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IL PONTE
presidente gaeli
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ANNO 6 - N.3 (Versione web - anno 3 n.3) NUOVA SERIE GIUGNO 2002

Dopo il ventilato addio della famiglia Gaeli, proprietaria del club rossonero

Quale futuro per il Sant’Angelo Calcio?

Maggio 2002: quasi immediatamente dopo aver visto il Sant’Angelo concludere il campionato di Serie D con il conseguimento di un prestigioso quarto posto, la famiglia Gaeli, proprietaria del club, rende nota la propria intenzione di cedere il sodalizio barasino, chiudendo in tal modo un legame che durava da sei anni. Forse causata dal desiderio di "cambiare aria" espresso dal bomber Paolo Curti, la decisione della proprietà pone così inaspettatamente in pericolo la sopravvivenza stessa della squadra di via Volontari del Sangue, la quale, in caso di mancanza di acquirenti, verrebbe giudicata "fallita", cioè terminerebbe la propria esistenza, salvo clamorosi ripensamenti da parte degli attuali proprietari. Iniziata nella seconda metà degli Anni Novanta, la gestione Gaeli è coincisa con il "risorgimento" del Sant’Angelo: proprio dalla fine dello scorso decennio, infatti, i rossoneri hanno ricominciato a pensare in grande, dopo anni di delusioni, centrando una promozione dall’Eccellenza al Campionato Nazionale Dilettanti (oggi denominato Serie D) e sfiorandone un’altra la stagione successiva (1998-’99), per poi stabilizzarsi nei quartieri alti della graduatoria di tale torneo, conquistando in tal modo un posto fra le "grandi" dell’ex Campionato Interregionale.

gaeli

Sant’Angelo dunque a rischio di fallimento, dopo essersi faticosamente inserito nel gotha del calcio dilettantistico nazionale? Risponde il presidente del club santangiolino, il popolarissimo Giuseppe "Peppino" Pisati.

"Il rischio di vedere il Sant’Angelo fallire, o meglio, non iscriversi al prossimo campionato, è oggettivamente reale, data la decisione presa dalla famiglia Gaeli, anche se mi pare sia ancora troppo presto per trarre delle conclusioni. Va però ammesso che la possibilità di veder scomparire il Sant’Angelo Calcio esiste, eccome."

Sui motivi che hanno indotto la proprietà a prendere la decisione di lasciare il club da Lei presieduto si è molto vociferato. Quali sono stati i principali? E, soprattutto, cosa è accaduto in realtà?

"Cosa è accaduto? E accaduto che, dopo sei anni di spese (assai onerose) e di impegno, i proprietari del Sant’Angelo Calcio hanno espresso la loro intenzione di abbandonare il club, se non verrà allo scoperto qualche appassionato magnate, locale o non, che desideri collaborare al mantenimento della squadra, dando così vita ad una nuova partnership. Insomma, quello lanciato dai Gaeli può essere considerato quale un grido di aiuto. Mi chiedeva poi cosa ha indotto gli attuali patron a prendere tale decisione…Il motivo principale è rappresentato dalle elevate spese di gestione."

Com’è attualmente la situazione?

"La situazione è ancora molto fluida, non solo perché i proprietari del glorioso sodalizio barasino stanno ancora riflettendo sul da farsi, ma anche perché sperano ancora che qualcuno si faccia avanti, che collabori, per il bene di un club che merita di seguitare a vivere. In parole povere: si attende una risposta da parte del paese."

Altrimenti…

"Altrimenti l’A. C. Sant’Angelo 1907 potrebbe anche scomparire…"

Il presidente Pisati è stato dunque molto chiaro, così come lo è stato il messaggio di "aiuto" lanciato della società: chi è interessato al club nel quale militarono fior di giocatori del calibro di Danova, Garlaschelli e Marchesi (solo per citarne alcuni) e non vuole vederlo scomparire dalla geografia del calcio si faccia avanti, prima che sia troppo tardi.

Giuseppe Livraghi

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