Giunto al sesto anno il progetto di accoglienza dei ragazzi bielorussi

Solidarietà nel rispetto dell’identità

Vorrei esprimere con queste poche righe il più sentito ringraziamento ai rappresentanti istituzionali ed alle istituzioni bielorusse per l’attivazione e la realizzazione dei Progetti di Accoglienza, che da alcune settimane hanno reso molto più intense ed altrettanto piacevoli le giornate di tutti coloro che lavorano, perchè agli esseri più indifesi venga assicurato quel risanamento terapeutico e quell’affetto che possono venire dall’esperienza nelle famiglie italiane, e, nel nostro piccolo caso, nelle famiglie che fanno parte del progetto accoglienza del comitato pro Cernobyl di Sant’Angelo Lodigiano.


Il gruppo dei 48 giovani ospiti bielorussi ritratti durante la gita a Sirmione del 5 giugno

In questi mesi si è lavorato duro: con l’incertezza e la trepidazione che non venissero più attivati i viaggi dei ragazzi bielorussi in Italia, dopo il caso di Cogoleto, poi, anche con la necessità reale ed incalzante di reperire i fondi necessari, quando sai che le persone non sono abbastanza informate su quanto noi riusciamo e vogliamo realizzare qui, in città, con questi bambini.
Sono arrivati finalmente il 26 maggio, sabato, e in piazza c’era una grande ed emozionata folla, alcuni arrivati per scattare tante foto, altri, invece, più coinvolti, più rispettosi dei sentimenti di chi ha rivisto un viso ormai impresso nella memoria e amato; di chi aspettava per la prima volta il fatidico momento dell’incontro con il piccolo, alla prima esperienza in Italia.
Momenti drammatici e di panico con la certezza però che, se tutto si svolge nella semplicità dello slancio generoso, le trepidazioni si superano e, posso dire con sicurezza che tutti i bambini vivono solo pochi momenti di vera malinconia.
Il tempo vola e, intanto che scrivo questo pezzo, manca appena una settimana alla partenza: non faccio il conto alla rovescia ma, in silenzio li osservo: Julia, Jana, Vitali, Andrei, Pavel, Sasha e le tante altre teste bionde (loro le chiamano “bianche”) che ogni giorno arrivano all’oratorio. Giocano, litigano, filano fra loro e con gli italiani e fanno chiasso, insomma si divertono come fanno tutti i ragazzi del mondo alla loro età.
Quest’anno è il sesto progetto di accoglienza in famiglia: i ragazzi sono in tutto quarantotto e li accompagnano l’interprete Tamara e l’insegnante del villaggio di Antonovka, Alena che in Bielorussia segue i bambini che si trovano in difficoltà di apprendimento.
Ripartiranno per Minsk il 7 luglio dopo sei settimane di vacanza e riporteranno con loro i ricordi di un’esperienza unica, indelebile nella memoria e nel cuore. Siamo consapevoli dell’importanza di mantenere sempre massima attenzione ai piccoli ospiti e alle famiglie che li accolgono, nel rispetto delle norme che regolano l’accoglienza, per questo speriamo che questo soggiorno sia per loro una benedizione, per fortificarli nella salute e nello spirito e ci renda più uniti, solidali e disinteressati nel rispetto della loro identità.
Giuliana Lunghi Danova