Il degrado dell’Archivio storico comunale

Negli scorsi giorni, in previsione della demolizione dello stabile situato nel cortile del municipio, sono stati sgomberati i locali fatiscenti in cui era conservato una parte dell’Archivio storico comunale. Alle operazioni hanno preso parte alcuni dipendenti comunali, che hanno collocato i faldoni in una struttura alternativa, in attesa di una soluzione permanente che possa valorizzare appieno la documentazione conservata. E’ stato compiuto un primo passo, ma certo resta ancora molto da fare. E rimane l’amaro in bocca per come questi documenti sono stati conservati fino a pochi giorni fa.
Chi si diletta, anche solo un poco, con la storia locale, sa bene quanta importanza rivestono gli archivi. Anche chi semplicemente si è ritrovato alle prese con un libro di storia - e in questo caso un po’ tutti - può ben comprendere come le fonti archivistiche, siano esse comunali, statali, parrocchiali o di istituzioni private in senso stretto, rappresentino la base per ricostruire il passato.
Questa veloce premessa serve a far comprendere come la situazione di degrado in cui versa il nostro Archivio storico comunale richieda una soluzione ormai non più rinviabile. La diagnosi, per nulla positiva, è affidata al sistema bibliotecario della Provincia di Lodi. Dal sito internet www.bibliotechelodi.it si può accedere alla voce “archivi storici” e da lì si raggiunge il censimento degli archivi comunali.


Ecco alcune notizie riportate in merito all’Archivio di Sant’Angelo. Gli “estremi cronologici della documentazione” vanno “dal 1694 al 1997”. Alla voce “stato d’ordinamento” si legge: “ordinato sino al 1949 poi disordinato”. Gli inventari risalgono “al 1995 (per gli anni 1694-1897)” e “al 1997 (per gli anni 1898-1949)”. Non c’è da stare allegri leggendo “le note e le osservazioni”: “Non è possibile fornire dati qualitativi e quantitativi sulla documentazione posteriore al 1949 a causa dello stato di incuria e di disordine anche a motivo della scarsa disponibilità dell’Amministrazione comunale. (non si fa però ri-ferimento a nessuna Giunta comunale in particolare, ndr). Alla fine di ogni anno, vengono depositati in archivio scatoloni contenenti la documentazione proveniente dai diversi uffici. La documentazione ha subito diversi traslochi. Necessita di scarto, riordino e inventariazione dal 1950”.
L’Archivio comunale è conservato in tre locali, poco idonei, posti nel piano sotterraneo del Comune, e fino a poco tempo fa (come accennato all’inizio), anche in altri locali della palazzina posta all’interno del cortile del municipio.
Il problema degli spazi era già stato sollevato dall’ex assessore al patrimonio Mario Marnini che aveva colto l’importanza della documentazione conservata, con l’impegno a ricercare una destinazione alternativa.
L’Archivio comunale rappresenta un’eccezionale risorsa sulla storia di Sant’Angelo, non soltanto a livello amministrativo: si possono, infatti, ricavare informazioni sulla realtà locale a partire dal XVII secolo.
Accanto all’Archivio parrocchiale (oggi perfettamente ordinato), l’Archivio comunale è una realtà preziosa che merita di essere valorizzata. Anche l’Archivio dell’Ospedale Delmati (collocato nei locali del nosocomio) necessita di interventi che lo possano rendere facilmente fruibili agli studiosi. La speranza è che ciò venga fatto al più presto. L’immobilismo significherebbe buttare alle ortiche la nostra storia e rischiare di perderla per sempre.
LR