Da settant’anni, l’offerta di cultura e tradizione

La Pro Loco santangiolina, fondata da don Nicola De Martino nel 1938, la prima nel territorio Lodigiano


Per comprendere meglio i motivi per i quali don Nicola De Martino decide di fondare a Sant’Angelo Lodigiano, settant’anni fa, l’associazione Pro Loco, basterebbe consultare il libro delle deliberazioni del Comune, adottate dal podestà avv. Pietro Ticozzi, relativo l’anno 1938, dove appaiono numerose le risoluzioni che hanno come oggetto la beatificazione della concittadina Madre Francesca Cabrini, prevista per il 13 novembre dello stesso anno.
La prima deliberazione importante è la proposta del Co-mune al Ministero della Pub-blica Istruzione di concedere il cambiamento del nome di via Garibaldi con quello di via Madre Francesca Cabrini in considerazione “dell’opera di italianità e di bene svolta a favore dei connazionali emigranti”.
Via Garibaldi, d’ora in poi, sostituisce via Lodi, che è soppressa. Fino a questa data è designata con il nome di Madre Cabrini il tratto di strada che prende il nome di via mons. Enrico Rizzi.
Il busto in bronzo che fa bella mostra di sè sulla facciata della casa natale di Santa Cabrini, è un’altra decisione qualificante del Comune, deliberata in data 5 ottobre 1938, con l’incarico affidato allo scultore Eros Pellini di Milano, per una spesa di L. 2.000.
Sempre nella stessa data, tenute presenti le difficoltà della Parrocchia a completare il sagrato a seguito della costruzione della nuova chiesa, il Comune interviene con una spesa di L. 2.000, affidando l’incarico all’impresa di Conti Felice.
Si annuncia l’evento importante in cui l’Amministrazione comunale deve essere rappresentata, ufficialmente, a Roma nella basilica di S. Pietro, alla cerimonia di beatificazione di Madre Francesca Cabrini. Ecco quindi la decisione per l’acquisto di un nuovo gonfalone comunale, “impresentabile, smunto e sgualcito… che abbia tutti i requisti voluti dalle disposizioni di legge in materia”. Il manufatto è commissionato alla ditta Mauri di Milano: “…in moella di seta finissima, ricamato a mano, in filato d’oro”, per una spesa di L. 2.400. La rappresentanza del Comune nella basilica vaticana, che doveva essere composta dal podestà, dal segretario capo e dall’alfiere con il gonfalone, è annullata dal divieto di portare stendardi e insegne nella basilica di San Pietro. Alla cerimonia partecipa solo il podestà.

Don Nicola e la Pro Loco

A questo fervore di iniziative del Comune, non sono certamente estranee le indicazioni di don Nicola De Martino che, fonda, agli inizi del 1938, l’associazione Pro Loco, approvata dall’Ente Provinciale del Turismo di Milano il 15 aprile e riconosciuta dal Ministero della Cultura Popolare il 30 maggio dello stesso anno.
Nell’entusiasmo generale per l’evento della beatificazione, occorre che Sant’Angelo si rinnovi e abbellisca e, chi meglio di don Nicola, con il suo gusto artistico e l’amore per le cose belle, può essere promotore e guida dell’associazione?


L’edizione 1989 della Mostra mercato autoveicoli motocicli e macchine agricole

I festeggiamenti per l’arrivo della preziosa reliquia il 20 novembre 1938 e quelle per le celebrazioni cabriniane del maggio 1939, sono imponenti: festoni e luminarie, mostre, case ridipinte e restaurate. Don Nicola riesce ad unire agli eventi religiosi e liturgici quelle del folclore tipicamente santangiolino.
Sono gli eventi tristi della seconda guerra mondiale (1940-1945), a limitare l’attività della Pro Loco.

