato genitori, unitamente a chi ha espresso il suo sostegno firmando la nostra petizione, siamo veramente determinati a trovare una soluzione. Vogliamo quindi aprire un confronto con un’assemblea pubblica, aperta a tutta la cittadinanza, il giorno 29 novembre 2013 alle ore 21,00 presso la sala Girona di viale Partigiani, dove saranno invitati i sindaci dei Comuni limitrofi, l’assessore del Comune di Lodi, alcuni insegnanti, i dirigenti dei Circoli Didattici Morzenti e Collodi ed il nostro sindaco sig. Domenico Crespi.
Vi aspettiamo, perché tutti insieme possiamo far valere i nostri diritti e far sentire la nostra voce.
Il Comitato per la Scuola dell’Infanzia pubblica
Stefania Gautieri


IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano