Sussurri e grida


Si ragiona spesso sul ruolo che Sant’Angelo riveste nella piccola e giovane provincia di Lodi.
Non manca chi osserva che la nostra realtà rappresenta un’isola a sé stante, che sovente fatica ad esprimere personalità di respiro almeno provinciale, in tutti i settori, dalla politica all’economia.
Si può essere più o meno d’accordo con questa considerazione: noi de “Il Ponte”, come sempre, non forniamo risposte granitiche, ma almeno cerchiamo di offrire qualche spunto di riflessione, raccontandovi un episodio recentissimo.

Negli scorsi giorni ha preso forma la Fondazione della Banca Popolare di Lodi. Si tratta di un ente bancario che nasce con l’obiettivo di destinare, ogni anno, parte degli utili della Banca Popolare a progetti di sviluppo su tutto il territorio lodigiano, da Lodi a Codogno, Sant’Angelo compreso. Bene, gli organismi di questa Fondazione, che decideranno dove indirizzare i finanziamenti (per quest’anno 5 milioni di euro), sono il presidente, il consiglio di amministrazione e il comitato di indirizzo.
Il presidente è Duccio Castellotti, ex sindaco di Livraga e da qualche anno esponente della Popolare di Lodi. Tra gli altri, nei vari organismi, ci sono Enrico Perotti di Guardamiglio, Angelo Benelli di Casale, Franco Curioni di Codo-gno e una variegata rappresentanza della città di Lodi, a partire dal sindaco Lorenzo Guerini.
Perché diciamo tutto questo? Perché nello scorrere gli elenchi dei vari consigli e comitati della Fondazione ci siamo accorti che non figura neppure un santangiolino. Eppure la filiale della Banca Popolare di Lodi di Sant’Angelo, in piazza Caduti, è stata una delle prime nella storia centenaria della Bpl. Non solo, sappiamo per certo che tra i grandi e piccoli clienti della Popolare figurano molti santangiolini. L’unica possibilità di avere un santangiolino nel Cda della Fondazione era legata all’imprenditore Maurizio Senna, ma la sua candidatura, alla fine, non l’ha spuntata. E dunque alla fine di questo discorso ci ritroviamo con un pugno di mosche. Consapevoli che se anche la nuova Fondazione distribuirà parte dei suoi quattrini a Sant’Angelo, non ci sarà nessun santangiolino da ringraziare.
E per favore, non ricominciamo con la vecchia e stucchevole storia del campanilismo…