“Il Ponte” deve crescere e continuare ad informare

La democrazia è una parola diffusissima, è sulla bocca di tutti. Ma la sua realtà è piuttosto ristretta e, forse, va riducendosi. Sì, perché la sostanza della democrazia è la partecipazione, consiste nell’impegno concreto per la realizzazione del bene comune! Bene comune e non l’interesse di gruppo, di partito, di corporazione, di zona…
I gruppi, i partiti, le associazioni, le forze organizzate, hanno il diritto di esistere, di proporre e far sapere correttamente e con verità, di cercare l’assenso, di ottenere il voto, di arrivare alla maggioranza per guidare e governare le istituzioni: ma l’obiettivo deve restare sempre, e per tutti, il bene comune.
Se è così la forza prima di una sana democrazia è la conoscenza dei problemi nelle loro reali dimensioni, il reperimento dei mezzi adeguati per risolverli, la volontà di impiegarli al meglio per i fini proposti.
È fin troppo evidente che tutto questo, soprattutto, richiede un’onestà di fondo, una volontà di collaborazione molto allargata: per il bene comune, ben prima che per l’interesse di parte e del successo di gruppo.
Erano questi i ragionamenti che molti anni or sono si facevano tra le persone che si trovavano nella sala parrocchiale, con il periodico parrocchiale “La Cordata” tra le mani e che, si era convinti, non poteva essere lo strumento apripista per un dibattito “politico”, che conducesse all’allargamento del pensare i problemi della nostra comunità, del farli conoscere alla gente tutta di Sant’Angelo, del favorire un’ampia partecipazione per discutere delle questioni piccole e grandi nell’interesse di tutti, del proporre iniziative comuni in rispondenza alle necessità del Paese.
“La Cordata” aveva mosso alcuni passi in tal senso, ma un foglio parrocchiale doveva mantenere la sua identità religiosa, non “politica”.
Così è apparsa l’idea de “Il Ponte” che seguisse i tracciati qui sopra indicati, con il desiderio soprattutto di informare tutta la cittadinanza su tutti i problemi riguardanti Sant’Angelo.
Sapere, conoscere bene, indagare è il primo stadio di una democrazia reale. Ad esso possono seguire tutti gli altri passi. Senza di esso tutto è bloccato.
Nei suoi dieci anni di vita questo ha cercato di fare “Il Ponte”, con tanta attenzione, imparzialità, serenità, con l’unico desiderio di veder progredire la comunità santangiolina.
A coloro che vi hanno lavorato e vi lavorano deve essere espresso il ringraziamento di tutti. “Il Ponte” deve continuare e deve crescere!
Nuove leve e nuove forze dovrebbero avvertire la preziosità di questo strumento e cercare di mantenere la qualità di fondo che lo ha caratterizzato. E dovrebbe crescere fino a diventare la voce di tutti… della democrazia reale di Sant’Angelo.
Auguri.
Mons. Carlo Ferrari