I 120 anni del distaccamento dei Vigili del Fuoco Volontari
Traguardo importante per i pompieri santangiolini


L'anniversario è stato festeggiato degnamente nel secondo fine settimana di giugno, con un programma fitto di appuntamenti, alla caserma di via Mazzini, al Cupolone, in Basilica e nel giardino del castello Bolognini. In occasione dei festeggiamenti, il capo distaccamento Paolo Barbin (48 anni, alla guida dei pompieri barasini da tre) ha concesso a “Il Ponte” un'intervista, nella quale ripercorre gli ultimi anni di attività ma parla anche delle prospettive future.

Barbin, partiamo dall'anniversario di fondazione del gruppo dei vigili del fuoco di Sant’Angelo. Cosa significa per voi tagliare questo traguardo?
“È un momento che sentiamo particolarmente. Spesso i vigili del fuoco non festeggiano, perché sono impegnati sul campo: in questo caso ci è però sembrato doveroso condividere un anniversario così importante con tutti i cittadini. È altrettanto doveroso ringraziare quanti ci aiutano quotidianamente nella nostra attività. C'è poi un particolare curioso, che vorrei raccontare”.

Prego.
“Dieci anni fa avevamo organizzato i festeggiamenti per il 110° anniversario di fondazione del distaccamento. Ma all'ultimo momento le iniziative furono sospese per un grave lutto che colpì i vigili del fuoco a Roma. A distanza di dieci anni, abbiamo deciso di riproporre la festa: è un modo per far capire alla gente l’impegno, che non sempre si coglie fino in fondo, dei vigili del fuoco volontari”.

Da quanti uomini è composto oggi il distaccamento di Sant’Angelo?
“Attualmente i volontari sono una cinquantina, di cui otto capi squadra. Un numero soddisfacente, visto che riusciamo a garantire un servizio 24 ore su 24, per 365 giorni l'anno. Trent’anni fa, quando sono entrato nei vigili del fuoco, il distaccamento di Sant’Angelo aveva 18 uomini.

Ma il numero degli interventi era decisamente inferiore rispetto ad oggi”.Come è cambiato il mondo del volontariato negli ultimi anni?
“Le difficoltà, complice la crisi economica e la perdita dei posti di lavoro, sono aumentate. In passato molti vigili del fuoco del distaccamento lavoravano a Sant’Angelo e nei dintorni e dunque erano sempre pronti a intervenire in caso di emergenza. Oggi molti giovani non trovano lavoro nel nostro territorio e sono costretti a spostarsi verso Milano: questo ovviamente non permette di essere sempre a disposizione. Nonostante ciò, il ricambio generazionale nel distaccamento di Sant’Angelo è buono. Nel 2010 si è tenuto a Lodi un corso per aspiranti allievi e al termine quattro vigili del fuoco volontari hanno scelto di prestare servizio a Sant’Angelo. A breve inizierà un nuovo corso e ci sono altri quattro giovani interessati a prestare servizio nel nostro distaccamento”.

Passiamo ai mezzi: qual è la dotazione del distaccamento barasino?
“Anche in questo caso, mi lasci dire che la situazione è positiva, tanto che i miei pari grado di Milano sostengono che siamo un’isola felice. Abbiamo due autopompe, un’autobotte, una campagnola, un nuovissimo pick up attrezzato per gli incendi boschivi, un carro fiamma acquistato grazie alla popolazione in occasione del centenario e una vettura di servizio. A questi aggiungiamo un carrello per operare in caso di allagamenti e un over craft”.


Il gruppo dei pompieri santangiolini con le autorità, ritratti durante le manifestazioni per il loro 120° di fondazione

Quanti interventi eseguite mediamente all'anno?
“Il 2010 si è chiuso a quota 476. Il 2009, che è stato l’anno record, ha registrato 534 interventi. Nel triennio 2008-2010 abbiamo effettuato circa 1500 interventi”.

