la POSTA


Posti di lavoro o spazio pubblico nell’area del Fabricòn

Siamo ex dipendenti della Sinterama. Siamo fra quelle che ricordano con nostalgia il “caminòn” e “il suono della corna” e quindi abbiamo vissuto molto male la sua chiusura che ci sta procurando molti problemi e anche tanta tristezza nel cuore.
Per noi, ma anche per tante altre santangioline, “il fabricòn” rappresenta un pezzo importante della nostra vita perché lì abbiamo lavorato con orgoglio e anche con piacere perché era vicino a casa, facile da raggiungere permettendoci quindi di guadagnare lo stipendio per aiutare la famiglia.
Seguiamo con attenzione le vicende della nostra fabbrica e quando abbiamo letto la lettera del signor Ugo Speziani sul numero scorso de “Il Ponte”, siamo rimaste subito d’accordo con lui. Il Fabricòn deve essere ancora a disposizione in futuro per i posti di lavoro, ma se questo non sarà possibile allora sarebbe una bella cosa se sorgesse uno spazio pubblico (per i divertimenti, lo svago, il relax, per il turismo) nello stesso posto dove tante santangioline/i hanno lavorato e sudato per più di cento anni. Vi ringraziamo e salutiamo.
Lettera firmata da ex lavoratrici Sinterama

La presenza del crocifisso nei luoghi pubblici

Dopo la recentissima sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, in merito alla presenza del crocifisso nei luoghi pubblici di tutta Europa e di conseguenza in Italia, nel nostro paese abbiamo assistito a delle repentine “contromosse” per affermare le nostre radici cristiane e la nostra tradizione che prevede la presenza del crocifisso in tutti i luoghi pubblici; a lungo ho meditato su questa questione e alla fine, considerando anche le numerose lettere pervenute al quotidiano “Il Cittadino” a favore della presenza (cosa su cui peraltro sono più che d’accordo!) mi permetto di riflettere con voi sui possibili rischi dati dalla troppe iniziative o meglio dall’utilizzo, a mio parere improprio di tale iniziative. Mi spiego meglio.
Il nostro sindaco durante il discorso alle scolaresche per la festa della Repubblica, forse andando un po’ fuori tema, ha approfittato dell’occasione per affermare con forza le nostre radici cristiane e coerentemente ha emesso una recentissima ordinanza per tutti gli edifici pubblici imponendo la presenza del crocifisso, pena una multa di euro 500 e ha fatto riempire il nostro nuovo municipio inaugurato da qualche mese, di crocifissi quasi ad ogni angolo.
Le sedi locali della Lega e del PdL qualche domenica fa hanno raccolto le firme durante il mercato della domenica a favore della presenza del crocifisso, probabilmente con un discreto risultato. Se da un lato mi fa piacere che tre forze politiche del nostro paese che ultimamente si sfidano sui giornali locali e più opportunamente nella sede del consiglio comunale siano unite da una comune fede, mi vengono però ahimè alla mente le parole urlate a gran forza ad esempio durante le guerre sante, quando i soldati partivano per le crociate urlando “Dio lo vuole” per giustificarle. Sicuramente oggi si tratta di una situazione storica decisamente diversa, nessuno ucciderà in nome di Dio nessun altro, ma il rischio di “utilizzo” improprio a mio modesto parere c’è.
Ritengo, infatti, che chi si sta battendo perché il crocifisso rimanga nei nostri locali debba avere, coerentemente, uno stile di vita che rispetti ciò che il crocifisso significa, magari senza “sbandierarlo” ai quatto venti, quasi per fare un po’ di campagna elettorale (che non guasta mai!) alla ricerca dei voti di quei famosi moderati appartenenti all’area politica cosiddetta di “centro”, per integrare il suo elettorato e magari aumentarlo!
Il crocifisso è il segno principale della dottrina cattolica, che ci ha insegnato a non giudicare per non essere giudicati, ad accogliere chi nessuno accoglierebbe e soprattutto che per essere il primo bisogna essere l’ultimo!
Lettera firmata

