Diario di bordo

S. Angelo Calcio

Il pallone è tornato a rotolare sul prato del Carlo Chiesa. Era ora. Dopo un’estate tribolata per il calcio santangiolino, alle prese con i problemi societari e quelli economici, il mese di settembre ha decretato l’avvio del campionato. I rossoneri sono chiamati ad un anno di purgatorio in Promozione, girone E, al cospetto di squadre che fino a qualche mese fa andavano bene giusto per un’amichevole. Sarà una stagione difficilissima, iniziata con due sconfitte, una vittoria, molto entusiasmo e alcuni errori di gioventù.
Il S. Angelo calcio riparte da una nuova società, formata da una cordata di santangiolini, nata con l’obiettivo di non far sparire il titolo sportivo e la squadra nel momento in cui sembrava che nessuno volesse farsi carico dell’iscrizione al campionato. E’ nata Sant’Angelo 100, un’associazione che mira a raccogliere la passione dei santangiolini verso la blasonata squadra locale. Nei giorni scorsi è partita, con risultati soddisfacenti, la raccolta fondi tra i tifosi.

L’idea è quella di dar vita ad una sorta di azionariato popolare, raccogliendo contributi per la stagione sportiva e garantendo ai soci una gestione chiara e trasparente.

Dopo la brutta retrocessione al termine dello scorso campionato, il S. Angelo ricomincia dalla polvere in una categoria non alla sua altezza, facendo appello ai giocatori (in parte santangiolini) e al tradizionale pubblico. La sensazione è che le recenti disavventure sportive abbiano messo a rischio il rapporto d’amore tra la città e la squadra, senza fortunatamente cancellarlo.
Bisognerà tuttavia lavorare molto su questo fronte: la miglior medicina, come al solito, saranno i risultati.
La stagione è decollata con un mister tutto barasino, la vecchia conoscenza Paolo Daccò e con una truppa molto giovane, supportata da qualche innesto di esperienza.
Sono dunque tornati a casa uomini che negli anni scorsi avevano già giocato in rossonero: lo storico capitano Fabio Belloni, il fantasista Pasquale Manna e poi Rocco Crippa e Vittorio Rusconi.
Il S. Angelo riparte poi da alcuni uomini della scorsa stagione, tra i quali il barasino Paolo Cabrini e Samuele Galmozzi, che negli scorsi anni ha sempre dato il suo contributo alla causa. La squadra è stata costruita con pochi mezzi e facendo affidamento su un nutrito gruppo di giovani, molti all’esordio con la storica casacca rossonera.
Tanti i santangiolini, tra i quali Alessandro Daccò, il cui cognome non può tradire e che già lo scorso anno aveva partecipato alla fase iniziale del campionato.
Guardando il girone in cui i rossoneri sono chiamati a farsi onore non c’è da stare allegri.

Le squadre avversarie non hanno una storia degna del S. Angelo, il che fa capire quanto la società barasina sia caduta in basso.
Tanti i derby, anche se ai veri tifosi mancheranno come il pane duelli all’ultimo sangue con i cugini del Fanfulla da Lodi e con il San Colombano.
Lorenzo Rinaldi