Gli incendi sono ancora l’emergenza principale?
“Si, anche se in parte è cambiata la loro tipologia. Una volta si interveniva soprattutto nelle cascine, dove spesso il fuoco scaturiva dalla autocombustione. Il caso del fieno ricoverato in maniera sbagliata era classico. Oggi sono diminuiti gli interventi in agricoltura e sono aumentati gli incendi nelle aree urbane e nelle zone artigianali e industriali. Uno degli ultimi è stato quello all’impianto della Lodigiana Maceri di Marudo”.

Spesso siete i primi a operare sugli incidenti stradali. Può fornire un bilancio aggiornato?
“Ultimamente registriamo una flessione, forse dovuta alla maggior sensibilizzazione dei guidatori o ad auto più sicure. Ma ci sono state annate in cui gli incidenti sfioravano il 50 per cento del totale degli interventi. Oltre agli incidenti e agli incendi, c’è poi una galassia di altri interventi che definiamo servizi speciali: dagli allagamenti al soccorso degli anziani chiusi in casa, per arrivare alla classica bonifica di nidi di vespe e calabroni. Tutti i nostri interventi, è bene ricordarlo, sono gratuiti”.

Garantire un servizio costante, grazie unicamente ai volontari, non deve essere facile. Come ci riuscite?
“Con l’organizzazione e l’impegno di tutti. Da una decina d’anni ci siamo suddivisi in quattro squadre, che operano su altrettanti turni. Questo permette a tutti i volontari di prestare equamente servizio. In ogni istante della giornata, mediamente, ci sono una decina di persone disponibili o comunque reperibili. Un mezzo, insomma, è sempre pronto a partire”.

Operate su un territorio piuttosto vasto. Proviamo a delimitarlo?
“I comuni di “prima partenza” sono dieci: Sant'Angelo, San Colombano, Graffignana, Villanova, Borgo San Giovanni, Vidardo, Marudo, Valera Fratta, Casaletto Lodigiano e Caselle Lurani. Dal 2010 una disposizione della Direzione regionale dei vigili del fuoco ci autorizza a prestare soccorso anche nei comuni pavesi del circondario. Penso a Villanterio, Chignolo Po, Inverno e Monteleone, Magherno, Miradolo Terme”.

In un frangente in cui la specializzazione è sempre più importante, i distaccamenti dei volontari hanno un futuro?
“Il distaccamento di Sant’Angelo ha senza dubbio un futuro, ne sono fermamente convinto, anche perché non vedo segnali differenti. Aggiungo che spesso il comando provinciale dei vigili del fuoco di Lodi ci tiene in considerazione e ci chiama a dare supporto. In altri paesi all'avanguardia, penso alla Germania, il numero dei vigili del fuoco volontari è molto più alto rispetto all’Italia, segno che si tratta di una risorsa su cui puntare. La nostra struttura funziona ed è utile alla comunità, dunque non vedo perché cambiare”.

Ancora qualche domanda. In occasione dei festeggiamenti avete effettuato alcuni lavori sulla caserma. Di cosa si tratta?
“Principalmente di interventi di manutenzione. Il parcheggio interno è stato riasfaltato, i muri esterni sono stati tinteggiati e sono stati sistemati i marciapiedi. Inoltre siamo intervenuti sul castello di manovra. La caserma è del 1954 e dunque qualche altro intervento servirebbe, penso alla sostituzione della caldaia e al rifacimento delle pavimentazioni e del tetto. Il tutto, ovviamente, è vincolato alle nostre disponibilità finanziarie”.

Il mondo del volontariato, a Sant’Angelo, è da sempre ricco e variegato. Voi siete uno degli esempi più belli e longevi. Orgogliosi?
“Non amiamo i trionfalismi. Ma posso garantire che i vigili del fuoco del nostro distaccamento credono fortemente nell’importanza del loro impegno quotidiano. Aggiungo che nonostante la difficoltà dei corsi e il rischio connesso alle operazioni di soccorso in caso di emergenza, vedo con piacere che ci sono ancora tanti giovani desiderosi di avvicinarsi alla nostra realtà. E questo è il miglior regalo per la festa dei nostri primi 120 anni”.

Lorenzo Rinaldi


IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano


Il capo distaccamento Paolo Barbin