Delmati, tutto tace: ancora per quanto?


Torniamo a occuparci dell’ospedale Delmati. Non perché ci siano novità trascendentali, ma perché da un po’ di tempo l’attenzione sul presidio ospedaliero di San-t’Angelo sembra scemata. E dunque, come sempre, quando si pensa ad altro c’è il rischio di trovarsi con qualche sorpresa inaspettata.
Iniziamo col dire che alcune novità, in effetti, le abbiamo dovute registrare, sebbene non si tratti di cambiamenti epocali. Partiamo dalle variazioni più fresche, in fase di applicazione. Nei piani dell’Azienda ospedaliera la chirurgia plastica si trasferirà da Sant’Angelo all’ospedale Maggiore di Lodi. Per “compensazione” l’ospedale Delmati diventerà il polo della day surgery (la microchirurgia) di svariate specialità.

Un altro capitolo importante è quello dell’ozonoterapia. Negli scorsi mesi ci sono state forti proteste da parte dei pazienti a fronte della riduzione dell’attività, con il rischio che si bloccasse definitivamente. Il nuovo corso dell’Azienda ospedaliera ha però garantito che l’intenzione è quella di non tagliare l’ozonoterapia, ma di ripensare il servizio, riducendo i costi, attraverso un protocollo di sperimentazione. Siamo in attesa che quest’ultimo venga ufficialmente presentato e dunque possa concretamente decollare.
Chiudiamo la rapida rassegna sulle ultime novità affrontando il tema della Fondazione Don Gnocchi. Fino a pochi mesi fa sembrava che l’accordo fra l’Azienda ospedaliera di Lodi e la Don Gnocchi fosse cosa fatta e che dunque la Fondazione si apprestasse da un momento all’altro a sbarcare all’ospedale Delmati, dove avrebbe occupato almeno un piano con le proprie attività di riabilitazione. Poi, con il cambio della guardia all’Aol, il progetto Don Gnocchi si è arenato. La sensazione è che non se ne farà più niente, ma anche in questo caso ai cittadini non è stato detto nulla.
Ci permettiamo, a questo punto, qualche veloce osservazione. Le novità, grandi o piccole, che ultimamente hanno investito l’ospedale Delmati, non sono state anticipate o comunicate a dovere ai cittadini, ai pazienti, agli utenti. Non solo, ma siamo certi che neppure il Consiglio comunale di Sant’Angelo conosca con precisione quali progetti strategici la nuova direzione generale dell’Azienda ospedaliera abbia in mente per il nostro Delmati. Nell’ultimo Consiglio comunale era stata avanzata l’ipotesi che il nuovo direttore generale dell’Aol illustrasse cosa vuole fare del Delmati in un’assemblea pubblica, oppure in un incontro con i consiglieri comunali, da tenersi rigorosamente a Sant’Angelo. Al momento, però, tutto è fermo. Ci chiediamo ancora per quanto.
Lorenzo Rinaldi