C.R.E.A. di Lodi C.R.E.A. di Lodi
C.R.E.A. di Lodi

Boschi spontanei e boschi antropici


ANNO 7 - N. 5 (Versione web - anno 4 n.5) NUOVA SERIE NOVEMBRE 2003

L'assessore all'ecologia risponde …

L'assessore all'ecologia del Comune di Sant'Angelo, signora Simona Malattia, ci invia una risposta all'articolo pubblicato sul numero scorso de "Il Ponte" a pagina 2, dal titolo "Dipende…". Non essendo possibile pubblicare integralmente il testo per motivi di spazio, citiamo le parti più salienti, cercando di rendere correttamente i contenuti.
A proposito dell'articolo in discussione, dobbiamo rettificare l'occhiello della rubrica che lo conteneva, infatti, a causa di un refuso tipografico, anziché "Il corsivo" la rubrica avrebbe dovuto essere correttamente intitolata "L'opinione".

Boschi spontanei e boschi "antropici"

Con queste note si vuole cercare di ridimensionare l'entità delle perdite, in termini vegetazionali del cosiddetto "Boschetto", situato in via Aldo Moro e fare il punto della situazione riguardo ai futuri sviluppi dell'area.
Nell'area in questione si trova un bosco di impianto molto recente, costituito da specie diverse, di età giovane, miste ad esemplari più vecchi, già esistenti sul sito.
All'epoca del rilievo della zona (autunno 2002) non era possibile distinguere quali esemplari dello strato arboreo fossero spontanei e quali impiantati, a causa dell'abbondante strato erbaceo ed arbustivo.
Le ricerche riguardanti l'avanzamento del bosco, evidenziavano una colonizzazione piuttosto veloce dell'area in cui naturalmente si assestava. Se lasciato intatto, l'evoluzione del bosco avrebbe iniziato da un forte sviluppo degli strati più bassi, che avrebbero coperto in breve il terreno e avrebbero agito da selettori naturali. In una situazione di questo tipo si è verificata una competizione tra i polloni, o i giovani alberi della medesima età, che avrebbe comportato una notevole selezione, determinando la morte di quelli più deboli.
Questa era la situazione in cui si trovava l'area fino all'estate 2003, quando è stata ripulita da un fitto strato di sterpaglie ed erbe infestanti, che in pieno e libero sviluppo soffocavano le altre specie vegetali.
In una piccola area boscata come quella in questione, cioè ai limiti delle aree dedicate alle coltivazioni agricole e stretta tra nuove urbanizzazioni, non è possibile ricreare un bosco spontaneo semplicemente piantumando esemplari giovani e lasciando che si sviluppi naturalmente secondo le proprie leggi. E' necessaria una costante manutenzione.
Per quanto riguarda il lungo elenco di specie che sarebbero state sacrificate, se effettivamente erano presenti in tale quantità, è poco probabile che si potesse trattare di alberi o arbusti maturi. A parte le specie erbacee, tutte le altre necessitano, per un buon sviluppo, di distanze di almeno 5-6 metri una dall'altra.
Il progetto che il Comune realizzerà in questa zona, va ad unirsi al "Boschetto del WWF", da tanti anni occasione per i bambini di avvicinarsi alle piante, alla terra, alla varietà della natura. Si cercherà, con l'ampliamento di questo pezzo di bosco naturale, di valorizzare il lavoro fatto dai piccoli amanti della natura, tenendo pulito il sottobosco da rovi ed altre piante infestanti, riportando tutta l'area ad una condizione di naturalità controllata e non abbandonata.
E' previsto un collegamento della nuova piantumazione con quella esistente nel boschetto. Esso comprenderà essenze dalle particolari caratteristiche attrattive per farfalle, uccelli e piccoli mammiferi.
In un secondo più impegnativo lotto di interventi, si procederà al posizionamento di segnali e piccoli pannelli didattici e di punti di osservazione degli animali.