Rifondazione e ricostituzioni

Occorre attendere gli inizi degli anni ‘60 per assistere alla rifondazione della Pro Loco santangiolina. A tale proposito ci piace riportare quanto scrive il parroco mons. Antonio Gaboardi, sul foglio parrocchiale “La Cordata”, nell’agosto 1962: “Quale sia la fisionomia giuridica della Pro Loco, quali precisamente i compiti e le competenze, quali le sue risorse, io non saprei dirvi in questo momento. So, tuttavia, con certezza, queste tre cose: che l’istituzione stava molto a cuore a mons. Nicola De Martino, il quale come presidente la portò alle più alte espressioni di vita; che svolse in passato una lunga e intensa attività, che va dalle organizzazioni delle mostre santangioline degli anni ’39, ’46,‘50, di sagre e fiere locali, fino alle celebrazioni cabriniane, alla valorizzazione del castello, a tutta un’opera di educazione civica per ottenere il rispetto del verde cittadino, dei monumenti, e di conseguenza so che una delle finalità della Pro Loco è di promuovere il progresso igienico-sanitario ed estetico del nostro paese, per avviarlo a diventare quanto prima una moderna cittadina. Ebbene, queste poche certezze sono un motivo sufficiente perché accogliessi con vivissima gioia la notizia che si stava riorganizzando questa istituzione. […] Siamo tutti persuasi che Sant’Angelo è in arretrato di qualche decina d’anni rispetto a molti paesi anche inferiori per popolazione. Ma non basta fare delle tristi constatazioni, o effondersi in lugubri lamenti, e neppure esprimere desideri e formulare auguri. Di parole ce ne sono state anche troppe; ora ci vogliono i fatti. Dalla rinata Pro Loco ci attendiamo quei fatti che già l’hanno resa benemerita per il passato”.


Un quadro del Presepe vivente, realizzato nel 1988 nel giardino della torre Girona

Il 13 maggio 1963 avviene la ricostituzione. Il Consiglio è formato da: Angelo Manzoni, presidente onorario; mons. Antonio Gaboardi, presidente effettivo; Antonio Altrocchi, vice presidente; Gianbattista Morosini, segretario; Enrico Cerri, rag. Achille Mascheroni, Battista Pasetti, Ernesto Rozza, Lino Rusconi e Battista Trabucchi, consiglieri.
Un’ulteriore ricostituzione della Pro Loco avviene, con atto pubblico, il 5 febbraio 1967, dal quale figurano firmatari: Gino Pasetti, Antonio Altrocchi, rag. Achille Mascheroni, Valentino Bondioli, Ernesto Rozza, Lino Rusconi, Enrico Cerri, Battista Pasetti, Rino Bellia, Gianbattista Morosini, Battista Trabucchi e Ottorino Mascheroni, che formano il consiglio d’amministrazione con Gino Pasetti presidente e Antonio Altrocchi vice presidente.

Le finalità

Un nuovo statuto a norma della legge regionale 22 aprile 1975, n. 64, è approvato dall’assemblea dei soci il 31 gennaio 1976.
È interessante scorrere gli articoli di questo documento, valido ancora oggi nei suoi scopi e intendimenti.
Si passa dalla tutela e valorizzazione di tutte le bellezze naturali, artistiche, monumentali e storiche del luogo, all’incoraggiamento e sostegno di tutte le iniziative e le attività che dimostrino validità artistica, storica, scientifica e letteraria, non trascurando la promozione di manifestazioni artistiche, convegni, spettacoli pubblici, gare, fiere, mostre-mercato, festeggiamenti, gite ed escursioni.
In effetti, queste finalità sono state, per alcuni anni, il fiore all’occhiello della Pro Loco santangiolina.


Spettacolo di danza nel cortile del castello Bolognini nell’ambito dell’Estate d’Arte del 1982

Nell’ambito della Mostra mercato autoveicoli e macchine agricole dell’anno 1972, è rimasta memorabile l’esibizione dell’orchestra spettacolo Casadei. E come non fare menzione dell’Estate d’Arte del 1976, in castello, con il jazzista Lino Patruno e lo spettacolo “Milanin, milanon” con Renzo Palmer e Milly, e l’edizione 1977 con Teo Teocoli, Massimo Boldi, Liliana Feldmann, Evelina Sironi e Piero Mazzarella.
Carnevale, manifestazioni ecologiche, presepe vivente, pubblicazione di stampe della vecchia Sant’Angelo, mostre d’arte, partecipazione alle stagioni liriche all’Arena di Verona, sono alcune delle interessanti iniziative della Pro Loco che hanno coinvolto favorevolmente i santangiolini.
Oggi la Pro Loco santangiolina ha perso la brillantezza di allora e, forse, come nel 1963, occorre una nuova rifondazione per adeguarsi ai tempi e offrire ai santangiolini quelle iniziative culturali, artistiche e folcloristiche che l’hanno resa importante nel corso della sua storia settantennale.
Antonio Saletta



Don Nicola De Martino