Pendolari SILA: situazione e prospettive

Sullo scorso numero de “Il Ponte”, è stata pubblicata l’intervista ai santangiolini eletti a cariche pubbliche provinciali. Uno dei temi trattati è stato quello della viabilità, con specifica attenzione al problema dei pendolari diretti a Milano. In particolare, si è fatto riferimento alla richiesta del Comitato spontaneo intercomunale pendolari SILA (sorto circa un anno fa, sulla scia dei continui disagi dello scorso inverno) di ottenere delle corse che raggiungessero il capolinea di S. Donato passando per il casello di Lodi. Su questo tema vorrei spendere qualche parola, dato che ho seguito da vicino tutta la vicenda, in qualità di rappresentante per il comune di Sant’Angelo (assieme al collega Costantino Callegari) in seno al Comitato e come membro-delegato nella Commissione infrastrutture e viabilità della provincia di Lodi, sui temi proprio della mobilità e trasporti.
Partiamo con un po’ di storia. Un anno fa circa, i tempi medi di percorrenza da Sant’Angelo a S. Donato delle corse SILA nell’ora di punta si attestavano attorno all’ora e mezza, già dal mese di ottobre. Aggravatasi la situazione per colpa delle continue nevicate e del maggior traffico natalizio, si è costituito il sopraccitato comitato, con sede a Graffignana e comprendente i comuni di Sant’Angelo, Graffignana, S. Colombano al Lambro e Miradolo Terme. Il risultato fu una raccolta di firme e una lettera a tutti gli enti interessati (regione, province, comuni, autolinee) per ottenere delle corse dirette a Milano, nell’ora di punta, attraverso il casello di Lodi, evitando così “il tappo” quotidiano nella tratta Cerro al Lambro - Riozzo - Melegnano (risparmiando tempo ed efficientando il servizio pubblico).
Nel mese di febbraio si è tenuto un incontro sul tema con l’allora assessore provinciale ai trasporti, Pierluigi Bianchi, che si era fatto carico della richiesta e proposto come interlocutore con le società di trasporto. Tuttavia, la firma nel novembre 2008 del Patto di “Riforma del trasporto pubblico locale (TPL)” con Regione Lombardia, da parte delle province lombarde (tra cui Lodi), rendeva ancora più complessa l’impresa di cambiare la linea alla SILA.
Il Patto, infatti, prevede che tutto il trasporto su gomma venga ripensato come strumento per raggiungere le stazioni ferroviarie più vicine, da cui poi giungere a Milano con le nuove linee del Passante (per noi significherebbe andare a Lodi o a Melegnano a prendere le linee S1 e S2), già dal 2010. Quindi, l’incertezza sulle “future rotte” del traffico su gomma e l’avvicinarsi delle elezioni provinciali dello scorso giugno portarono ad un nulla di fatto.
La nuova amministrazione provinciale, si era espressa chiaramente in campagna elettorale su questo tema, assumendosi l’impegno da un lato di realizzare al meglio la riforma del TPL (infrastrutture per raggiungere agevolmente le stazioni, trattative con la regione per avere treni ed orari consoni al servizio, etc.) e dall’altro di continuare a sondare la possibilità di corse autostradali per noi pendolari del territorio “santangiolino”, in attesa che la riforma del TPL diventasse realtà. Dal lavoro svolto già a partire dai mesi di luglio e agosto con l’assessore Nancy Capezzera, è emerso che i vincoli legislativi che regolano le concessioni delle tratte dei pullman ci sono, ma sono superabili se c’è un accordo tra le società di trasporto interessate (la Star, infatti, ha già delle corse autostradali su Milano, via casello di Lodi, partendo da S. Colombano). È iniziata così un’intensa trattativa con SILA e STAR, gestita direttamente dall’assessore Capezzera e dagli uffici della provincia (per cui ringrazio l’ingegnere Eleonora Ber-sani), per consentire anche alla SILA di avere delle corse autostradali dal casello di Lodi, cercando di lavorare nell’interesse di tutta la linea, a prescindere della provincia di riferimento.
Nel mese di ottobre, a questo scopo, la provincia di Lodi ha indetto un tavolo di confronto con le due società di trasporto sopraccitate. Mi risulta che, ad oggi, STAR abbia già fornito la propria proposta, mentre SILA no. Di sicuro, il non ripetersi, finora, degli stessi problemi dello scorso inverno sulla nostra linea (toccando ferro), ha fatto sì che i maggiori sforzi degli uffici competenti della provincia e delle autolinee fossero dirottati su altri scenari (vedi la zona S. Rocco al Porto-Piacenza, con la gestione delle criticità dopo il crollo del ponte sulla Via Emilia), tuttavia, come potete capire, la situazione dei trasporti del nostro territorio è continuamente monitorata e l’idea di corse autostradali da Lodi non è tramontata, ma anzi in fase di sviluppo.
Detto questo, consapevoli dell’arrivo, forse già a partire dal prossimo anno, della riforma del Trasporto Pubblico Locale, che costituirà una vera e propria rivoluzione nel modo di viaggiare verso Milano, resto a disposizione, sia come membro del Comitato pendolari, sia come membro delegato della Commissione provinciale trasporti, per qualsiasi incontro pubblico sul tema, per fornire il mio contributo ai cittadini “colleghi pendolari” su quanto ci attende nel prossimo futuro.
Roberto Dilani

C’era proprio bisogno di un tale sfoggio di luci?

