Crestine con composta di mele, limone e zenzero

MANGIA CHE TI FA BENE!


Da alcuni mesi in Danimarca e in Francia, con l’intento di disincentivare il consumo dei cosiddetti “cibi spazzatura”, sono state introdotte tasse il cui ricavato andrà a finanziare diversi progetti a sostegno del lavoro in agricoltura, della produzione di frutta e verdura etc. In Danimarca la tassa è applicata ai cibi ricchi di grassi, quali le patatine e gli snack, mentre in Francia è applicata alle bibite zuccherate.
Il nostro Governo, sulla scia di queste manovre estere, sta ragionando sull’ipotesi di tassare il “cibo spazzatura”, con l’intento di ricavarne contributi per la costruzione di nuovi ospedali.
Anno nuovo, storia vecchia. Anziché proibire alle aziende di produrre “cibo spazzatura”, si tassano i cittadini che ne fanno uso. Mi accorgo che spesso si è portati a utilizzare e a pensare alle vie più veloci per cercare di raggiungere un obiettivo. Questa decisione di tassare i cibi spazzatura ne è l’evidenza. Aumentiamo i costi e le persone ne consumeranno meno: non è così, le persone continueranno a comprare gli stessi prodotti spendendo di più, i giovani continueranno a mangiare cibi privi di alimenti nutritivi e a bere bevande zuccherate e ricche di sostanze nocive.
La strada più lunga, quella della prevenzione e della formazione, quella dell’educazione alimentare e della progettazione di percorsi condivisi con le giovani generazioni, è una strada molto più faticosa e che richiede più impegno e quindi scartata o, per lo meno, non così valorizzata e praticata come dovrebbe.
Nella mia esperienza, il passaggio ad una alimentazione sana vegetariana ha comportato un risparmio nella spesa familiare. L’acquisto tramite i Gruppi di Acquisto Solidale di cibi sani e nutrienti ha ridotto notevolmente la spesa presso la grande distribuzione. E pensare che i cibi di origine biologica - biodinamica sono in genere più costosi, ma modificando il proprio modo di nutrirsi, di preparare i piatti e di stare insieme a tavola c’è un effettivo risparmio sul lungo periodo.
Non è quindi il costo dei prodotti che favorisce il passaggio ad un’alimentazione sana: ciò che conta è il percorso che intraprendiamo (noi ma prima ancora il mercato produttivo). Il percorso verso la consape-volezza che la vita di tutti gli esseri viventi è importante e va rispettata!

La ricetta
Vi propongo uno snack alternativo che ho ottenuto rielaborando la ricetta tradizionale delle “crestine”, ovvero una sorta di ravioli dolci, tipici di carnevale. Nella ricetta tradizionale le crestine sono riempite con marmellata di albicocche e come dolcificante si utilizza lo zucchero. Questa ricetta è dedicata a Roberto, il mio compagno, produttore instancabile di queste crestine e a Vera e Mariangelo, due cuori e una capanna in quel di Milano, consumatori “inarrivabili”.

Composta di mele per il ripieno

Ingredienti da produzioni biologiche
- 1 chilo di mele
- la buccia di 1 limone grattugiata
- il succo di 1 limone
- 1 cucchiaio di zenzero grattugiato
- 1 cucchiaio di cannella in polvere
- 100 gr di malto d’orzo

Procedimento
Tagliate le mele a cubetti senza togliere la buccia e cuocetele in una pentola per circa 15 minuti. Aggiungete la buccia di limone grattugiata, lo zenzero fresco grattugiato, la cannella e il malto d’orzo e fate cuocere per altri 15 minuti. Per ultimo aggiungete il succo del limone, mescolando bene.
Se volete conservare la composta, versatela ancora bollente in vasetti di vetro ben puliti ed asciutti e chiudeteli ermeticamente con tappi nuovi. Avvolgeteli in pezze di cotone, metteteli in una pentola e copriteli con acqua. L’acqua deve ricoprire i vasi di almeno 1 centimetro. Sterilizzate i vasi per 1 ora da quando l’acqua inizia a bollire. Una volta aperti i vasi, la composta va consumata in fretta e tenuta in frigorifero. Ma non ci sarà alcun problema, perché è talmente buona che finisce in un battibaleno!

Crestine di Carnevale

Ingredienti da produzioni biologiche
- 300 gr. di ricotta
- 200 gr. di burro
- 200 gr di farina fine
- 100 gr di farina di farro integrale
- 2 cucchiai di malto d’orzo o di riso
- bustina di cremortartaro (o di lievito BIO)
- sale
- cannella in polvere
- zucchero a velo.

Procedimento
Lasciate ammorbidire il burro a temperatura ambiente. Addolcite la ricotta con il malto, aggiungete il burro ammorbidito e miscelate bene. Preparate sul tavolo le farine passate a setaccio in modo che incorporino molta aria, aggiungete il sale ed il lievito anch’essi passati a setaccio ed infine il composto di burro e ricotta addolcita. Impastate velocemente e formate un palla che lascerete riposare in frigorifero per almeno un’ora, dopo averla avvolta in un canovaccio. Lasciandola più tempo si lavora meglio. Stendete la pasta con il matterello e formate con una tazza o con uno stampino dei cerchi; mettete al centro dei cerchi la composta di mele e chiudeteli a mezzaluna. Passate i bordi con i rebbi di una forchetta per sigillare bene le mezzelune.
Cuocete in forno caldo a 180 ° per circa 15 minuti. Per decidere quando togliere le crestine, controllate la temperatura del vostro forno e regolatevi a seconda della vostra esperienza. Una volta tolte dal forno ed intiepidite le crestine sono pronte: spolveratele con zucchero a velo o zucchero a velo misto a polvere di cannella. Servitele con the verde aroma-tizzato con zenzero e cardamomo. Fantastiche!

Marina Cecchi
Carmenmartingaite@gmail.com

 


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