Le 54 candeline dell’AVIS barasina

Coi traguardi associativi dell’anno una grande testimonianza di volontariato

LE PREMIAZIONI

Il dono della vita scorre nelle vene. Lo sanno gli attuali e più di cinquecento donatori, che con gratuità sono arrivati a svolgere il loro importante servizio attraverso più di mezzo secolo di storia dell’Associazione in Sant’Angelo con Graffignana e Valera, e domenica 29 ottobre hanno festeggiato un altro compleanno a cinquantaquattro anni dalla fondazione dell’Avis in paese.
Una festa ricca di persone intorno a una splendida realtà, che ha reso concreti anche quest’anno agli occhi della cittadinanza i traguardi di un cammino irto di ostacoli.
Dopo la Messa e il corteo, al salone della Banca Popolare Italiana un forte mo-mento comunitario ha assistito i vertici direzionali dell’Associazione tra Città, Provincia e Regione, non soltanto per il rendiconto dell’attività annuale, ma soprattutto per ricordare a tutti i presenti l’importanza del volontariato e di un’esperienza da sempre al servizio delle Avis comunali. Presenti il presidente della sezione Silvio Bosoni con il vice Pier Raffaele Savarè, il consigliere regionale Franco Bertolotti e il dott. Altrocchi, col dott. Villa alla direzione sanitaria dell’Avis locale, quindi Casimiro Carniti presidente dell’Avis provinciale e il dott. Giuseppe Cambiè del servizio trasfusionale dell’azienda ospedaliera di Lodi.
La commemorazione di chi non c’è più ha reso ancor più forte il senso dell’attività dei presenti, insieme agli enti e alle autorità che costituiscono il contesto dentro il quale la stessa Avis santangiolina è cresciuta e maturata, arrivando con trentasei nuovi soci da inizio anno a ben 576 associati, con 1201 donazioni verso le 1500 auspicabili per il cinquantacinquesimo di fondazione il prossimo anno.
Nelle parole del presidente Bosoni i sentiti omaggi in memoria del fondatore della sezione Carlo Speziani, al cui nome si vorrebbe intitolare il largo del Monumento al Donatore, senza per questo dimenticare la possibile titolazione di una via alla frazione Ranera al dott. Soini, altra figura storica dell’associazione santangiolina.
Nei saluti delle rappresentanze i complimenti agli avisini che proprio nella sezione nostrana tengono alta la media delle donazioni, e in generale a quelle stesse persone il cui impegno sociale nell’ambito comporta da sempre anche un certo stile di vita. Da parte dei medici presenti poi la sottolineatura degli evidenti progressi in campo tecnologico avviati verso il prelievo con la plasmaferesi, quindi l’importanza di approfondire il legame tra sanità e territorio, che possa farsi a sua volta promotore di questi tempi di una donazione informata e tutelata, ma soprattutto responsabile.
Proprio per questo, come ha affermato il sindaco Giuseppe Carlin, l’Avis in Sant’Angelo diventa orgoglio della comunità, negli stessi valori del volontariato dei quali diviene portatore e conserva nei simboli delle tante premiazioni succedutesi per questo cinquantaquattresimo, un’inconfutabile testimonianza di aiuto alla vita e il medesimo orgoglio di questi distintivi.
Matteo Fratti.