Torna alla Home Page de
IL PONTE
casanova liturgia della seduzione
Torna alla prima pagina di questo numero

ANNO 6 - N.3 (Versione web - anno 3 n.3) NUOVA SERIE GIUGNO 2002

casanova liturgia della seduzione
Casanova

 

Il nuovo romanzo di Achille Mascheroni

 

Ha voluto sfidare la superstizione Achille Mascheroni, che nella serata di venerdì 17 maggio ha presentato il suo nuovo libro al numeroso pubblico accorso presso la sala congressi della Banca Popolare di Lodi.

L’ultima fatica dello scrittore barasino, un romanzo intitolato "Casanova – Liturgia della seduzione" (Greco & Greco editori), conclude quella che è stata denominata la "Trilogia del Castello". Il primo libro che la compone fu dato alle stampe nel 1997, e si intitolava "Il Palazzo degli Arcangeli"; Mascheroni diede nel 2000, a quell’opera, una continuità letteraria con il romanzo "La bella Bolognina". Il filo rosso è da ricercare nella volontà dell’autore di partire, per la costruzione dei suoi testi, dalle cronache riguardanti il castello di Sant’Angelo.

casanova liturgia della seduzione

Anche quest’ultimo romanzo è basato su uno spaccato di storia del nostro paese: il soggiorno, nel marzo del 1763, presso il castello dei conti Attendolo Bolognini, di Giovanni Giacomo Casanova, intellettuale e avventuriero famigerato per la sua "attività" di donnaiolo. Questo evento è testimoniato dalla presenza di una lapide posta all’ingresso del castello Bolognini, dettata dallo scrittore casanovista Piero Chiara. Non solo: lo stesso Casanova, nella sua autobiografia "Histoire de ma vie", dedica trenta pagine proprio a quei giorni passati nel nostro borgo. Trenta pagine che Mascheroni, arricchendole della propria fantasia, ha trasformato in un romanzo storico.

Il libro è stato presentato dalla professoressa Adriana Santoro Dolcini e dal poeta Guido Oldani, con la partecipazione del giornalista Luigi Albertini in veste di moderatore.

La professoressa Santoro Dolcini (studiosa di letteratura francese) ha saputo spiegare il perché di tanto interesse nei confronti della vita di Casanova da parte di studiosi e artisti, anche duecento anni dopo la sua morte. Sarebbe riduttivo confinare Casanova nella figura comune del "tombeur de femmes". Il cavaliere di Seingalt è stato, prima di tutto, un uomo di grande cultura. Una cultura che amava ostentare e che gli ha permesso, insieme con acume e fascino innati, di sentirsi cittadino del mondo ed essere oggi considerato un formidabile cronista del proprio tempo.

Oldani ha messo in evidenza, con il proprio intervento, le reminiscenze dei capolavori del novecento che si possono incontrare sfogliando le pagine del libro di Mascheroni. Dai riferimenti dannunziani alla caratteristica prudenza attribuita a Casanova (da sempre dipinto come impavido avventuriero) che, affiancata all’audacia dei personaggi femminili, potrebbe far pensare ad alcuni testi di Pavese. Oldani ha sottolineato anche la capacità dell’autore di rifarsi a schemi della classicità che gli hanno permesso di attenuare l’impatto di alcuni passaggi di esplicita sessualità, elemento impossibile da tralasciare in un romanzo il cui protagonista è il seduttore per antonomasia.

Durante la serata, Paola Cremascoli, Carla Galletta e Riccardo Piricò hanno letto per i presenti alcuni brani del libro; tra gli altri, la descrizione del viaggio a Lodi in carrozza e la commozione di Casanova davanti allo spettacolo della Sant’Angelo vista dall’alto del castello.

Mascheroni ha voluto tributare il più profondo dei suoi ringraziamenti all’amico Don Virginio, che più di tutti lo ha incoraggiato a scrivere questo romanzo.

Giuseppe Sommariva

.