Un anno con gli studenti: il lungo viaggio delle Acli

I progetti “Strada facendo...” e “Libera...mente”, due iniziative di valore che meritano di continuare


“Alla fine di ogni avventura o viaggio, ci si guarda indietro e si fa un po' il punto della situazione. Si ripensa alle cose fatte, all'esperienza vissuta, alla gente incontrata, a ciò che si sarebbe voluto fare e qualcosa comunque di ciò che è trascorso resta vivo dentro di noi. È come disfare una valigia, una volta tornati a casa, fatta di ricordi e di emozioni.
Così, al termine di quest'anno di doposcuola, noi educatori ci ritroviamo ad aprire la nostra valigia e quello che riscopriamo innanzitutto sono i tanti ricordi, ricordi delle ore passate con i nostri ragazzi e bambini, ore liete di gioco e festa, ore faticose ma costruttive di compiti, ore di scambi, di chiacchierate, di conflitti, ore di condivisione delle nostre rispettive personalità ed emozioni...e poi le ore di confronto nell'équipe, le ore di lavoro fianco a fianco...
Perchè alla fine è questo che tiene insieme tutti i nostri ricordi, quell'intreccio di relazioni create con i ragazzi e tra noi operatori, con fatica, piano piano, da proteggere e coltivare, piccole e grandi relazioni che hanno lasciato un segno, un'emozione, che ormai ci appartengono e ci avvicinano.”

Questa bella testimonianza dell’educatrice Chiara Principia esprime al meglio lo spirito e gli obiettivi profondi dei progetti educativi delle ACLI di Sant’Angelo, progetti importanti e pervasivi il tessuto sociale della nostra città, maturati in 13 anni di servizi gratuiti a favore dei minori e delle loro famiglie, con attività di studio assistito, di aggregazione e di laboratori sportivi e teatrali, strettamente integrati con le scuole e gli oratori.
Parliamo anzitutto di “Strada facendo…”, giunto al secondo e ultimo anno di attuazione: 241 bambini ed adolescenti seguiti tutto l’anno scolastico in doposcuola e corsi di minibasket, 119 solo nella nostra città, gli altri suddivisi fra San Colombano, Castiraga Vidardo, Marudo e Valera Fratta; numerose ore di coordinamento e di confronto fra operatori e volontari, con gli insegnanti, i genitori, gli educatori di strada, le amministrazioni comunali, i funzionari dell’ASl e dell’Ufficio di Piano; in campo educatori professionali e volontari.
Un’interessante novità di quest’anno sono stati gli stages di volontariato formativo attuati presso i nostri doposcuola da una trentina di studenti degli ultimi anni degli Istituti superiori del territorio, soprattutto alunni del “Maffeo Vegio” di Lodi, ma anche del “Pandini” di Sant’Angelo, del “Novello” di Codogno: esperienza di volontariato impegnativa ed interessante per i giovani maturandi, preziosa per i minori inseriti nei doposcuola che si sono potuti seguire individualmente, arricchente per tutti.
L’altra importante novità è stata rappresentata dal progetto “Libera…mente” che ha affiancato e integrato i tradizionali doposcuola. Grazie al finanziamento della Fondazione Oliver Twist, il Circolo Acli ha realizzato due laboratori teatrali per i ragazzi delle scuole medie cittadine (con l’allestimento dello spettacolo “Romeo e Giulietta”), corsi di danza hip hop e di minibasket per i bambini di “Collodi” e “Morzenti” e percorsi di prima e seconda alfabetizzazione per alunni di recente immigrazione. I Laboratori hanno complessivamente coinvolto altri 110 minori.
Nel tirare con soddisfazione le somme di questa pluriennale esperienza educativa e nel rivolgere un sentito grazie a tutti i protagonisti, mai come ora possiamo dire “…del doman non v’è certezza”: la Legge regionale 23/99, che è stata il pilastro intorno al quale negli anni si sono consolidati e sono cresciuti i nostri progetti educativi, nel 2011 non è stata rifinanziata; le Amministrazioni comunali, che pur hanno dimostrato apprezzamento e sostegno per questi servizi “di prevenzione” del disagio giovanile e che dovrebbero ormai stabilizzarli, si dibattono fra tagli di bilancio; i volontari, risorsa preziosa e insostituibile, non possono far fronte da soli a progetti di così ampio respiro.
E dunque…? Nonostante tutto siamo fiduciosi che la rete di collaborazioni fra pubblico e privato sociale, costruita per qualificare questi apprezzati servizi, sappia trovare le idee, la forza e le risorse per dar loro continuità.
Pinuccia Bracchi

 


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