Jamboree 2007: un’esperienza indimenticabile

 


Quest’estate quarantamila scout provenienti da tutto il mondo hanno partecipato al 21mo Jamboree, ovvero il raduno mondiale scout te-nutosi dal 27 luglio all’8 agosto a Chelmsford, in Inghilterra. Il luogo non è casuale: quest’anno infatti lo scoutismo ha festeggiato i cento anni da quando, nel lontano 1907, il nostro fondatore Baden Powell organizzò il primo campo scout proprio in Inghilterra, precisamente sull’isola di Bronwsea nella Manica. Al primo campo parteciparono soltanto 20 ragazzi, ma dopo quell’esperienza B.P. maturò il sogno di diffondere il metodo educativo scout in tutto il mondo. Ecco che dopo cento anni, grazie al Jamboree che ha riunito scout provenienti da 158 paesi diversi, ma uniti dallo stesso motto “Un mondo, una promessa”, abbiamo testimoniato che il suo desiderio si è avverato. Non a caso oggi lo scoutismo è il più grande movimento giovanile diffuso in tutto il mondo.
Per quanto riguarda la mia esperienza all’interno del Jamboree, facevo parte del gruppo di servizio, ossia dell’organizzazione delle attività. I servizi erano innumerevoli, vista l’enormità dell’evento: c’era chi serviva in mensa, chi accompagnava i visitatori nel Jamboree, chi era addetto ai trasporti, alla sicurezza...
Io mi occupavo di uno stand, facevo giocare i ragazzi e aiutavo nella realizzazione delle attività serali. É stato un servizio piacevole che, oltre a offrirmi un’esperienza di grande cooperazione con altri scout, mi ha dato l’opportunità di essere in contatto con ragazzi e con culture molto diverse. Era sorprendente vedere ragazzi di diverso colore della pelle, di diversa cultura, i cui popoli magari sono in conflitto, giocare e ridere insieme: é questa quella che si chiama fratellanza scout che ci faceva sentire come in una grande famiglia.
Questa esperienza è stata per me davvero entusiasmante e unica, che difficilmente riuscirei a dimenticarla. Grazie al Jamboree ho allargato i miei orizzonti e ho capito cosa intendeva dire B.P. quando desiderava che diventassimo “buoni cittadini del mondo”: secondo me non voleva nient’altro che considerassimo il mondo come la nostra grande casa e che ne avessimo cura come fosse il tesoro più importante che possedessimo. É questo il presupposto affinché si possa parlare di pace nel mondo, che è stato anche uno dei temi affrontati al Jamboree.
Sandy Savoia