Quando le immagini diventano memoria storica

Volti e avvenimenti dall’archivio fotografico dell’associazione Combattenti e Reduci santangiolina


Sostare qualche attimo nella sede della “Combattenti e Reduci” barasina riserva, anche al più disincantato visitatore, un’emozione forte che lascia il segno. La sensazione è quella di entrare in un autentico “sacrario” in cui sono conservati i segni che fanno parte di una storia fatta di eroismi che è doveroso conservare e tramandare. Negli album fotografici, riordinati con cura dal presidente cavaliere Domenico Cordoni, abbiamo tratto queste immagini, che vogliono essere un omaggio ai santangiolini che, nel corso dei vari conflitti, con valore e spirito di sacrificio furono coinvolti in lutti e sofferenze.


Corteo di combattenti e reduci in occasione della visita del segretario federale fascista, il 16 giugno 1935. Nella foto, scattata nell’attuale via Partigiani, è visibile la facciata convessa del teatro Savarè, demolito alcuni anni dopo per far posto alla via mons. Rizzi


Un carro allegorico partecipante alla sfilata per il Carnevale dell’anno 1934.
Anche nei momenti dedicati al divertimento, è immancabile il richiamo al mito della nazione armata
.


Manifestazione per il centenario dell’Unità d’Italia, il 25 aprile 1961, davanti alla lapide che ricorda gli eroi del Risorgimento. In primo piano, da sinistra: Ettore Legora, Silvestro Tonolli, il sindaco Mario Beccaria, l’oratore ufficiale della commemorazione e Giovanni Ramaioli

La Prima Guerra Mondiale, conosciuta anche come la Grande Guerra sconvolge il mondo tra il 1914 ed il 1918. A contrapporsi due schieramenti; da una parte Austria e Germania, dall’altra Gran Bretagna, Francia e Russia, a cui si allea l’Italia il 26 aprile 1915, impegnandosi nella guerra contro l’Austria per ottenere, in caso di vittoria, il Trentino, l’Alto Adige, Trieste e Istria. Il 23 maggio le truppe italiane entrano in guerra e il conflitto si rivela subito estremamente difficile tra le trincee scavate nelle montagne del Friuli, con carenza di armi e munizioni. La disastrosa battaglia di Caporetto (24 ottobre 1917), conta 700.000 tra morti, feriti e prigionieri. Gli italiani decimati concentrano le forze su un fronte meglio difendibile e con un mutato atteggiamento tattico che consente il compattamento delle truppe. Nella battaglia di Vittorio Veneto (24 ottobre 1918) gli italiani ottengono la vittoria decisiva mettendo in fuga gli austro-ungarici. Il 3 novembre l’esercito dell’Impero firma l’armistizio, che entrerà in vigore il giorno successivo, 4 novembre.
Considerevole il numero dei santangiolini impegnati nel conflitto: 2.500 uomini. Ne muoiono 110 e 12 sono i decorati di medaglia d’argento al valor militare: Luigi Borromeo; Antonio Boselli; Gian Antonio Cortese; Annibale Cremascoli; Antonio Dordoni; Stefano Furiosi; Riccardo Morzenti; Francesco Rossi; Giuseppe Rusconi; Mario Savarè; Antonio Stella; Michelangelo Vignali. Altri otto santangiolini sono decorati di medaglia di bronzo al valor militare: Gaetano Bisi; Ludovico Bolognini Attendolo; Giovanni Cantoni; Carlo Daccò; Luigi Lolla; Angelo Massari; Alcide Signorini; Gerolamo Varesi.

Il 1° settembre 1939, le truppe tedesche attaccano la Polonia. Il 3 settembre Gran Bretagna e Francia dichiarano guerra alla Germania. La Seconda Guerra Mondiale comincia così come una continuazione della prima. Molto simile è la posta in gioco: il tentativo della Germania di affermare la propria egemonia e la volontà di Gran Bretagna e Francia di impedire questa affermazione. L’Italia, che dapprima dichiara la sua “non belligeranza”, il 10 giugno 1940 annuncia l’entrata in guerra affiancandosi alla Germania. Il Giappone, alleato con Germania e Italia, trascina gli Stati Uniti nel conflitto con l’attacco a Pearl Harbour. Nel luglio 1943 gli americani sbarcano in Sicilia e, nel marzo 1945, giungono nelle città del nord dove già sono in azione i partigiani che il 25 aprile proclamano l’insurrezione popolare. La guerra si conclude con milioni di morti. I santangiolini impegnati nei vari fronti sono 2.400, appartenenti alle classi di leva dal 1903 al 1925. 60 i morti al fronte e 29 i dispersi, altri 14 muoiono per conseguenze belliche. I prigionieri sono: 205 dei tedeschi, 24 nei campi di concentramento svizzeri e 105 degli alleati.


Un gruppo di vedove di guerra assiste alla celebrazione del 4 novembre 1958.

Antonio Saletta

 

 


Nella foto scattata al fronte il 27 marzo 1918, è ritratto il sottotenente Michelangelo Vignali, di Claudio e Rossi Francesca, nato a Sant’Angelo Lodigiano il 17 maggio 1894. La motivazione dell’atto eroico compiuto è evidenziata nel decreto reale emesso in data 23 gennaio 1921, che accompagna la concessione della medaglia d’argento: “Comandante di una sezione mitragliatrici, portatosi innanzi al suo reparto, nonostante fosse fatto segno a violenti raffiche di mitragliatrici avversarie, rimaneva sul posto impedendo, col fuoco delle proprie armi, al nemico contrattaccante, di accerchiare una nostra colonna d’assalto. Nella valorosa sua azione cadeva infine gloriosamente colpito a morte. Monte Solarolo (Grappa) 26 ottobre 1918”