Le favole modellate di Valeria Salandin

Giovani artisti santangiolini


Tra le sorprese dell’uovo di Pasqua non sarebbe strano veder saltar fuori uno di quei personaggi modellati ad arte con la plastilina, fantasticheria di ogni bimbo che viva nel suo mondo di giochi e cartoons. A questo mondo un po’ naif si ispira l’arte di Valeria Salandin, intraprendente giovane santangiolina con la sua passione di sempre, concretizzatasi in attuali occupazioni di settore dopo lo specifico percorso di studi seguito alla maturità artistica.
Diplomatasi quale illustratrice e designer presso la scuola Arte & Messaggio di Milano nel 2006 infatti, nell’arco dei due anni successivi la giovane si è dedicata ad apprendere le tecniche del restauro alla scuola Cova della stessa città, frequentando al contempo il corso per atelieristi della Scuola di Animazione Pedagogica e Sociale.

L’impegno in questa direzione l’ha condotta così recentemente a muovere i primi passi nella creazione di un mondo fatto di favole, plasmato ad arte in ciò a cui tende il suo principale estro creativo, attraverso la pasta da modellare, il cernit così come la carta o i cartoncini, trasformati magicamente nel piccolo mondo caro a un immaginario incontaminato da età dorata.
Non a caso Valeria collabora infatti attualmente anche come illustratrice alla rivista “Focus Pico” per i bambini dai tre ai sei anni, mentre in marzo è uscito il numero contenente una sua opera tridimensionale dedicata alla festa del papà, rappresentando pure la stessa rivista alla nona edizione del festival Minimondi di Parma, dedicato alla letteratura e all’illustrazione per l’infanzia. La sua attività laboratoriale non ha neppure mancato di vederla ospite al festival del libro per bambini e ragazzi Quantestorie al teatro Litta di Milano, e l’abilità nel coinvolgere i bimbi anche attraverso una pedagogia della creatività la vede attualmente gestire i due laboratori creativi all’Istituto Comprensivo di Livraga per conto della cooperativa santangiolina l’Alveare, con la seconda e la terza elementare.
La tematica di S. Valentino ha visto alcuni dei suoi lavori pubblicati sulla rivista “Mani di fata”, delineando una linea del suo percorso artistico che la vede impegnata pure sul fronte della ricerca con altre tecniche, come i murales, la doratura, la terra, fino al restauro ceramico.
È del maestro e burattinaio francese Albert Bagnò (Mondiale delle Pubblicazioni, Union Internationale de la Marionnette) il commento alla sua opera quale evocativa di un piccolo mondo sognato, mediante segni precisi, raffinati e delicati come quelli che le gentil dame inglesi appuntavano sui loro diari di viaggio in giro per il mondo.
Noi aggiungiamo che, alla cronaca di questo mondo in crisi, una siffatta poetica dell’innocenza è senz’altro ciò di cui c’è sempre bisogno.
Altre informazioni al sito: www.valeriasalandin.com

Matteo Fratti