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I veti incrociati all’interno del centrodestra contribuiscono in maniera determinante a rendere incomprensibile lo scenario politico santangiolino. Le elezioni amministrative si avvicinano, qualcuno è già uscito allo scoperto, ma restano ancora molte incognite. Inizialmente si parlava di aprile, adesso appare molto più probabile che si voterà a maggio. La campagna elettorale è partita ormai da qualche settimana. Le inaugurazioni si susseguono, quantomai popolate sia dagli amministratori di oggi che da quelli di ieri. Proviamo a fare il punto sulle candidature, partendo dal centrodestra, dove la situazione appare piuttosto ingarbugliata. La segreteria provinciale di Forza Italia ha ufficialmente ricandidato il sindaco uscente Giuseppe Carlin. Una decisione che a dire il vero era nell’aria ormai da mesi e che appariva scontata, dal momento che, per una legge non scritta della politica italiana, molto difficilmente il primo cittadino uscente viene silurato. La ricandidatura di Carlin avrebbe dovuto tranquillizzare gli animi nella Casa delle Libertà, ma al momento sembra avere avuto l’effetto opposto. La Lega Nord, alleata di giunta, sembra sempre più convinta a puntare su un altro candidato sindaco. Lo ha ribadito più volte il segretario provinciale del “carroccio”, Guido Guidesi. Alleanza Nazionale e Udc, che a livello locale avevano lasciato intendere di non voler più appoggiare Carlin, restano nel limbo, perché le segreterie provinciali non si sono ancora espresse. A chiudere un quadro poco chiaro, l’uscita dura di Forza Italia, che ha chiesto agli alleati di oggi (non si sa se lo saranno anche domani) di scegliere: o con Carlin o da soli. La spaccatura sul nome del candidato sindaco nel centrodestra rischia di ostacolare il dibattito sui programmi. Le solite “gole profonde” stanno già suggerendo una via d’uscita alternativa: la Casa delle Libertà potrebbe ricompattarsi sul nome di un nuovo candidato sindaco. |