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ANNO 7 - N. 3 (Versione web - anno 4 n.3) NUOVA SERIE GIUGNO 2003

La posta

Il parco della bassa valle del Lambro

Egregio

Sig. Sindaco

Sant’Angelo Lodigiano

 

Ho ascoltato con  attenzione il forum di “Radio Lodi-Il Cittadino”, dedicato alla situazione del Lambro.  In proposito Le vorrei  proporre alcune riflessioni attraverso le pagine de Il Ponte.

 Gran parte delle affermazioni fatte sono condivisibili, altre meno, ma questo mio intervento si rende necessario in merito alla questione del parco della bassa valle del Lambro.

Chiariamo alcuni punti per chi non avesse seguito tutta la vicenda:

1)Il WWF, in sintonia con numerose altre associazioni, ha sostenuto la necessità di un progetto di parco della valle del basso Lambro, per tutelare un territorio legato ad un fiume degradato. Questo  provocherà  un processo di rivalorizzazione del territorio che  porterà alla pulizia del fiume.

2) La richiesta è stata accolta  dalla Provincia di Lodi e dai Comuni del Lodigiano che ne hanno votato l’adesione con delibera. Il progetto della Provincia di Lodi è quello di un parco intercomunale, quindi non certo un parco a protezione totale, ma il riconoscimento di un’area di rilevanza ambientale. Quindi ogni Comune dovrà definire la sua area di parco comunale e attrezzarla.

L’idea che mi ha spinto con altri amici ad insistere sul progetto del parco è la speranza che un territorio riscoperto, riutilizzato, ri-naturizzato, ma anche fruito dal punto di vista turistico, culturale e del tempo libero, potesse ricostruire un rapporto con il fiume malato e accelerarne il processo di pulizia. Si tratta del rovesciamento dell’equazione: Lambro degradato= degrado del territorio, che  diventa: territorio valorizzato=Lambro pulito.

Per questo resto molto perplesso di fronte all’affermazione da Lei fatta, che a Sant’Angelo è già stata individuata un’area per il parco, ma che questo si potrà fare solo quando il Lambro sarà pulito.

Mi rendo conto che per ora non si potrà passeggiare sulle rive o sdraiarsi a prendere il sole lungo il fiume, ma il lavoro che si può fare subito è davvero tanto. Un parco di questo genere è soprattutto una scommessa culturale. Vuol dire riscoprire un legame con il territorio e farlo crescere. In un progetto di questo genere ci potrebbero stare da subito visite alle cascine della valle del Lambro, percorsi ciclopedonali, attività didattiche per le scuole, rassegne, mostre e incontri dedicati al tema del fiume, piantumazioni, e perché no…anche testimonianze su quanto la situazione di degrado è stata dannosa per il santangiolino.

Insomma ci vuole il coraggio di non farsi sopraffare dall’immagine del fiume fogna, ma rovesciare il suo ruolo e farlo diventare perno di uno sviluppo positivo anche economico, legato all’ambiente. E questo va fatto da subito. La pulizia delle acque sarà poi il completamento dell’opera.

 

Cristoforo Vecchietti

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