Gentile redazione de “Il Ponte”, vorrei fare una considerazione sull’allestimento in città delle luci in occasione del Santo Natale. Pur condividendo le motivazioni sia di carattere religioso, sia improntate al buon gusto estetico, mi viene spontaneo porgere una domanda.
In un momento particolare come questo, con una crisi economica che costringe anche le amministrazioni comunali a dei tagli, c’era proprio bisogno di un tale sfoggio di luci, peraltro accese molto in anticipo e che si protrarranno fino al 17 gennaio? Chi le paga? Intanto a noi cittadini alcuni giorni fa è arrivata la tassa rifiuti da pagare e senza sconti.
Buon Natale da una santangiolina

Documenti d’identita a rilento!

Spettabile redazione, desidero sottoporre all’attenzione dei lettori de “Il Ponte” una situazione che si verifica nel nostro comune.
La durata della carta di identità, con una definizione di legge, è stata prolungata da cinque a dieci anni. Per quelle in corso ed in scadenza nel termine originario di cinque è sufficiente recarsi nel comune di residenza ed il funzionario, al momento della presentazione restituisce il documento opportunamente convalidato e rinnovato. Così funziona in tutta la Repubblica Italiana… tranne che nel nostro comune, dove per quale motivo non è dato sapere, occorre consegnare il documento e ripassare per il ritiro almeno il giorno dopo. Perché questi disagi sono imposti ai cittadini, e perché con la precedente amministrazione addirittura il rilascio, e non il rinnovo, avveniva nello stesso momento di richiesta del documento, così come avviene in tutti i comuni?
Favorire i cittadini significa evitare il disagio di inutili andate e ritorno, soprattutto per coloro che, presenti solo nel fine settimana, sono “fuori legge” nell’attesa della consegna del documento. A fronte della semplificazione delle procedure, perché a Sant’Angelo vengono volontariamente e deliberatamente complicate? Sono domande che esigono una risposta.
A.R

Il sindaco risponde su parchetto e toponomastica

Gentilissima Redazione de “Il Ponte, chiedo cortese ospitalità per alcune brevi note ad evasione parziale della posta del mese di novembre.
Parchetto di via Morzenti. Alla signora Abbiati Caterina che, insieme ad altri ha raccolto con molto senso civico “lo sporco” abbandonato dai frequentatori del parco, è stata inviata una lettera di ringraziamento per l’opera compiuta e l’impegno da parte dell’Amministrazione Comunale a potenziare la pulizia di questa area e dell’altro verde presente in città.
Anche agli inquilini dello stabile di viale Zara 33 è stata inviata, dopo il ritiro dei rifiuti depositati sul ciglio della strada, una lettera di impegno.
La prossima primavera partiranno i lavori della pista ciclopedonale che renderà sicuro e decoroso quel percorso. È chiaro a tutti che la collaborazione è il sistema migliore per avere pulizia.
La toponomastica. Come riportato puntualmente da “Il Ponte” c’è effettivamente molta confusione nella toponomastica: infatti questa Amministrazione ha trovato l’intitolazione di ben quattro vie con la denominazione Manzoni: via Alessandro Manzoni (Oratorio S. Luigi), via Ester Manzoni (a fianco ex Ristorante Kristal), via Cav. Giuseppe Manzoni (trasversale di viale Monte Grappa) e via Angelo Manzoni (Zona Industriale di Maiano).
E ci sono anche altre vie doppie: via Biancardi e via Semenza….. In occasione delle ultime intitolazioni, nel riordino della cartellonistica si è iniziato a riportare l’indicazione storica oltre al nome e cognome completo.
Proseguiremo con il prossimo censimento ad una sistemazione almeno parziale, finanze permettendo. Infine, le nostre “targhe” non sono “all’insegna del risparmio e della confusione”.
Comunque, una più completa segnalazione alla richiesta di soccorso avrebbe evitato il possibile disguido. Preciso che da tempo viene segnalata a tutti gli operatori del territorio, iniziando dalle Poste, l’esatta denominazione ed ubicazione delle nuove vie per un puntuale riferimento in caso di necessità.
Ringraziando, per le segnalazioni inoltrate, con l’occasione in-vio i migliori auguri di Buone Feste.
Domenico Crespi, sindaco